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QS Edizioni - sabato 20 aprile 2024

Regioni e Asl - Calabria

Reggio Calabria. La Asp è disastrata, Scura sospende il Dg e prende il potere. Oliverio insorge

immagine 10 settembre - Ma Brancati non esce di scena: con lo stesso Decreto il commissario lo nomina “coordinatore delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali”. Per la Regione l'autonomina di Scura “rischia solo di creare danni e confusione”. “Una pagliacciata, un abuso senza precedenti” è il commento dei parlamentari 5 Stelle secondo i quali, peraltro, Scura “sta proteggendo Brancati”. IL DECRETO
Un nuovo caso si accende in Calabria e vede in contrasto la Regione e il commissario ad acta Massimo Scura. La scintilla, questa volta, è stata la decisione di Massimo Scura di sospendere il Dg dell’Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati, assumendo lui stesso le funzioni di Direttore generale dell’Azienda e affidando a Brancati le funzioni di “Coordinatore delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali”. Il tutto attraverso un decreto, il 166 del 3 settembre 2018.

Un provvedimento che, secondo Scura, si è reso “necessario, urgente e improcrastinabile” per “garantire un'immediata ed efficace azione di riordino presso dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria” prevedendo “l'individuazione di una competenza specifica per la gestione delle numerose ed eccezionali criticità che interessano la stessa, tra le quali, oltre quelle segnalate dai Ministeri affiancanti, rivestono una particolare importanza quelle relative ad accertamenti e indagini promosse sia dalla Prefettura, su delega del Ministro dell'Interno, dalla Magistratura penale e da quella contabile e attualmente in corso di svolgimento, nonché il mancato raggiungimento di obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi definiti nel quadro della programmazione regionale, con particolare riferimento all'efficienza, all'efficacia, alla sicurezza, all'ottimizzazione dei servizi sanitari e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari e di bilancio”.

Ma una decisione che, come prevedibile, non è piaciuta alla Regione, che stava lavorando a sostituire Brancati. Il provvedimento, per la Regione guidata da Mario Oliverio, appare anzitutto “di dubbia legittimità quantomeno nella parte in cui lo stesso si autonomina soggetto attuatore determinando un'inedita sovrapposizione di funzioni tra il soggetto attuatore presso l'Asp di Reggio e il Commissario ad Acta governativo che, inevitabilmente, si rifletterà sulla legittimità degli atti adottati nella duplice funzione e sull'efficienza gestionale di un'azienda già particolarmente tormentata”.

“Oltretutto – è scritto ancora nella nota diffusa della Regione - il provvedimento di sospensione appare ancor più “anomalo” in quanto interviene quando già la Regione aveva avviato da tempo un procedimento formale di revoca dall'incarico, in corso di definizione e la cui fase istruttoria risulta già ultimata. Non sarà inutile ricordare che proprio in relazione alle gravi inadempienze dell'Asp di Reggio fu il Presidente Oliverio a chiedere, sin dallo scorso mese di maggio, le dimissioni del Dg di Reggio e che tale iniziativa fu sarcasticamente commentata dal Commissario, il quale ebbe anche l'impudenza di sostenere che l'avvio del procedimento di revoca avrebbe compromesso l'azione di ‘risanamento’ finalmente avviata dal Direttore Generale dell'Asp di Reggio Calabria”.

La Regione esprime “preoccupazione inoltre per la possibilità che l'impazienza del Commissario di precedere con un proprio provvedimento extra ordinem la conclusione del procedimento di revoca condotto secondo le vigenti regole di legge esponga la Regione a contenziosi di incerto esito su istanza del Dg sospeso e determini una condizione di ulteriore incertezza gestionale in un'azienda già caratterizzata da particolari complessità. Lascia increduli dunque la sospensione del Commissario che rischia solo di creare danni e confusione, mentre l'iniziativa della Regione, di cui il Commissario era a conoscenza, è il solo strumento in grado di affrontare le complicate vicende aziendali”.

La mossa di Scura non è piaciuta neanche ai parlamentari del M5s Francesco Sapia, Giuseppe d'Ippolito, Bianca Laura Granato e Paolo Parentela. “È una pagliacciata, un abuso senza precedenti l'attribuzione delle funzioni di direttore generale dell'Asp di Reggio Calabria da parte del commissario Massimo Scura a se stesso”, affermano in una nota in cui si afferma poi che con questo decreto Scura ha “superato alla grande anche il noto diritto creativo della Regione Calabria guidata da Oliverio”.

Per i parlamentari 5 Stelle Scura “sta proteggendo il dg dell'Asp reggina, Giacomino Brancati, che già avrebbe dovuto e potuto rimuovere in quanto protagonista di iniziative manifestamente contrarie all'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale”.

Per i 5 Stelle “Scura va rimosso e sostituito all'istante, in quanto non solo non è intervenuto, benché fosse un suo preciso obbligo, per promuovere la decadenza automatica dei sette direttori generali protagonisti di disavanzi di bilancio, ma in questo ultimo decreto ha addirittura scavalcato le prerogative del governatore e della giunta regionale, colpevoli, malgrado i nostri continui richiami, di non aver licenziato Brancati per le gravi condizioni di bilancio e lo stato comatoso dell'Asp di Reggio Calabria”.

Per Sapia, Giuseppe d'Ippolito, Bianca Laura Granato e Paolo Parentela “in questo momento la sanità calabrese è allo sbando totale, perché guidata da un commissario che crede di essere un imperatore e da un governatore assente e dunque complice. Abbiamo già chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute, Giulia Grillo, per mettere definitivamente ordine in questa giungla selvaggia”.
10 settembre 2018
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