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Anaao: “La legge regionale 23/2015 è da riformare, ma solo dopo un importante approfondimento”

Il sindacato ha promosso ieri una riflessione sulla legge di riforma sanitaria, evidenziandone le debolezze. Ma ogni modifica, evidenzia l’Anaao, dovrà essere apportata dopo una “capillare comunicazione degli obiettivi che si intendono perseguire e delle motivazioni tecniche che li supportano: a loro volta le proposte tecniche dovranno essere approfonditamente preparate attraverso il coinvolgimento dei referenti più autorevoli del mondo clinico e scientifico, degli organismi rappresentativi degli operatori, delle associazioni dei pazienti e delle istituzioni territoriali”.

29 OTT - Si è svolto ieri sera il convegno “Servizio sanitario regionale lombardo: una riforma da riformare?”, organizzato da Anaao-Assomed Lombardia per invitare a una riflessione sul Servizio Sanitario Regionale e sulle modifiche necessarie per il suo potenziamento. Al centro del convegno la legge regionale 23/2015, una riforma sanitaria su cui da tempo Anaao Lombardia esprime perplessità a causa delle “fievoli opportunità che ha introdotto per il sistema lombardo, tra cui la riduzione delle aziende e un leggero aumento della sinergia delle reti, che sono inevitabilmente oscurate dalla mancata integrazione tra ospedale e territorio, un rapporto pubblico-privato sbilanciato, l’assenza di presidi diffusi, una rete ospedaliera ormai insostenibile, e controlli insufficienti su accreditamento e l’appropriatezza”, spiega l’Anaao Lombardia in una nota

Inevitabilmente, secondo il sindacato, “la pandemia da Covid-19 ha portato alla luce ed evidenziato non solo le debolezze del sistema sanitario lombardo, ma soprattutto l’aspetto anacronistico della legge 23/2015 che ha fallito gli obiettivi che si era posta nei confronti della sanità territoriale.”

“Fondamentale allora - spiega Stefano Magnone, Segretario Regionale Anaao Lombardia - sarà la capillare comunicazione degli obiettivi che si intendono perseguire e delle motivazioni tecniche che li supportano: a loro volta le proposte tecniche dovranno essere approfonditamente preparate attraverso il coinvolgimento dei referenti più autorevoli del mondo clinico e scientifico, degli organismi rappresentativi degli operatori, delle associazioni dei pazienti e delle istituzioni territoriali. Nonostante l’offerta ospedaliera lombarda da anni garantisca ottimi livelli qualitativi di assistenza, documentati dai dati di attività e di esito, secondo Anaao Lombardia l’attuale sistema necessita di definire i diversi livelli di cura superando la frammentazione dei processi erogativi che ancora persistono”.

29 ottobre 2020
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