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Salute penitenziaria. Gallera: “Impegno della Regione è forte, ma lavoriamo in condizioni difficili”

Per l’assessore a rendere complessa la gestione dell’assistenza sanitaria negli Istituti penitenziari è da una parte “il sovraffollamento”, dall’altra “le risorse statali stanziate, sempre meno e erogate con forte ritardo”. Annuncia l'intenzione di “intensificare ulteriormente l'attenzione rivolta alla prevenzione, sul fronte della salute mentale, della disabilità e delle dipendenze”.

07 MAR - “L'impegno di Regione per garantire l'assistenza sanitaria negli Istituti penitenziari è forte, anche se purtroppo dobbiamo lavorare in condizioni difficili causate dal sovraffollamento, che è una delle grandi piaghe del sistema carcerario italiano. Il trasferimento delle competenze sanitarie dal Ministero della Giustizia alle Regioni ci ha consentito di rendere più strutturale la nostra presenza, ma le risorse statali stanziate, sempre meno e erogate con forte ritardo, mettono in sofferenza la nostra azione”. Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera intervenendo al convegno intitolato 'Sentieri verso la Città - La salute Penitenziaria a Milano', organizzato dall'Asst Santi Paolo e Carlo.

“All'interno dei quattro Istituti penitenziari di Milano (San Vittore, Opera, Bollate e il minorile Beccaria), che contano circa 4.000 detenuti - ha ricordato il titolare regionale della Sanità -, esistono presidi sanitari in cui sono impiegati 350 operatori, tra medici e personale di assistenza, che erogano circa 200.000 prestazioni l'anno, tra visite ed esami diagnostici e strumentali. Presso la Casa circondariale di San Vittore in quella di reclusione di Opera sono inoltre presenti dei Centri clinici specializzati (aree riservate a detenuti con necessità di cure di gravità medio alta) per l'assistenza in campo psichiatrico, cardiologico e infettivologico”.

“Nonostante le difficoltà - ha concluso Gallera - Regione intende, comunque, intensificare ulteriormente l'attenzione rivolta alla prevenzione, sul fronte della salute mentale, della disabilità e delle dipendenze. Già in tutti gli istituti penitenziari, con il concorso delle Direzioni penitenziarie, assicuriamo forme di medicina di promozione della salute, attraverso la correzione degli stili di vita e dei possibili fattori di rischio che favoriscano il mantenimento dello stato di salute dei detenuti”.

07 marzo 2017
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