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Lombardia. Maroni: “La nostra riforma sanitaria sia riferimento nazionale”

Il presidente ha incontrato stamani gli stakeholder della sanità lombarda. “Vogliamo completare l'attuazione della nostra riforma” e renderla “un modello di riferimento nazionale”. Per farlo “occorre l'impegno di tutti, ma occorrono anche le risorse, che il Governo taglia. Ma noi siamo riusciti a recuperare 500 milioni di euro da destinare alla sanità”

09 NOV - “Siamo molto impegnati sull'attuazione di questa Legge, che contiene dei principi davvero innovativi, le difficoltà che incontriamo sono quelle che avevamo previsto, tipiche dei cambiamenti veri, che stiamo affrontando con determinazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, incontrando, a Palazzo Lombardia, insieme all'assessore al Welfare Giulio Gallera, gli stakeholder della sanità lombarda, in uno dei momenti di confronto dedicati all'attuazione della Riforma della sanità lombarda.

Appuntamento che, questa mattina, il governatore ha voluto idealmente dedicare al professor Umberto Veronesi, scomparso ieri, che, ha detto Maroni, “è stato coordinatore del gruppo dei saggi da cui è partita la nostra Riforma sanitaria, autore del 'Libro Bianco', da cui sono stati tratti gli spunti per la legge di Evoluzione del Sistema socio-sanitario lombardo”.

“Vogliamo completare l'attuazione della nostra riforma - ha sottolineato Maroni - e questi incontri sono dedicati all'ascolto delle richieste, delle proposte e anche delle critiche, per migliorare ulteriormente”.

Il presidente ha quindi spiegato che il 21 novembre, a circa un anno di distanza dall'entrata in vigore, “cogliendo il suggerimento del magnifico rettore dell'Università Statale di Milano, faremo una sorta di 'tagliando' della Riforma, a cui dedicheremo un'intera giornata”.

“Sono soddisfatto del lavoro fin qui svolto - ha proseguito il presidente - e ho l'ambizione che questo nostro modello lombardo possa diventare un modello di riferimento nazionale. Per farlo occorre l'impegno di tutti, ma occorrono anche le risorse e purtroppo nella Relazione tecnica alla Legge di Bilancio nazionale risulta che, per il triennio 2017-2019, ci sarà, complessivamente, nella Sanità una riduzione di oltre 6 miliardi di euro: alle Regioni arriveranno 2 miliardi in piu' rispetto al 2016, ma dovremo spenderne 2,8 per le spese obbligatorie, con un disavanzo di 800 milioni". "Altro dato negativo è la legge approvata ad agosto che prevede il divieto di fare investimenti a debito, che ci impedisce di avvalerci della fiducia che le banche nutrono nei confronti di una Regione virtuosa come la Lombardia. Tuttavia – ha concluso Maroni -, nonostante questi dati negativi, siamo riusciti a recuperare 500 milioni di euro, che, nel nostro Bilancio 2017-2019, abbiamo deciso di destinare alla Sanità. Raccoglieremo entro fine anno le proposte dei direttori delle Ats e Asst al riguardo, che però dovranno andare nella direzione indicata dalla Legge: prendersi cura del malato, non solo curarlo”.
 
Giulio Gallera ha quindi illustrato alcuni dati sui passi già compiuti: “Abbiamo approvato 263 provvedimenti - ha detto - 120 delibere e 143 decreti” e una serie di progetti realizzati attraverso i nuovi POT (Presidi Ospedalieri Territoriali), quattro già attivi, due finanziati e in fase di attivazione e 5 di prossimo avvio e i 18 e PRESST (Presidi Socio Sanitari Territoriali).

“I progetti già in fase di realizzazione in queste strutture - ha detto Gallera  - sono molto importanti e riguardano alcune delle aree più rappresentative degli attuali bisogni sanitari come quelli per la salute mentale, per le demenze, per l'autismo e per le dipendenze. Bisogni che rispetto al passato e grazie all'integrazione tra ospedale e territorio ora trovano risposte concrete e una vera e propria presa in carico del paziente”.

L’assessore ha annunciato l'approvazione di due delibere dove verranno individuati i bisogni e le tariffe che dovranno poi essere applicate da tutte le strutture pubbliche e private. “Ci aspettiamo i vostri contributi per la stesura delle delibere- ha detto - perché vogliamo che anche voi siate protagonisti della nascita di un modello che vogliamo venga poi adottato a livello nazionale”.

Il titolare regionale della Sanità ha inoltre rimarcato che “abbiamo voluto organizzare questa giornata non solo per mettere in evidenza quello che è stato fatto finora, ma perché possiate aggiungere i vostri suggerimenti e contributi che ci consentano, nelle prossime settimane, di fare quel salto di qualità che ci impongono i nuovi bisogni di salute dei cittadini a cui vogliamo dare una risposta”.

“Il nostro lavoro nei prossimi due mesi - ha proseguito - sarà quello di rendere sistematica la legge attraverso la realizzazione di un modello da applicare in modo omogeneo in tutto il territorio regionale. I dati che vi presentiamo raccontano di un percorso di cambiamento che come tale ovviamente non è semplice, né può essere immediato. Mostrano però il grande lavoro che è già stato fatto per rendere plastico quel paradigma che contraddistingue la nostra legge, di passare cioè 'dalla cura' al 'prendersi cura' del paziente”.

“Nonostante la rivoluzione del sistema che ha visto l'amalgamarsi di strutture diverse - ha concluso Gallera - il sistema ha tenuto e per esempio ogni dipendente ha ricevuto puntualmente lo stipendio nonostante il passaggio da Asl a Ats. Ciò che deve essere assolutamente chiaro è che attraverso questa riforma noi stiamo non solo rispondendo ai nuovi bisogni di salute dei cittadini, ma anche alla contrazione delle risorse economiche da parte dello Stato. Stiamo facendo una riforma senza risorse aggiuntive per realizzarla, solo attraverso una razionalizzazione delle spese”.

09 novembre 2016
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