toggle menu
QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Basilicata

Inchiesta sanità lucana. Dopo il riesame Pittella resta ai domiciliari. I legali annunciano ricorso in Cassazione

immagine 22 agosto - Pittella è ai domiciliari dallo scorso 6 luglio a seguito di una inchiesta sulle raccomandazioni e sui concorsi truccati nella sanità lucana. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è stato sospeso dall’incarico di presidente della Regione Basilicata a partire dal 3 luglio. Perrino (M5S): “Che ne sarà degli atti approvati dal 3 al  luglio?”.
I giudici del Riesame hanno confermato gli arresti domiciliari per il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Matera sulla sanità esplosa agli inizi di luglio. Ma gli avvocati di Pitella, “preso atto delle motivazioni del Tribunale del Riesame”, sono già pronti a ricorrere in Cassazione, come annunciato oggi dall'Ansa. Dalle motivazioni del Riesame, secondo quanto hanno spiegato gli avvocati Emilio Nicola Buccico e Donatello Cimadomo, “emerge un quadro indiziario lacunoso, privo di elementi di novità rispetto all'ordinanza che ha portato agli arresti domiciliari”.

Sulla vicenda e, in particolare sulla situazione delle istituzioni regionali a seguito dell’arresto di Pittella, è intervenuto il consigliere del M5s, Gianni Perrino. Pittella, infatti, non si è dimesso ma è stato sospeso dall’incarico di presidente della Regione con decreto del presidente del consiglio dei ministri 25 luglio 2018 pubblicato sul numero 187 della Gazzetta del 13 agosto 2018. In base al decreto firmato dal Premier Conte, la sospensione ha effetto dal 3 luglio 2018, cioè tre giorni prima del suo arresto. Un dettaglio che pone non pochi problemi, evidenzia Perrino. “Questo, di fatto – spiega l’esponente M5s - prefigura la concreta possibilità che tutti i provvedimenti approvati dalla Giunta e dal presidente Pittella (delibere e decreti presidenziali) nel lasso di tempo dal 3 luglio al 5 luglio risultino illegittimi. Trattandosi di diverse decine di atti, tra cui nomine e costituzioni in giudizio, si rende urgente comprendere la portata di tale nefasta eventualità”.

“Per questo – conclude Perrino - chiederemo alla vice presidente Flavia Franconi che venga a riferire sulla scottante questione nella prossima seduta del Consiglio regionale, per capire in che modo si intende scongiurare o, quanto meno, attenuare questo ulteriore danno di Sanitopoli a spese dei già vessati cittadini lucani”.
22 agosto 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata