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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Regioni e Asl - Abruzzo

Carenza medici. Seminario dell’Asl di Teramo su effetti ‘quota 100’

immagine 10 aprile - L'incontro si è tenuto ieri a Teramo e si è concentrato sugli “allarmanti” dati diffusi dall'Anaao Assomed circa le conseguenze della cosiddetta quota100. “Oggi i medici in servizio nel Ssn sono infatti circa 105mila e se nei prossimi 3 anni si creasse un buco di 23mila camici bianchi, ciò porterebbe ad una pesante riduzione dei servizi per i cittadini”.
Un seminario con focus sul tema della 'quota 100' e dei suoi effetti sul Servizio sanitario nazionale, promosso dalla Asl di Teramo, si è tenuto ieri presso l’Aula Convegni dell’Ospedale G. Mazzini.

"L’organizzazione sindacale Anaao-Assomed stima che saranno circa 23mila i medici che andranno in pensione da qui al 2021. I medici che lascerebbero il Ssn per pensionamento sarebbero circa 18mila ed altri 18-20mila maturerebbero i requisiti per la quota 100 anche se, di questi ultimi, si stima potrebbe poi lasciare effettivamente l'incarico circa il 25%, ovvero 4.500", si legge in una nota della Asl di Teramo.

"Ne risulta una prospettiva di forte allarme: oggi i medici in servizio nel Ssn sono infatti circa 105mila e se nei prossimi 3 anni si creasse un buco di 23mila camici bianchi, ciò porterebbe ad una pesante riduzione dei servizi per i cittadini. Tali fuoriuscite, infatti, arriverebbero in un contesto attuale della Sanità italiana che è già di forte degrado”, sottolinea il dott. Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao-Assomed.

La quota 100, aggiunge il sindacalista, “va di fatto ad aggravare la situazione poiché potrebbe determinare un incremento del 20% in più delle uscite rispetto a quelle preventivate”.

"Il Seminario, a cui hanno preso parte esperti di Istituzioni formative ed organizzazioni sanitarie, tra cui, in particolare, Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma, Francesco Ripa di Meana e Nicola Pinelli, rispettivamente presidente e direttore di Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie ed ospedaliere - prosegue la nota -, ha toccato un tema sentito non solo dalla classe medica e dalle direzioni generali della Asl, ma anche dai cittadini tutti".
 
Ad aprire i lavori, il direttore generale Avv. Roberto Fagnano "rappresentando un quadro puntuale sul fabbisogno di personale, stante il fenomeno di grave carenza di personale e la carenza di medici specialisti con l’ulteriore impatto dei pensionamenti a 'Quota 100' e del blocco del turnover. In questi ultimi anni le Aziende sanitarie sono state chiamate a trovare soluzioni organizzative per rispondere ai cambiamenti in corso del contesto economico, politico e demografico, nel rispetto delle indicazioni e della normativa nazionale e regionale nell’ambito della gestione delle risorse umane e dell’offerta delle cure".
 
"Un appello alla responsabilità etica e alla valorizzazione della formazione universitaria" arriva nel saluto del Vescovo di Teramo Mons. Lorenzo Leuzzi.
 
Il direttore generale Fiaso dott. Nicola Pinelli ha presentato lo studio Fiaso: "Dal fabbisogno specialistico del personale Ssn allo sviluppo organizzativo delle competenze, che stima in 54.000 i medici che usciranno dal Ssn entro il 2022. Non tutto il personale medico perso dal sistema sarà reintegrato, perché frutto delle riorganizzazioni della offerta sanitaria con la necessità di adeguarsi al parametro dei 3 posti letto per 1000 abitanti".
 
Dopo il laboratorio sul benessere organizzativo sulla gestione delle risorse umane, Fiaso esamina i possibili rimedi e formula proposte da mettere a disposizione delle istituzioni per la tenuta del Sistema: "Il Ssn non riuscirà a mantenere gli attuali livelli di servizio se le attuali condizioni di contesto restano invariate: organizzazione dei servizi; mix di competenze fra Professioni Sanitarie e sul rapporto infermieri /Medici in linea con l’Ocse; regole di assunzione di personale; condizioni contrattuali; sistema delle specialità; riduzione della disomogeneità dell’offerta".

Il Prof. Eugenio Gaudio, Rettore Univ. La Sapienza, evidenzia "il problema della programmazione formativa come un problema storicamente noto e annunciato già negli ultimi 10 anni. Tanti giovani su cui abbiamo investito sono oggi costretti a fuggire in quei Paesi per via dell’imbuto formativo e proprio lì iniziano a lavorare e formarsi, giustamente valorizzati e retribuiti, come i loro colleghi stranieri. Una riflessione va fatta sulle borse di studio a favore della formazione dei giovani medici nell’ambito della medicina generale e delle specializzazioni".

Il dott. Michele Caporossi dg dell'Ao universitaria Ospedali Riuniti di Ancona interviene "sulla necessaria revisione del ruolo del Mmg, sulla riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera, sul taglio dei doppioni dell’offerta. Un investimento strategico sulla comunicazione e sulla promozione dei centri di eccellenza, ha comportato la conseguente mobilità attiva dei pazienti. Un management innovativo, deve investire sulla formazione specialistica accademica con master in infermieristica di famiglia per rispondere alla nuova domanda della cronicità e della fragilità".

Prosegue il dg dell'Ausl di Pescara dott. Armando Mancini, sulla "inderogabile necessità degli ospedali del Sud di tornare a bandire concorsi per assumere personale, finora privo di prospettive al Mezzogiorno e di valutare il reimpiego di personale collocato in pensione".

Il dott. Cosimo Napoletano componente del Comitato Centrale Fnomceo, interviene con la premessa di "non cadere nella retorica del provincialismo, evidenzia il ruolo del privato più competitivo oggi anche per i giovani medici, anche l’ente ordinistico chiede una maggiore attenzione per i medici, la proposta di valorizzare la formazione dei giovani medici con l’affiancamento dei medici senior. La speranza è che non muoia il sogno del Ssn, quindi coprire il fabbisogno con la programmazione di sistema".

Il dott. Franco Gianfelice segretario regionale ANAO ribadisce che "assumere i pensionati non è la soluzione che può rientrare nella politica di programmazione sanitaria regionale".

La dott.ssa Rossella Di Marzio responsabile della Uoc Gestione del personale, ha illustrato le fasi orientate alla individuazione dei relativi fabbisogni e i tempi tecnici per l’espletamento delle procedure concorsuali.

La posizione della Direzione delle Professioni Sanitarie, è stata riportata da uno dei due dirigenti, dott. Giovanni Muttillo che ha evidenziato "come le carenze di personale del Ssn negli ultimi dieci anni, soprattutto nell’area del 'Comparto' restano un fenomeno grave che impatta sulla salute dei cittadini, sulla sicurezza delle prestazioni erogate e non mette in condizione i professionisti di esercitare appieno il proprio ruolo. Oltre alla letteratura scientifica, anche i dati Ocse evidenziano come 1 infermiere ogni 6 pazienti possa abbattere del 20% la mortalità. Oggi, anche con la Quota 100, rischiamo di passare a 1 infermiere per 18 pazienti".

Il dott. Maurizio Di Giosia Direttore amministrativo, ha evidenziato "l’impegno aziendale strategico di favorire le politiche del personale come obiettivo imprescindibile di mantenere i parametri previsti dalla legislazione vigente e di completare i processi di assunzione del personale".

Chiude i lavori il neo assessore dott.ssa Nicoletta Verí, che riferisce di essere "appena rientrata dal tavolo tecnico svoltosi a Roma, in un clima costruttivo assolutamente positivo. Sta a noi proporre un’ipotesi di riordino per condividere il nuovo Piano Regionale, condiviso con il territorio, con i professionisti, e i cittadini portatori di interessi. Siamo una Regione sulla quale ricadono grandi attenzioni nazionali come modello di riferimento, che esce dal commissariamento per passare nel piano di rientro". 
10 aprile 2019
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