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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Emilia Romagna

Radiazione Venturi. Beux (Fno Tsrm-Pstrp): “Un atto di preoccupante restaurazione”

di Alessandro Beux
immagine 3 dicembre - È gravissimo e preoccupante che il potere disciplinare di un Ordine venga esercitato nei confronti degli iscritti per qualcosa che questi non han fatto nell’ambito dell’esercizio della professione, bensì in altro contesto, con altra veste e con altro mandato, in questo caso politico
Come rappresentanti della Federazione nazionale TSRM PSTRP e, prima ancora, come cittadini siamo sorpresi e indignati da questa assurda decisione presa nei confronti del Dott. Sergio Venturi, che lede i diritti fondamentali della persona e tenta di condizionarne la libertà di azione con provvedimenti punitivi.
 
In un Paese civile non è ammissibile che le decisioni assunte o, come in questo caso, le delibere proposte da persone che ricoprono incarichi politici abbiano ripercussioni sulla loro vita professionale, nel caso di specie in quanto iscritti a un Ordine.

La colpa di Venturi è quella di aver, giustamente, agito nel superiore interesse della collettività, in coerenza col suo mandato politico, senza farsi condizionare dall’appartenenza professionale e senza piegarsi ai suoi interessi di parte, proponendo alla Giunta regionale una delibera per la definizione di linee guida per l’armonizzazione dei protocolli avanzati di impiego di personale infermieristico per lo svolgimento del servizio di emergenza sanitaria territoriale 118, secondo le migliori prove di efficacia nazionali e internazionali.

È gravissimo e preoccupante che il potere disciplinare di un Ordine venga esercitato nei confronti degli iscritti per qualcosa che questi non han fatto nell’ambito dell’esercizio della professione, bensì in altro contesto, con altra veste e con altro mandato, in questo caso politico.

Altrettanto grave e preoccupante è il modo in cui i partiti si stanno schierando a favore o contro il provvedimento, valutando l’accaduto sulla base degli interessi politici, più o meno legittimi, che dovrebbero però passare in secondo piano di fronte a una simile aberrazione. Se, invece di indignarsi e reagire, per convenienza un’aberrazione viene strumentalizzata, di fatto la si legittima, rendendola ammissibile in futuro, con la possibilità di trovarsela contro, senza più avere strumenti di difesa. Se il principio posto a fondamento della decisione dell’OMCeO di Bologna dovesse avere cittadinanza, anche i politici dovrebbero sapere che le immunità funzionali che li riguardano non opererebbero per la responsabilità deontologica, ma solo per quella strettamente giuridica: assurdo!

La radiazione dell’Assessore Venturi è il sintomo grave di una malattia ormai cronicizzata per l’incapacità e la mancata volontà delle Istituzioni di curarla come avrebbero dovuto, nonostante che la patologia fosse nota da anni, così come la cura, che si è irresponsabilmente scelto di non usare, sperando che il malato guarisse da sé. Invece, si è aggravato. Se il Legislatore e il Ministero della Salute non interverranno rapidamente, con le riforme che avrebbero dovuto fare quasi dieci anni fa, assisteremo a un’epidemia.

Bisogna(va) valorizzare le 22 professioni sanitarie, consentendo loro di esprimere al massimo e al meglio le loro competenze, in serenità, senza che ciò sia percepito e descritto quale appropriazione indebita di ciò che è medico.

La sanità, sempre più embricata al sociale, non è e non deve essere medica, perché i medici non sono in grado di garantire tutte le risposte più appropriate, più sicure e più efficaci ai bisogni socio-sanitari della popolazione; infatti sono anni che una parte rilevante di esse viene garantita dalle 22 professioni sanitarie, per specifica formazione, competenza e abilitazione.

Sino a quando il Legislatore e il Ministero della Salute non faranno ciò che gli è proprio, registreremo una crescente confusione, con aumento di tensioni e di contenziosi interprofessionali, con danni per tutta la collettività, persone assistite comprese.

Come abbiamo già avuto modo di affermare, serve un’alleanza valoriale e metodologica che, senza pregiudizi e interessi corporativi, definisca e sottoponga a sperimentazione i nuovi modelli organizzativi e le nuove modalità di garantire ed erogare l’assistenza di cui c’è subito bisogno, proprio come l’Assessore Venturi aveva previsto che dovesse essere fatto. In sanità la validazione o meno dell’indispensabile innovazione deve necessariamente derivare dalle prove di efficacia e non dall’autoreferenzialità o dagli interessi di parte, compresi quelli degli Ordini.

Da anni serve una riforma delle professioni sanitarie responsabile, lungimirante, coerente con quelle già in atto in altri Paesi, preferibilmente condivisa. Invece, non solo non è (ancora!) arrivata, ma ci pare di cogliere forti e preoccupanti segni di verso contrario, cioè di restaurazione. La radiazione dell’Assessore Venturi ne è solo l’ultima manifestazione. Se non si interviene urgentemente, sarà sempre peggio: al posto della sostenibilità del sistema sanitario, assisteremo al suo definitivo tracollo, con chiare responsabilità.

Alla luce di quanto appena esposto sarà certamente opportuno valutare la posizione che il Ministero della Salute e la FNOMCeO decideranno di assumere sul caso Venturi.

 

Alessandro Beux

Presidente FNO TSRM PSTRP

3 dicembre 2018
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