Il titolo è “Capire il rischio cyber: il nuovo orizzonte in sanità” e nasce in seno al Dipartimento di Management dell’Università di Torino, sostenuta da Sham Italia, in partnership con Federsanità.
È una ricerca che si concretizza in un questionario digitale di 20 domande a risposta multipla, molto specifico. L’iniziativa ha già ricevuto, oltre a quello di Federsanità, il patrocinio di alcuni tra i più importanti attori del panorama della gestione del rischio e della sanità: Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere (ANMDO); Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari ( ARIS); Consorzio universitario per l’ingegneria nelle assicurazioni (CINEAS); la Società Italiana Rischio Clinico (SIRiC).
“L’evoluzione sanitaria in ambito data management è in già atto – ha dichiarato
Tiziana Frittelli Presidente di Federsanità - e si rende necessaria la rapida definizione di un framework per la sicurezza e l’impiego dei dati sanitari. Questa straordinaria fonte di informazioni può contribuire sensibilmente alla cura e alla prevenzione, ma è opportuno venga impiegata in modo omogeneo e sicuro su tutto il territorio nazionale; sicuro sia per i cittadini che per le realtà sanitarie che raccolgono, conservano e impiegano questi dati per la ricerca e per la cura”.
Già mesi fa l'App per il tracciamento del Covid 19 nel Regno Unito aveva raggiunto tra i 3 e i 4 milioni di utenti. La App Immuni in Italia ha velocemente superato i due milioni. “L’utilizzo massivo dei dati in ogni ambito sanitario è ormai inconfutabile e sono poche le realtà in Italia o in Europa realmente pronte a gestirlo” commenta Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham Italia. L’occasione è il lancio, assieme al Dipartimento di Management dell’Università di Torino e con il patrocinio di Federsanità, di una indagine conoscitiva aperta a tutto il panorama sanitario in Italia per mappare il livello di preparazione della Sanità italiana relativamente alla raccolta, all’impiego e alla conservazione dei dati sanitari.
Gli esiti del questionario verranno poi restituiti in un white paper che illustrerà la sintesi integrata dei dati e che fornirà una visione rappresentativa della percezione del rischio cyber da parte del panorama sanitario.