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Innovazione e sviluppo della professione infermieristica. Le proposte alla Regione dei presidenti Opi della Lombardia

Il 10 luglio incontro con il Direttore Generale al Welfare, Luigi Cajazzo. Al termine, riferiscono i presidenti Opi, “il Dg ha accolto con interesse le proposte  avanzate confermando l’attivazione di tavoli tecnici regionali tematici, con la possibilità di sperimentazioni in linea con la normativa vigente e a beneficio dei cittadini”.

20 LUG - Nella giornata di martedì 10 luglio presso la sede della SDA Bocconi i rappresentanti degli OPI Lombardi hanno incontrato il Direttore Generale al Welfare, Luigi Cajazzo, all’interno dell’evento denominato “Innovazione e sviluppo della professione infermieristica”. In questa occasione sono stati presentati i progetti sviluppati con il supporto metodologico di SDA Bocconi.

“A partire dalla Riforma del SSR Lombardo 23/2015 fino ai recenti interventi sulla cronicità – spiegano i presidenti Opi in una nota che illustra i progetti - Regione Lombardia ha intrapreso una serie di trasformazioni con l’obiettivo di garantire, alla sanità lombarda, la capacità di affrontare la dei cambiamenti nei bisogni, in un quadro di sostenibilità economica di medio – lungo periodo. L’evoluzione dello scenario istituzionale richiede il coinvolgimento e l’impegno di tutti i soggetti che operano nel mondo della sanità. Gli infermieri che costituiscono la maggiore comunità professionale impegnata in sanità, sono  uno snodo cruciale nella risposta ai nuovi bisogni determinati dal cambiamento demografico ed epidemiologico e sono una comunità professionale in costante sviluppo. Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Lombardia hanno investito risorse per proporre progetti al Governo Regionale in un clima di un impegno comune e partecipativo per garantire ai cittadini una Sanità efficace e sostenibile. Le tematiche evidenziate dagli Ordini delle Professioni Infermieristiche trovano origine dall’ascolto, oltre che da focus disciplinari, anche  dei cittadini e delle loro rappresentanze”.

L’analisi della situazione clinico assistenziale attraverso lo skill mix change, un semplice ed efficace indicatore, spiegano i presidente Opi, “evidenzia il rapporto numerico tra professionisti (infermieri/medici). Nello scenario internazionale il nostro Paese, oggi caratterizzato da una medio–alta densità medica e una medio–bassa densità infermieristica, si colloca nelle ultime posizioni rispetto al dato considerato. La letteratura concorda sul fatto che tale rapporto sia destinato a modificarsi per almeno due fenomeni: cronicità e fattori demografici in essere che aumentano i bisogni di assistenza  rispetto a quelli più strettamente clinici; la crescita professionale e il progresso della disciplina infermieristica permettono di implementare il perimetro di azione degli infermieri”.

La proiezione futura “vede il numero di medici diminuire sensibilmente, soprattutto sul territorio, riducendo la possibilità di presa in carico dei cittadini con cronicità. Di contro, oggi, la professione infermieristica possiede conoscenze e competenze per rispondere ai bisogni emergenti. In Lombardia il rapporto medici/infermieri è di 1:2,73 laddove il rapporto ottimale suggerito dalla letteratura è di 1:3. Pertanto Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche (OPI) propongono al Governo Regionale di assumere per il SSR un obiettivo esplicito (3 infermieri/medico direttamente assunti) da raggiungere in un arco di tempo definito (triennio), con monitoraggi periodici sull’avvicinamento all’obiettivo”.

Un altro elemento per i presidenti Opi “fondamentale per garantire un’adeguata assistenza ai cittadini” è “la revisione degli organici: si ritiene necessario rivedere i criteri di accreditamento relativi al personale, poiché non più adeguati all’attuale contesto sociosanitario lombardo (nello specifico, è attualmente ancora in vigore la DGR 38133 risalente al 1998, altrimenti nota come minutaggio dell’assistenza) e, di conseguenza, definire un nuovo metodo per la determinazione del fabbisogno di risorse umane, appropriato, flessibile, di facile utilizzo ed in linea con le normative nazionali e regionali di riorganizzazione delle reti ospedaliere e territoriali.  I risultati degli studi internazionali, relativi al personale di assistenza infermieristica, correlano gli esiti sensibili alle cure infermieristiche (nursing sensitive outcome) delle persone assistite e numero e qualità dei professionisti (staffing), ad indicatori di sicurezza e qualità delle cure.  Gli studi consentono di orientare le scelte su questo tema (vd. Nurse Forecasting – RN4cast in Europe and Italy – L. Aiken e al. 2014 e Ball e al. 2014 e Sasso e al. 2016), e gli autori sono concordi nel sostenere che organici adeguati rispondono in sicurezza e qualità, in linea con i requisiti imposti dai più recenti riferimenti normativi (L. 24/2017), alla crescente complessità dei bisogni di salute delle persone assistite”.

Gli Opi propongono al Governo Regionale “la costituzione di un tavolo tecnico strutturato in cooperazione con i MMG, improntato sul rafforzamento delle figure del case e del clinical manager. Al fine di rispondere ai bisogni dei cittadini con particolare attenzione ai cronici e ai fragili, la professione infermieristica sollecita lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi, ad esempio l’attivazione degli Ospedali di Comunità/UU.OO. a guida infermieristica e l’attivazione del servizio dell’infermiere di famiglia così come previsto dalla L.R. 23/2015. La stretta cooperazione con i MMG vuole garantire una presa in carico globale e integrata dei bisogni sanitari e socio sanitari e  l’attivazione delle reti atte a darvi risposta”.

Un altro progetto riguarda la stesura un documento riportante il nomenclatore di prestazioni infermieristiche, codificate all’interno del SSR, da rendere disponibile ai cittadini. “Insieme al nomenclatore – spiegano i presidenti - dovranno essere definite le relative tariffe e gli standard richiesti a eventuali soggetti erogatori. L’obiettivo è che li OPI e il Governo Regionale possano convenire su un percorso sperimentale per l’erogazione da parte degli infermieri, in piena autonomia, di prestazioni ambulatoriali tariffate, anche al fine di sconfiggere l’abusivismo professionale e combattere il mercato “nero” delle attività infermieristiche”.

Infine è stato presentato al Governo regionale l’esito di un gruppo di lavoro multidisciplinare che ha validato un framework comune di gestione del paziente cronico nei PS lombardi, con l’impegno di monitorare l’implementazione nelle diverse realtà aziendali. Il gruppo di lavoro si è fatto carico dell’individuazione di percorsi dedicati di presa in carico del paziente cronico, attraverso l’integrazione con i diversi soggetti istituzionali che operano a vario titolo nel SSR.

Al termine dell’incontro, riferiscono i presidenti Opi, “il Dg ha accolto con interesse le proposte avanzate confermando l’attivazione di tavoli tecnici regionali tematici, con la possibilità di sperimentazioni in linea con la normativa vigente e a beneficio dei cittadini”.

20 luglio 2018
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