Prima domenica di apertura per la Radioterapia del Pascale. Una mini rivoluzione per l’Ospedale che va sempre più incontro alle esigenze degli ammalati e dei loro familiari. Dalle 9 alle 13 di ieri sono stati trattati i primi 25 pazienti a cui è stata offerta la grande possibilità di non doversi assentare dal lavoro per sottoporsi a un trattamento così importante. Un’attenzione rivolta anche a figli e coniugi che solitamente accompagnano il loro caro nella terapia.
Ma chi può sottoporsi al trattamento domenicale? “Vengono selezionati i pazienti - spiega
Paolo Muto, direttore della Radioterapia dell’Istituto dei tumori di Napoli - a cui mancano una o due sedute alla fine del ciclo, pazienti che hanno iniziato il trattamento a metà settimana, pazienti che hanno saltato la seduta per un qualsiasi motivo e pazienti che devono fare una sola seduta con metodica stereotassica con l’apparecchio Cibernknife".
È un progetto che punta a migliorare l’accoglienza del paziente e la qualità dei trattamenti con metodiche sempre più sofisticate. Già nel 2019 il reparto, che ha trattato oltre 2200 pazienti con tecniche speciali quali IMRT, IGRT, Brachiterapia e Stereotassi, ha più che raddoppiato il carico di lavoro rispetto agli ultimi tre anni. Numeri che si allineano alle altre realtà italiane e straniere e che limitano il flusso della migrazione sanitaria.
“Il trattamento radioterapico domenicale - dice il direttore generale del Pascale,
Attilio Bianchi - è un atto di civiltà nei confronti dei nostri pazienti oncologici reso possibile solo da un grande gioco di squadra in cui sono coinvolti Medici, tecnici, Infermieri, Fisici sanitari e amministrativi. Una piccola rivoluzione che anticipa di poche settimane un’altra piccola rivoluzione: la terapia biologica antitumorale sottocutanea a casa delle pazienti affette da tumore al seno”.