toggle menu
QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Cronache

Diabete. Incontro Fand e ministro della Salute Speranza: “Più territorio meno ospedale”

immagine 5 dicembre - L’Associazione Italiana Diabetici ha sollecitato il Ministro a promuovere l’esecuzione dell’esame della glicemia a adulti e bambini al momento dell’ingresso in un pronto soccorso, e la piena implementazione del Piano nazionale diabete e del ruolo delle associazioni. Riproposta la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla patologia diabetica
Promuovere l’esecuzione dell’esame della glicemia a adulti e bambini al momento dell’ingresso in un pronto soccorso. Piena implementazione, con conseguente monitoraggio, del Piano nazionale diabete e del ruolo delle associazioni con particolare riferimento al "Diabetico guida o Tutor”, per il quale sarebbero auspicabili una formazione e una legislazione ad hoc.

Sono queste le istanze della Fand, l’Associazione Italiana Diabetici che ha incontrato nei giorni scorsi il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Un incontro definito “proficuo” dall’Associzione, la quale hanno partecipato il Presidente Albino Bottazzo e i componenti dell’Ufficio di Presidenza Fand.
 
Sono state numerose le questioni aperte sul tavolo, che riguardano una malattia subdola e pericolosa che coinvolge quasi 4 milioni di concittadini e 1 famiglia su 16 nel nostro Paese. È stato sollevato nuovamente il tema della gestione delle gare pubbliche, con particolare attenzione alla difformità dell’assistenza e cura sul territorio, specie in termini di prescrizione di farmaci quali i biosimilari, quelli innovativi in particolare, oltre alle differenti attenzioni che vengono prestate alle innovazioni tecnologiche sul versante delle procedure di controllo glicemico (quali, ad esempio, i sensori dialoganti con i microinfusori).

E ancora è stato riproposta la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla patologia diabetica e sul fenomeno dell’obesità e del sovrappeso, richiedendo di impegnare le istituzioni ad un diffuso e serio programma di prevenzione, a partire da “Corretti stili di vita” nelle scuole di ogni ordine e grado e la riproposizione del Progetto “Guadagnare Salute”, tutto ciò anche sulla base di progetti già avviati da Fand in alcune Regioni con partner accademici e istituzionali. Fand, inoltre, ricordato l’opportunità di un approfondimento circa l’attualità della Legge 115/87 e un suo eventuale aggiornamento, e l’istituzione di un Registro Nazionale delle Persone con diabete.

“Abbiamo cercato di presentare al Ministro Speranza un quadro complessivo dei bisogni delle persone con diabete, accompagnato con una serie di suggerimenti che, alla luce dei quasi 40 anni di attività capillare di Fand sul territorio, crediamo di poter avanzare con cognizione di causa – ha commentato il Presidente Albino Bottazzo – sono tutti temi che si riflettono nel Manifesto Fand: ‘Più territorio meno ospedale’. Auspichiamo di avere contribuito a chiarire che il diabete non sia una sorta di status, ma una terribile malattia che induce gravi complicanze e, conseguentemente, un’esplosione della spesa sanitaria e sociale”.

Manifesto Fand “Più territorio meno ospedale”
L’equivalente di una sanità vicina ai luoghi in cui le persone abitano o risiedono, che aiuta alla presa in carico delle malattie croniche da parte di chi le ha o di chi vive con loro nei luoghi dove risiedono, anche temporaneamente, e con la collaborazione professionale non solo degli specialisti ambulatoriali, ma anche delle altre figure professionali che completano l’assistenza domiciliare; in questo modo, si darà  una risposta concreta ai bisogni dei cittadini, con ciò eliminando gli adempimenti amministrativi e burocratici che devono essere semplificati anche per i successivi controlli: analisi, esami diagnostici e consulti con altri specialisti o altre figure professionali, necessari per ottimizzare un’assistenza domiciliare personalizzata che può farsi carico dei problemi della cronicità, senza necessità o limitando al massimo il ricovero ospedaliero; da qui gli obiettivi cui bisogna mirare e che possono sintetizzarsi in:
  • Centralità della persona e/o dei familiari nel percorso di cura e libertà di scelta del medico e del luogo di erogazione dei servizi
  • Globalità, equità, appropriatezza e parità territoriale dell’accesso alle cure e alla copertura assistenziale (livelli essenziali di assistenza ed appropriatezza delle prestazioni)
  • Una Sanità in cui prevalgono gli aspetti della tutela della salute e la qualità dei servizi ospedalieri e territoriali che consentono di raggiungere gli obiettivi economico finanziari
  • Una educazione terapeutica sistemica e permanente finalizzata all’uso anche dei nuovi farmaci e nuove tecnologie, dei corretti stili di vita, al fine di garantire scelte consapevoli che permettono una normale vita scolastica, lavorativa, affettiva, sportiva e relazionale
  • Una effettiva gestione integrata delle attività specialistiche ospedaliere e territoriali anche con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta favorendo così lo sviluppo della prevenzione attraverso l’affidamento dell’assistenza primaria
  • Sviluppo di un sistema pubblico e trasparente di misurazione della qualità dei servizi
  • Effettiva attuazione da parte delle Regioni della Legge Nazionale n°115/1987, del successivo Piano nazionale per la malattia diabetica e successive leggi intervenute a carattere regionale
  • Riproposizione della speciale Commissione ministeriale diabete e, comunque, una partecipazione permanente della rappresentanza delle persone con diabete presso la Commissione ministeriale delle cronicità
  • Riproposizione del Progetto IGEA (Integrazione, Gestione E Assistenza) al Diabete al fine di consentire un raccordo efficace tra medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, diabetologo e paziente; specie per le problematiche legate alla continuità assistenziale nel passaggio da under ad over 18;
  • Prestare migliore attenzione alla persona con diabete in termini di consapevolezza della propria condizione, istituendo percorsi formativi riconosciuti del “Diabetico Guida e/o Tutor”
  • Realizzare un progetto nazionale per la transizione da minore ad età adulta
5 dicembre 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata