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Sanità di montagna. Gallera: “L’obiettivo è ampliare i servizi sui territori”

L’assessore ha assicurato che “rispetto al mantenimento in essere dei presidi ospedalieri esistenti non vi devono essere dubbi”. La Sanità di Montagna, ha detto, “non è stata pensata per ridurre, ma per ampliare la gamma dei servizi alla popolazione in una logica di rete, di integrazione marcata fra assistenza ospedaliera e territoriale”.

18 NOV - “La sanità di Montagna è una sfida che abbiamo raccolto col territorio montano della nostra regione, fra Valtellina, Valchiavenna, Valcamonica, e Medio e Alto Lario, sulla quale siamo impegnati ogni giorno, e che intendiamo vincere. Non a parole, ma nei fatti”. Ad affermarlo, in una nota, Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, sottolineando anche il suo ‘presidio’ costante del territorio di pertinenza di Ats della Montagna e Asst Valtellina e Alto Lario: “l’ho già visitato tre volte: dalla posa della prima pietra del Pronto Soccorso di Sondrio, mia prima uscita pubblica, a luglio, per proseguire con la visita all’ospedale di Menaggio e, infine, con quella al corso di laurea in Infermieristica di Faedo Valtellino e al ‘meeting’ dei dipendenti Ats ad Aprica della scorsa settimana.

“E non saranno le sole, - ha detto Gallera - perché è ferma intenzione di questo Assessorato garantire attenzione e vicinanza ai bisogni di salute della popolazione di montagna e, allo stesso tempo, risorse adeguate. Infatti, è pari a 165,3 milioni di euro il budget assegnato all’Asst Valtellina e Alto Lario, dalla Regione Lombardia, sul Piano di gestione delle risorse umane finalizzato all’assunzione, in atto, del personale, con particolare riguardo a quello medico (ginecologi, radiologi, anestesisti etc...), e alla stabilizzazione, pure in atto, del personale assunto a tempo determinato”.

“Ribadisco – ha precisato l’assessore Gallera - che, rispetto al mantenimento in essere dei presidi ospedalieri esistenti non vi devono essere dubbi. Il rischio chiusura o, anche, solo depauperamento degli ospedali che insistono sui territori di montagna non ha ragione di essere. La Sanità di Montagna non è stata pensata per ridurre, ma per ampliare la gamma dei servizi alla popolazione in una logica di rete, di integrazione marcata fra assistenza ospedaliera e territoriale. È questa la strada che abbiamo intrapreso e stiamo seguendo, e, presto, ne vedremo i frutti”. Le riorganizzazioni in corso a livello territoriale “si inseriscono – ha assicurato l’assessore - nel solco del dettato della nuova legge di ‘evoluzione del sistema socio sanitario lombardo’ che garantisce la presa in carico globale del paziente e, per questo, ‘stressa’ i processi di integrazione fra servizi sanitari e socio-sanitari ospedalieri e territoriali. Ma questo non deve indurre a pensare che gli ospedali o parti di essi vengano smobilitati”.

“Ricordiamo che – ha spiegato ancora l’assessore - rispetto alla rete ospedaliera, oltre al mantenimento di tutte le Alte Specialità su Sondalo (Neurochirurgia, Chirurgia toracica, Chirurgia vascolare, e Unità Spinale), sarà concentrato anche il polo di Riabilitazione Funzionale, verrà introdotta la struttura complessa di Urologia, pur col mantenimento del reparto di Sondrio, e sarà inserito l’indirizzo Cardiologico in Medicina Generale oltre ad essere formalizzata la ‘Brest Unit’, in Chirurgia senologica, per il coordinamento del percorso di cura e riabilitazione della donna con tumore al seno. Quanto all’Ortopedia resta confermata tanto a Sondalo quanto a Sondrio, mentre, su Sondrio, è proposta l’introduzione della struttura complessa di Pronto Soccorso, e su Menaggio-Chiavenna il rafforzamento delle sinergie possibili rispetto alla Medicina e al Pronto Soccorso, grazie alla ‘contiguità’ organizzativa dei presidi”.

“Su queste tematiche – ha concluso Gallera - riteniamo fondamentale il confronto sia con ATS e ASST, sia con il territorio e con gli enti locali il cui contributo riteniamo sia assolutamente un valore aggiunto, a maggior ragione oggi che è stato creato un organismo ad hoc, la Conferenza dei Sindaci, che continuerà a darci il prezioso contributo dei territori”.

18 novembre 2016
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