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QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Cronache

Pdta per la gestione della persona con frattura da fragilità. Cittadinanzattiva: “Al lavoro per costruire percorsi uniformi”

immagine 13 dicembre - L’Associazione ha presentato oggi l’iniziativa per realizzare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale dedicato alle fratture da fragilità per “favorire l’identificazione, l’inquadramento diagnostico ed il successivo avvio a programmi di prevenzione secondaria delle rifratture, continuità assistenziale, di soggetti che abbiano presentato una recente frattura da fragilità”.
Le frattura da fragilità, vale a dire le fratture che insorgono spontaneamente o per traumi di lieve entità, costituiscono un rilevante problema di salute pubblica attuale di proporzioni sempre crescente. I soggetti che hanno presentato una frattura da fragilità hanno una maggiore probabilità di rifrattura soprattutto nel breve periodo, con un deterioramento della qualità della vita, aumento di morbilità e mortalità. L’identificazione di soggetti con recente frattura da fragilità ad alto rischio di frattura ed il conseguente avvio a programmi terapeutici per la prevenzione secondaria delle rifratture è essenziale per il contenimento del problema, sia per il cittadino /paziente che per la collettività, senza trascurare la sostenibilità economica da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
 
Per questo, Cittadinanzattiva è al lavoro per  realizzare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che nasce dalla necessità di presa in carico della persona con frattura da fragilità, di rispondere alle urgenze e criticità espresse dai cittadini, garantendo qualità ed uniformità di cure su tutto il territorio nazionale e standardizzare e uniformare criteri condivisi per la diagnosi, terapia, ed assistenza dei pazienti con fratture da fragilità.
 
“Il PDTA – si legge in una nota - vuole favorire l’identificazione, l’inquadramento diagnostico ed il successivo avvio a programmi di prevenzione secondaria delle rifratture, continuità assistenziale, di soggetti che abbiano presentato una recente frattura da fragilità”.
 
L’obiettivo di Cittadinanzattiva è di realizzare “un percorso di cura per le fratture da fragilità per migliorare la qualità ed efficienza delle cure allo scopo di garantire cure appropriate al maggior numeri di pazienti che presentano una fragilità ossea”.
 
“Attraverso la definizione di questo percorso – prosegue la nota -, l’intento è di agire sull’appropriatezza degli interventi, sia di tipo terapeutico che di tipo assistenziale, riorganizzando e rendendo omogeneo l’impatto clinico, organizzativo ed economico, in modo da contribuire a incrementare ampliare e, soprattutto, migliorare la presa in carico del paziente con fragilità ossea e la continuità delle cure e, rendere il SSN più sostenibile attraverso una razionalizzazione dell’offerta e l’eliminazione delle disuguaglianze alle cure che vivono i cittadini sul territorio nazionale”.
 
“La sfida – evidenzia l’Associazione -  è di implementare nuovi modelli di cura e assistenza per cambiare in meglio le condizioni e la qualità di vita del paziente e ottimizzare i costi attraverso il perfezionamento delle azioni utili in grado di incidere sulla diagnosi; sulla prevenzione secondaria che è finalizzata a ridurre il rischio di altre fratture nei due anni successivi; agire sui fattori di rischio e assicurare l’effettiva presa in carico del paziente, unitamente alla maggiore integrazione e interazione dei servizi e delle prestazioni per la continuità assistenziale. Il paziente non va abbandonato ma bisogna migliorarne la gestione sul territorio con un’assistenza multidisciplinare che coinvolga tutti i soggetti interessati e fornire informazioni precise anche  su dieta, esercizio fisico, apporto di vitamina D e calcio”.
 
 
 
 
 
“Per raggiungere gli obiettivi del PDTA è fondamentale la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano del tema. Per una effettiva presa in carico del paziente, il miglioramento della qualità della vita e il mantenimento della stessa  ognuno deve fare la sua parte. E’ necessario anche lavorare per superare le disuguaglianze che ostacolano una pari esigibilità dei diritti di salute all'interno delle diverse aree del nostro Paese dove si registrano evidenti disparità di accesso ai servizi a seconda dei territori di residenza” ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva. ”Sin dal momento in cui si ha il dubbio o il sospetto di una frattura da fragilità questa va accertata e identificata attraverso un codice unico, per garantire una efficace gestione della frattura, fornire informazioni e consigli e raccomandazioni sulla terapia farmacologica da seguire, senza dimenticare quanto sia fondamentale puntare sulla prevenzione e sugli stili di vita”.
 
 
Hanno collaborato:
Comitato di scrittura:
Prof.ssa Maria Luisa Brandi; Prof. Andrea Lenzi; Prof.ssa Silvia Migliaccio; Prof. Stefano Gonnelli, Prof.ssa LetiziaMauro Giulia; Prof. Francesco Falez; Prof. Giovanni Iolascon; Prof. Maurizio Rossini; Prof.ssa Carlina V. Albanese; Dott.ssa Maria Assunta Antonica Campa.
 
Associazioni di pazienti: ANED; AMICI onlus; ANMAR; APMAR; BPCO; Europa Donna; FAMIGLIE SMA onlus; FEDERASMA; Forum Nazionale delle Associazioni di Nefropatici, Trapiantati d’organo e di volontariato; LILA, PARKINSON ITALIA; Respiriamo Insieme;
 
Società Scientifiche: AIFI; FEDERFARMA; FEDIOS; FNOMCeO; FNOPI; SIF; SIFO; SIR; SIMFER; SIMG; SIRM; SIOMMMS; SIOT;
13 dicembre 2019
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