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Il Fisioterapista “invisibile”

20 APR - Gentile Direttore,
il Fisioterapista invisibile potrebbe sembrare un nuovo supereroe od il titolo di un cartone animato.. invece è drammaticamente reale.. Questa è la normalità per chi come noi fa questo lavoro. Oggi come mai, sentiamo la necessità come categoria di gridare: ci siamo anche noi! Più volte il Presidente della Federazione Nazionale Ordini (FNO) dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM-PSTRP), Dott. Alessandro Beux, ha sottolineato l’importanza delle altre figure sanitarie, oltre a Medici ed Infermieri, che sono impegnate nella cura dei Pazienti malati di SARS-CoV-2, e quante volte vengono ignorate da tutti.
 
Un grazie al Ministro della Salute che ha evidenziato il lavoro di quei professionisti della Sanità che quotidianamente danno il loro contributo nella lotta alla Pandemia e di cui si parla meno.
La nostra non è voglia di protagonismo, ma la volontà di affermare che anche noi stiamo dando il nostro contributo, e rischiamo la vita come i Medici, gli Infermieri e gli Operatori Socio Sanitari (OSS), che sono sicuramente le principali categorie sanitarie a cui deve andare il nostro infinito ringraziamento per le vite umane che stanno salvando.
 
Quello che segue è il post del collega Roberto Capone, che esprime su Facebook il suo “richiamo” per far comprendere che anche noi ci siamo, nonostante l’invisibilità: “Quando mi chiedono quale ruolo possa avere un Fisioterapista in un Ospedale Covid, capisco di appartenere ad una categoria professionale mediaticamente invisibile, tanto da non essere mai menzionata tra gli altri sanitari in prima linea. Lavoriamo in terapia intensiva per effettuare, insieme agli Infermieri ed all’Anestesista, le pronazioni dei pazienti intubati, cioè banalmente metterli a pancia in giù e lasciarli in postura per tante ore. Si tratta di una sequenza di manovre delicatissime che vanno fatte almeno da 5 operatori. Questo per ventilare meglio i polmoni e permettergli di restare in vita, gestendo le posture in modo che non riportino danni. Al loro risveglio li mobilizziamo, riattivando le funzioni motorie, ridando tono ai muscoli indeboliti dall’inattività e mobilità alle articolazioni. Analizziamo attentamente le loro condizioni per capire quando alcune strutture, soprattutto nervose periferiche, hanno sofferto e ne facilitiamo il recupero. Li aiutiamo a riprendere la consapevolezza del loro respiro nella fase dello svezzamento dal ventilatore, perché respirare non è più così facile e automatico. Li seguiamo nel loro percorso fino a permettergli di raggiungere la posizione seduta e di rimettersi in piedi. Nei reparti di semi intensiva e di degenza sono persone estremamente defedate; noi restiamo nelle loro stanze tanto tempo, lavoriamo perché possano lasciare presto i loro letti, rileviamo i loro parametri, li valutiamo e li rimettiamo in grado di stare in piedi, di camminare nuovamente e ritornare alla loro autonomia, supportandoli anche emotivamente e talvolta ponendoci da tramite con le loro famiglie. La Riabilitazione diventa l’attività più attesa, quella che interrompe la loro solitudine, che riduce la distanza verso la loro normalità.
Ormai i pazienti sanno che le nostre voci e i nostri occhi hanno il nome che portiamo scritto sui nostri DPI, ci riconoscono appena bussiamo ed apriamo la loro porta per entrare, ci accolgono con un sorriso sincero e nonostante siano attività faticose con noi ridono, piangono, si raccontano, si affidano, entrano in stretta relazione. Ci integriamo perfettamente con tutte le altre figure professionali e ognuno porta un pezzo del suo nel percorso di cura, creando un sistema che pone al suo centro il malato e il suo bisogno di salute.
Siamo invisibili ma fieri di esserci.

Ricordatevi di tutti quei professionisti che stanno facendo degli sforzi immani, che si adoperano con altruismo, dedizione e passione nella cura di chi ha tanto bisogno di loro.


Dott. Sergio Perillo
Presidente della Commissione di Albo dei Fisioterapisti, Ordine TSRM-PSTRP, Varese
 


 

20 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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