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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Regioni e Asl - Campania

Trapianti pediatrici al Monaldi: associazione pazienti chiede percorsi di accesso in urgenza nelle cure pre e post trapianto

di E.M.
immagine 16 marzo - In attesa che venga riattivato il programma di trapianto cardiaco pediatrico, l’associazione chiede che sia riattivata, come promesso dalla direzione dell’ospedale, un servizio di accettazione in urgenza per i pazienti trapiantata che dovessero manifestare sintomi riconducibili ad una complicanza o a un rigetto.
Competenza, protocolli di cura e organizzazione dei percorsi: sono queste le richieste di Dafne Palmieri, mamma di un ragazzo napoletano trapiantato di cuore nel 2014, giunta all’ottavo giorno di sciopero della fame e protagonista ieri, di un sit-in dinanzi ai cancelli dell’ospedale partenopeo.

Qui, da un anno, l’attività di trapianti pediatrici è stata sospesa dal centro nazionale trapianti durante un audit disposto dal ministero della Salute proprio su esposto di Federconsumatori e dell’associazione dei genitori dei pazienti per carenze di uomini e mezzi soprattutto di adeguati percorsi di cura in urgenza.

“Mio figlio - dice la signora Palmieri – è l’unico sopravvissuto di nove ragazzi trapiantati di cuore, anche in altre strutture di altre regioni ma seguiti qui per il post trapianto. L’azienda dice di essere attrezzata per le cure in attesa di trapianto e nel post trapianto. In realtà a mio figlio che aveva avuto dei problemi è stato detto che aveva l’influenza e solo dopo due ore di insistenze sono riuscita a farlo ricoverare”.  

La richiesta più urgente, dunque, è di prevedere, anche nelle more e nell’attesa che sia riattivata, come promesso dalla direzione dell’ospedale, l’attività trapiantologica, un servizio di accettazione in urgenza per i pazienti trapiantata che dovessero manifestare sintomi riconducibili ad una complicanza o a un rigetto. Una richiesta legittima trattandosi di malati cronici e fragili, sottoposti a cure immunosoppressive per tutta la vita.

Ieri al Monaldi è stata convocata una riunione in direzione generale alla quale hanno partecipato il direttore generale per la tutela della salute i sanitari responsabili del centro trapianti per adulti (attivo) circo Maiello e il responsabile della cardiochirurgia pediatrica Guido Oppido per tracciare il punto della situazione e venire a capo dei problemi segnalati da Dafne Palmieri. Alla riunione hanno partecipato, in rappresentanza del comitato genitori trapiantati pediatrici, gli avvocati Carlo Spirito, responsabile dello sportello Sanità di Federconsumatori e Sergio Romano del Comitato Sanità Campania.   

“Accolto l’invito – si legge in una nota diramata dalla direzione dell’ospedale al termine della riunione - della Direzione regionale della Tutela della Salute e del Centro regionale trapianti di realizzare un modello assistenziale finalizzato alla risoluzione delle criticità attualmente presenti nell’ospedale Monaldi. Questo l’esito del tavolo tecnico sui trapianti tenutosi oggi presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli. I partecipanti al tavolo tecnico hanno condiviso, nelle more della realizzazione del nuovo reparto della Cardiochirurgia dei trapianti, il modello proposto dal direttore del dipartimento di Cardiochirurgia, Antonio Corcione, che vede interessata la Cardiochirurgia pediatrica per le problematiche assistenziali dei pazienti sino a 10 anni di età e la Cardiochirurgia dei trapianti da 10 a 18 anni. Ai professionisti è stata delegata, in tempi brevi, l’individuazione di specifici percorsi assistenziali per consentire la rimozione della sospensiva sui trapianti pediatrici.

La Direzione Generale della Tutela della Salute della Regione Campania ha assicurato che l’istruttoria di competenza per l’avvio del programma trapiantologico pediatrico sarà completata in tempi brevi, non appena l’Azienda Ospedaliera dei Colli trasmetterà l’insieme della documentazione richiesta dalla vigente normativa. L’Aziende Ospedaliera dei Colli continuerà a garantire l’assistenza ai pazienti pediatrici nella fase del pre e post trapianto, nonché in emergenza-urgenza nell’arco delle 24 ore”.
 
E.M.
16 marzo 2018
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