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Superticket dimezzato da marzo 2018. La Giunta ci riprova, ma il Pd è scettico: “Finora solo slogan”

La misura è contenuta nel Collegato al Bilancio approvato ieri in Consiglio. Secondo quanto annunciato dall’assessore al Bilancio, Massimo Garavaglia, la Regione stanziarà 60 milioni di euro a questo scopo, “a meno che anche questa volta il Governo non ci impedisca di ridurre il ticket”. Lo scorso anno, infatti, il Governo aveva impugnato il provvedimento della Regione ritenendolo illegittimo. Per Borghetti (Pd) “un’altra mistificazione pre-elettorale”. E le risorse sarebbero scese a 20 mln.

20 DIC - La Giunta della Lombardia prova a rimettere mano al superticket dopo la bocciatura dello scorso anno del Governo. L'intenzione è tagliarlo da 30 a 15 euro a partire dal 1 marzo 2018. La misura è contenuta nel Collegato ordinamentale appena approvato dal Consiglio regionale a maggioranza (36 voti favorevoli, 26 contrari), primo provvedimento della Sessione di Bilancio che impegnerà l’Aula fino a stasera.

Tra le novità del Collegato, infatti, c'è l’istituzione di un fondo che raccoglierà gli eventuali risparmi nella gestione del Servizio sanitario regionale, risorse poi da utilizzare per l’ampliamento delle esenzioni, in particolare per la rimodulazione in riduzione del ticket sanitario aggiuntivo. L’articolo 13 stabilisce infatti che “la Giunta regionale definisce, sentita la competente commissione consiliare, i criteri per la rideterminazione del ticket sanitario aggiuntivo a decorrere dal 1 marzo 2018. Il rispetto dell'equilibrio economico-finanziario è assicurato dall'adozione di azioni di efficientamento della spesa sanitaria e di promozione dell'appropriatezza per le attività di specialistica ambulatoriale”.

La norma consente anche il differimento al 31 marzo 2018 del termine per il pagamento del ticket sanitario, della relativa sanzione, delle maggiorazioni per interessi legali e delle spese per il procedimento, a seguito di avvenuto accertamento da parte delle ATS. Via libera anche all’introduzione di una sorta di ravvedimento operoso che consentirà - entro lo stesso termine del 31 marzo 2018 – di regolarizzare spontaneamente la propria posizione mediante il pagamento dell’importo dovuto maggiorato degli interessi legali maturati.

La misura era già stata annunciata negli scorsi giorni dall’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia, che nel corso del dibattito in Commissione Bilancio per l’approvazione della legge di Bilancio aveva spiegato: “La Regione Lombardia, già nella passata legge di bilancio, aveva dimezzato i superticket, portando da 30 a 15 euro la somma massima che i pazienti avrebbero dovuto pagare su alcune prestazioni, salvo poi l'intervento del Governo, che ha impugnato e bloccato il provvedimento, malgrado la Regione avesse i conti in ordine per sostenere appieno questa operazione. Considerato che nella legge di bilancio nazionale il Governo ha proposto uno stanziamento di 60 milioni di euro su tutto il territorio nazionale, per cui circa 10 milioni di euro per Regione Lombardia, - aveva detto Garavaglia -, per ampliare la fascia di esenzione del superticket, noi, d'intesa con il collega Giulio Gallera, come Regione Lombardia, intendiamo fare altrettanto: 60 milioni di euro ma per la sola Lombardia. A meno che anche questa volta il Governo non ci impedisca di ridurre il ticket”.

Ma il consigliere regionale Pd, Carlo Borghetti, è scettico e riferisce di risorse scese a 20 mln: “Tra le tante promesse non mantenute da Maroni in questi anni ce n’è una particolarmente amara per i lombardi e che riguarda il taglio dei ticket: ci ricordiamo tutti quante volte Regione Lombardia ha cercato di tagliarli senza risultati. La “Regione Zero ticket” di Maroni finora è rimasta solo uno slogan sui manifesti, e i cittadini lombardi lo sanno bene perché sono tra quelli che in Italia pagano di più per avere visite, esami e farmaci: 600 milioni di euro all’anno di tasca loro, in aumento di anno in anno”, ha attaccato Borghetti durante la discussione del Collegato al Bilancio.

L'annuncio dell’ennesimo tentativo di taglio è per il Pd lombardo “un'altra mistificazione. La misura all’articolo 13 del provvedimento è infatti solo accennata, e scatterà dal prossimo 1 marzo, per strana coincidenza tre giorni prima della data ipotizzata per il voto delle elezioni regionali”.

“La Giunta – afferma Borghetti - prevede un taglio di soli 20 milioni di euro, quando il superticket ne vale 120 e dalle precedenti misure fallite sono avanzati oltre 60 milioni di euro che evidentemente alla Regione non interessa investire sui ticket. Inoltre il taglio sarà lineare, uguale per tutti - aggiunge Borghetti - il centrosinistra chiede invece da anni più equità, che significa abolire il ticket per chi ha redditi più bassi e che oggi arriva a rinunciare a curarsi, e rendere per gli altri cittadini progressiva la quota da pagare in base alla capacità reddituale. E questa proposta fu anche approvata all'unanimità da tutto il Consiglio regionale nel 2015, proprio su iniziativa del Pd”.

Nel primo tentativo di taglio del 2014, ricorda il Partito Democratico, “la Regione aveva previsto la riduzione del ticket sui farmaci per gli ultrasessantacinquenni con reddito familiare fino a 18.000 euro, ma a fronte di 800.000 beneficiari previsti, la misura è stato utilizzata solo da 99.000 persone. Nel secondo tentativo, del 2015, la misura prevedeva di tagliare il ticket per i cittadini tra i 15 e i 65 anni con reddito familiare sotto 18.000 euro, ma anche in questo caso a fronte di un’ipotesi di 500.000 famiglie beneficiarie, hanno avuto accesso alla misura solo 34.000 persone”.

“Di questo passo - conclude Borghetti - Maroni per realizzare la sua promessa di taglio dei ticket avrebbe bisogno di restare presidente ancora 25 anni, almeno fino al 2040, ma per i lombardi è certamente più conveniente cambiare presidente la prossima volta ed eleggere Giorgio Gori”.

20 dicembre 2017
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