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Covid. “Tampone e isolamento per 14 giorni ai nuovi ingressi nelle Rsa della Lombardia”

"Necessario riprendere in sicurezza le attività a regime delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali inclusi i nuovi ingressi programmati e i reingressi dagli ospedali. In base anche alle indicazioni regionali, andrebbe richiesto un tampone prima di ogni nuovo ingresso. Si consiglia poi di mantenere in quarantena per 14 giorni ogni nuovo residente e di ripetere il tampone negativo all'ingresso prima della sistemazione definitiva". Così la sottosegretaria Zampa rispondendo all'interrogazione di Carnevali (Pd).

30 LUG - "Necessario riprendere in sicurezza le attività a regime delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali inclusi i nuovi ingressi programmati e i reingressi dagli ospedali. In base anche alle indicazioni regionali, andrebbe richiesto un tampone prima di ogni nuovo ingresso, oltre alla normale valutazione, da effettuarsi a cura degli operatori della struttura, dello stato di salute ed eventuale sussistenza di un rischio espositivo. La direzione generale della prevenzione evidenzia in particolare che l'eventuale negatività del tampone non implica tuttavia la sicurezza che il residente non possa sviluppare la malattia nei giorni successivi, pertanto consiglia di mantenere in quarantena per 14 giorni ogni nuovo residente, secondo modalità organizzative idonee a garantire il periodo di isolamento, e di ripetere il tampone negativo all'ingresso prima della sistemazione definitiva".
 
Così la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali all'interrogazione sul tema presentata da Elena Carnevali (Pd).
 
Di seguito la risposta integrale della sottosegretaria Zampa.
 
"Nell'ambito delle strategie di prevenzione e controllo dell'epidemia da virus SARS CoV-2 è necessaria la massima, attenzione nei confronti della popolazione anziana. A tale scopo l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha redatto il Documento «Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell'infezione da SARS-COV-2 in strutture residenziali sociosanitarie (aggiornato al 16 marzo 2020)», Si informa che tale documento è in via di aggiornamento con il contributo del Ministero della salute, questo al fine di fornire le misure generali per l'implementazione dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all'assistenza (ICA), inclusa, una adeguata formazione degli operatori e un'adeguata sorveglianza attiva tra i residenti e gli operatori per l'identificazione precoce dei casi.

Al 27 luglio 2020, in Regione Lombardia risultano presenti quasi 7.000 persone COVID-19 positive. In base all'aggiornamento più recente disponibile del «Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia» pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), aggiornamento del 22 luglio 2020, l'analisi basata su un campione di 34.142 pazienti deceduti e positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia rivela come quasi la metà dei decessi (49,1 per cento) si sia verificata proprio nella Regione Lombardia.
Si ritiene, pertanto, necessario riprendere in sicurezza le attività a regime delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali inclusi i nuovi ingressi programmati e i reingressi dagli ospedali.
 
In base anche alle indicazioni regionali, andrebbe richiesto un tampone prima di ogni nuovo ingresso, oltre alla normale valutazione, da effettuarsi a cura degli operatori della struttura, dello stato di salute ed eventuale sussistenza di un rischio espositivo. La direzione generale della prevenzione evidenzia in particolare che l'eventuale negatività del tampone non implica tuttavia la sicurezza che il residente non possa sviluppare la malattia nei giorni successivi, pertanto consiglia di mantenere in quarantena per 14 giorni ogni nuovo residente, secondo modalità organizzative idonee a garantire il periodo di isolamento, e di ripetere il tampone negativo all'ingresso prima della sistemazione definitiva".
 
Elena Carnevali (Pd), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, dalla quale emerge come sia in corso un aggiornamento delle indicazioni per la prevenzione dell'infezione da SARS-COV-2 nelle strutture residenziali socio-sanitarie da parte dell'Istituto superiore di sanità, osservando che in tal modo sarà possibile adottare misure organizzative univoche. Nel ritenere che le procedure seguite da alcune regioni, quali il Piemonte e il Veneto, che prevedono per i ricoveri l'esito negativo di un tampone accompagnato da un periodo di isolamento, possano rappresentare un valido strumento di prevenzione, rileva che ciò può trovare conferma nel documento in via di elaborazione. Ricorda, quindi, che proprio in queste ore il presidente dell'Istituto superiore di sanità Brusaferro ha evidenziato che quasi la metà dei nuovi casi individuati è dovuta ad attività di screening e che in molti casi i soggetti in questione sono asintomatici.

30 luglio 2020
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