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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Campania

Salerno. Paziente “parcheggiato” al PS. Il Ruggi smentisce

immagine 12 aprile - A denuncia l'episodio il figlio del paziente, arrivato al Ps per ischemia. L’Aou rispedisce le accuse al mittente: “Non è rimasto ‘parcheggiato’, ma ha eseguito uno specifico percorso assistenziale” ed è “stato tenuto sotto stretta osservazione, così come avviene per tutti i pazienti in attesa di trasferimento”. Il percorso valutativo “si è concluso in meno di 24 ore”, poi il ricovero nel reparto “appropriato” di Neurologia.
“Mio padre, arrivato in codice giallo al Ps per una ischemia, è rimasto parcheggiato senza alcuna idonea terapia e il quadro patologico, già notevolmente compromesso, si è aggravato”. Questa in sintesi l’accusa rivolta da un cittadino all’Aou Ruggi di Salerno.

Ma l’Aou smemtisce: “In merito all’articolo ‘Mio padre parcheggiato in pronto soccorso con una ischemia’ – afferma l’Azienda in una nota -, 'AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno sottolinea che il paziente dal momento dell’accesso, avvenuto alle ore 13,00 di ieri 10 aprile, non è rimasto ‘parcheggiato’, ma ha eseguito uno specifico percorso assistenziale che ha previsto l’esecuzione di una Tac, tre visite neurologiche per la valutazione progressiva, un elettrocardiogramma,  tutti gli accertamenti diagnostici generici e specialistici per poter addivenire alla una diagnosi che potesse consentire il ricovero nel reparto appropriato”.

Al termine dell’iter diagnostico, il paziente è stato ricoverato in neurologia. “Sottolineando che durante tutto il periodo di ricovero presso la sala Codici Gialli del Pronto Soccorso del Ruggi il paziente è stato tenuto sotto stretta osservazione, così come avviene per tutti i pazienti in attesa di trasferimento, si sottolinea che il percorso valutativo si è concluso in meno di 24 ore”.

“Si sottolinea, inoltre - conclude l’azienda - che anche la figura del Bed manager risulta impropriamente tirata in ballo considerato che il ruolo di questa figura professionale non è quello di intromettersi nei percorsi diagnostici stabiliti dai medici del Pronto Soccorso e necessari alla valutazione degli eventuali successivi ricoveri”.
12 aprile 2019
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