Gli undici medici senior del Consiglio della Turkish Medical Association,
in stato di fermo da giorni, sono ora liberi, anche se ancora incriminati e con l’obbligo di firma settimanale.
L'associazione dei medici aveva denunciato l'operazione militare della Turchia nel nord della Siria di metà gennaio dicendo: "No alla guerra, pace immediatamente" e il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva messo l’Ordine sotto accusa per tradimento.
A dare la notizia del rilascio è il Comitato Permanente dei medici Europei, CPME, per voce del suo presidente Jacques de Haller.
Il tre febbraio scorso erano stati rilasciati i primi tre medici, poi altri quattro. Nella serata di ieri tutti i componenti dell’organismo di governo dell’Ordine dei medici turco sono tornati in libertà, seppur vigilata.
“Come Fnomceo ci felicitiamo perché gli undici colleghi sono tutti potuti tornare nelle loro case – commenta il presidente FnomCeO Filippo Anelli -. Questo primo risultato è stato raggiunto anche grazie alle pressioni messe in opera da tutte le organizzazioni mediche internazionali, tra le quali la Fnomceo. Ma non possiamo fermarci: se, come pare, prosegue il clima di intimidazione messo in atto già da anni, non resteremo alla finestra. L’Ordine dei medici è, in tutti i paesi nei quali esiste, un’istituzione a tutela della salute, tutela e non può esercitatare se non in un clima di pace e libertà. Per questo l’Ordine fa tanta paura ai regimi totalitari, perché garante di quei diritti fondamentali dell’uomo che essi vogliono negare”.