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Ats Insubria. Due studenti con TBC. Effettuati i controlli su contatti stretti e compagni: nessuna epidemia

Finora coinvolte 120 persone tra familiari, amici e compagni e insegnanti delle classi frequentate dai ragazzi. Due persone risultate positive e poste in profilassi farmacologica. Nei prossimi giorni i controlli verranno estesi anche alle 4 classi che durante l’anno scolastico hanno svolto alcune attività didattiche congiuntamente alle classi frequentate dai due ragazzi con Tbc.

13 FEB - Due studenti di una scuola secondaria ricadente nel territorio dell’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria (in cui rientrano le ex Asl di Varese e Como), sono risultati affetti da tubercolosi polmonare. I due studenti, anche se non frequentano la stessa classe, sono legati tra loro da un rapporto di stretta amicizia: si tratta quindi di due casi correlati.

Lo ha reso noto in una nota la stessa Ats che ha fato sapere di aver già avviato “controlli preventivi sui contatti stretti familiari e la cerchia degli amici e dei compagni di sport coinvolgendo un totale di circa 50 soggetti”.

I controlli, tramite esecuzione di test tubercolinico di Mantoux, sono stati effettuati anche su compagni e insegnanti delle due classi scolastiche direttamente interessate: circa 45 studenti e 25 docenti.

Dei circa 120 controlli effettuati solo due sono risultati positivi e già posti in profilassi farmacologica, ha precisato l’Ats che precisa che non c’è nessun allarme TBC.

A scopo puramente precauzionale nei prossimi giorni i controlli saranno estesi alle 4 classi che durante l’anno scolastico hanno svolto alcune attività didattiche congiuntamente alle classi frequentate dai due ragazzi con Tbc. Qualora risultassero positivi al test di Mantoux e venissero eventualmente posti in terapia preventiva - da sapere l’Ats - queste persone "non sono di norma caratterizzati da contagiosità e dunque, in assenza di diverse indicazioni mediche specifiche, potranno regolarmente continuare a frequentare la scuola senza rischi per la collettività”.

L’Ats ha già allertato i medici di famiglia che collaboreranno per la sorveglianza sanitaria dell’intera comunità segnalando eventuali casi sospetti.
 

13 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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