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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Emilia Romagna

Aou di Bologna. I sindacati medici denunciano la mancata applicazione del decreto Calabria

immagine 16 dicembre - Il disavanzo causato dalla pandemia come “direttamente causato anche dal mancato finanziamento delle nuove assunzioni da parte della Regione, così come sarebbe previsto dall’art. 11 comma 1 della Legge 60/2019 rimasta inapplicata. Questa decisione contrasta apertamente con le manifestazioni di gratitudine espresse a profusione nei confronti del personale sanitario che si è trovato in prima linea”.
“Fondi contrattuali accessori e mancata applicazione dell’art. 11, comma 1, Legge del 25 giugno 2019, n. 60 (Decreto Calabria). A distanza di due anni dalla pubblicazione ed entrata in vigore della Legge 60/2019, le disposizioni contenute nel comma 1 art. 11 non vengono attuate nelle Aziende Sanitarie della Regione Emilia Romagna per precisa volontà della Regione stessa”.

La denuncia arriva dalla segreteria ANAAO ASSOMED AOU Bologna, nelle persone di Gabriele Farina e Simona Ferrari, dalla segreteria AOU Bologna FESMED, rappresentata da Luca Spinardi, dal segretario regionale ANAAO ASSOMED Ester Pasetti, dal segretario regionale CIMO Salvatore Lumia e dal segretario regionale FESMED Alberto Zaccaron in una nota.

”La scelta di non applicare quanto disposto da una legge dello Stato – spiegano i sindacalisti -, colpisce ancora una volta il personale sanitario delle Aziende e in particolare, per quanto di competenza delle scriventi OO.SS., la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. Il danno economico e patrimoniale per i professionisti sanitari del Servizio Sanitario Regionale è diretto in quanto i fondi accessori, cioè quelli su cui si basano le carriere dei dirigenti sanitari e il compenso del merito dei singoli dirigenti, sono direttamente colpiti dalla mancata applicazione della Legge”.

“Ciò premesso, le segreterie aziendali di ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED in AOU di Bologna hanno deciso di sottoscrivere l’accordo aziendale sui fondi contrattuali accessori con l’esclusivo intento di garantire agli Associati: 1) l’applicazione degli accordi aziendali sul valore economico degli incarichi dirigenziali; 2) un’equa e corretta assegnazione della retribuzione di risultato”, proseguono i sindacalisti nella nota.

“Abbiamo sottoscritto il trasferimento - peraltro contemplato dall’art 95 del CCNL 2016-18 - del 25% del Fondo per la retribuzione di risultato sul Fondo per la retribuzione degli incarichi. Tale trasferimento è finalizzato al mantenimento del valore economico delle attuali posizioni dirigenziali dei professionisti sanitari e serve di fatto a coprire il disavanzo lasciato dalle nuove assunzioni resesi necessarie in seguito all’emergenza Covid-19”, scrivono ancora.

Tale disavanzo è direttamente causato anche dal mancato finanziamento delle nuove assunzioni da parte della Regione Emilia Romagna, così come sarebbe previsto dall’art. 11 comma 1 della Legge 60/2019 rimasta inapplicata. Questa decisione della Regione Emilia Romagna – concludono - contrasta apertamente con le manifestazioni di gratitudine espresse a profusione nei confronti del personale sanitario che si è trovato in prima linea ad affrontare l’emergenza Covid-19 e arriva in un periodo di grande difficoltà per il personale sanitario sempre più provato da ritmi e condizioni di lavoro insostenibili sul lungo periodo”.
16 dicembre 2021
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