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Perché è importante il registro telematico degli Oss

30 LUG - Gentile Direttore,
scrivo per parlare di un tema all’apparenza tecnico, ma di grande rilevanza per la tutela del diritto alla salute di tutti: il registro telematico degli Operatori Socio Sanitari. L'OSS è l'operatore che, a seguito dell'Attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell'ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario. Sono dunque figure professionali estremamente importanti per la cura delle persone perché rappresentano un supporto sanitario di prossimità per i cittadini, tanto è vero che durante i mesi della pandemia hanno pagato anche loro un prezzo altissimo in termini di decessi o ricoveri.
 
Su un totale stimato di 300mila OSS a livello nazionale, sono decine i morti e centinaia i professionisti che hanno contratto il virus.
 
Nonostante la loro consistenza numerica e l’importanza del loro ruolo sanitario, dobbiamo affidarci alle stime sui numeri che li riguardano perché non esiste un registro ufficiale. Ecco perché da due anni mi sto battendo in Consiglio regionale affinché Regione Lombardia provveda a istituirne uno. Dopo lunghi mesi di trattative con la maggioranza il 16 giugno 2020 tutto il Consiglio regionale, sessanta voti su sessanta, ha approvato una mia mozione che impegnava l’Amministrazione a creare un apposito registro. Un impegno rimasto lettera morta per oltre un anno e disatteso dalla stessa maggioranza che nel 2020 si era dichiarata favorevole all’iniziativa: durante la discussione sull’assestamento di bilancio ho presentato un Ordine del Giorno che proponeva lo stanziamento di 200mila euro per mettere a terra il proposito di istituire il registro, ma la maggioranza a trazione leghista ha respinto la mia proposta.
 
Nel frattempo, anche la dirigenza scelta dalla maggioranza del leghista Attilio Fontana ha iniziato a rimbalzarsi le responsabilità su quale parte dell’Amministrazione abbia la competenza per creare il registro: la direzione Welfare sostiene che sia appannaggio di quella Formazione e viceversa. Ma mentre i tecnici discutono, non viene dato seguito a quanto stabilito dall’organo legislativo regionale. Segno che la Lombardia efficiente di cui si è sempre parlato sta subendo duri colpi da chi dovrebbe invece sostenerla, ma se Fontana e i suoi non sono in grado di amministrare la Regione possono sempre compiere un passo indietro.
 
Perché stiamo parlando di un tema non politico in senso stretto, non di qualche discussione su visioni opposte della realtà, ma di qualcosa che tocca tutti, quale che sia la posizione politica personale. E anche la politica dovrebbe capirlo agendo di conseguenza: ci sono infatti temi su cui bisogna superare gli steccati ideologici e riunirsi come siamo stati capaci di fare in alcuni momenti particolarmente duri della pandemia. Istituire il registro degli OSS era giusto nel 2020 e lo è anche adesso, specialmente mentre si sta discutendo della nuova legge sanitaria lombarda e ci sono i fondi del PNRR per rilanciare una sanità regionale uscita a pezzi dalla pandemia. Un registro ufficiale può essere uno strumento molto utile anche per programmare e progettare il ruolo degli OSS nella nuova sanità che sarà disegnata dalla riforma allo studio in questi mesi.
 
Noi come Movimento 5 Stelle ci stiamo battendo sia a livello regionale che nazionale per attuare questo piccolo grande passo avanti dell’organizzazione del sistema sanitario. In Parlamento la senatrice Barbara Guidolin sta portando avanti questa battaglia di civiltà così come io sto cercando di fare anche in Regione Lombardia. Un percorso molto duro a causa di tutte le resistenze della maggioranza a trazione leghista che si rimangia persino i propri impegni in una sorta di schizofrenia istituzionale. Ma avendo ben presente l’importanza del tema, noi non ci arrenderemo mai alla pochezza politica dimostrata dal centrodestra e continueremo a batterci nelle aule, nelle strade e in ogni sede per la tutela del diritto alla salute di tutti. Compreso chi della nostra salute si prende cura tutti i giorni.
 
 
Gregorio Mammì
Consigliere regionale della Lombardia del Movimento 5 Stelle

30 luglio 2021
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