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Violenza sugli operatori sanitari. Indagine Onda: 8 su 10 le hanno subite o vi hanno assistito

Condotta in 6 ospedali lombardi. Episodi prevalentemente di natura verbale, da parte di pazienti (54%), familiari dei pazienti (39%), caregiver (33%) e anche colleghi di grado superiore (28%). Scatenati principalmente dall’agitazione della persona (55%), da problemi psichiatrici (44%) e dalla percezione di una mancata assistenza (27%). Il 25% delle vittime ha sentito sminuito il proprio valore professionale

01 OTT - Otto operatori sanitari su 10 hanno subito o assistito ad almeno un episodio di violenza, fisica o verbale, in ospedale. Lo evidenzia una ricerca di Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) e presentata ieri a Milano al congresso della fondazione.
Lo studio è stato eseguito su un campione di 893 operatori sanitari di 6 aziende socio sanitarie territoriali-Asst (Garda, Niguarda, Lecco, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Rhodense, Santi Paolo e Carlo di Milano).

È così emerso che gli episodi di violenza sono prevalentemente di natura verbale per donne (79%) e uomini (74%) da parte principalmente di pazienti (54%), familiari dei pazienti (39%), caregiver (33%) e anche colleghi di grado superiore (28%). Non mancano gli episodi di violenza fisica verso uomini (29%) e donne (18%), scatenati principalmente dall’agitazione della persona (55%), problemi psichiatrici (44%) e la percezione di una mancata assistenza (27%).

Episodi che sono fonte di frustrazione e senso di impotenza per le donne, di rabbia, disagio, disgusto e odio per gli uomini. La metà delle vittime ha finito per percepire il luogo di lavoro meno sicuro, il 25% ha sentito sminuito il proprio valore professionale, attività ed efficienza lavorativa.

L’indagine ha anche fatto emergere le differenze di genere nel mondo del lavoro. Se oltre la metà dei papà nel mondo sanitario non ha timore di demansionamento a seguito della genitorialità, per le donne non si può dire lo stesso. Tornate al lavoro dopo la maternità , il 40% delle donne ha ritenuto la propria situazione lavorativa mutata, con penalizzazione della crescita professionale, turni, mansioni svolte e salario.

Situazione percepita solo dal 14% dei papà . Durante il Congresso è stato presentato anche un Manifesto con raccomandazioni per ridurre le differenze di genere e tutelare la sicurezza degli operatori sanitari, tra cui potenziare i sistemi di sicurezza e sorveglianza, promuovere campagne di educazione e prevenzione e creare uno sportello per la mediazione e supporto psicologico.

01 ottobre 2020
© Riproduzione riservata

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