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QS Edizioni - venerdì 26 aprile 2024

Regioni e Asl - Friuli Venezia Giulia

FVG. Pronta la riforma sanitaria, le Asl da 8 a 6, ma nasce una nuova azienda di coordinamento per razionalizzare i costi

immagine 26 ottobre - Ma non basta, ci sarà la ridefinizione del rapporto tra hub e spoke, ovvero la rete tra i grandi ospedali e i presidi e una nuova integrazione sociosanitaria che ridà ruolo ai Comuni riportando al centro, al posto delle Uti, le Conferenze dei sindaci. Queste le grandi linee della riforma messa a punto dalla nuova Giunta illustrata dal vice presidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi.
“La riforma sanitaria che andiamo a proporre definisce un sostanziale cambiamento rispetto al quadro attuale. Lo fa attraverso una serie precisa di scelte: la riduzione delle aziende che da otto passano a sei; la creazione di un'azienda di coordinamento per razionalizzare i costi e rendere più efficiente il servizio; la ridefinizione del rapporto tra hub e spoke, ovvero la rete tra i grandi ospedali e i presidi; infine, la nuova integrazione sociosanitaria che ridà ruolo ai Comuni riportando al centro, al posto delle Uti, le Conferenze dei sindaci”.
 
Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso dell'incontro sulla riforma sanitaria organizzato dal sindaco di Cormons, Roberto Felcaro, a cui hanno partecipato i sindaci del territorio, una rappresentanza dei medici di base della Destra Isonzo e il consigliere regionale Antonio Calligaris.

Oltre a quelli che sono i cambiamenti apportati dalla legge, Riccardi ha sottolineato le criticità che dovranno essere superate per migliorare la qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini. “In primo luogo - ha spiegato il vicegovernatore - il ritardo sul fronte dell'informatizzazione del sistema, che sta comportando un disagio concreto alle persone, costrette a muoversi quando invece dovrebbero essere i dati ad andare incontro a chi ha un problema di salute”.

Altro punto di sofferenza, secondo Riccardi, quello della “qualità dei manager sanitari”, in quanto “una buona classe dirigente intermedia favorisce una gestione efficace della struttura”. Da “riequilibrare” il rapporto tra l'ospedale e l'università.

Il vicegovernatore, introducendo i contenuti della riforma, ha ripercorso l'iter che ha portato alla formulazione della nuova legge sulla governance della sanità regionale, partendo dalle due proposte presentate dal gruppo di esperti e dalla scelta operata per la versione che prevede tre aree vaste e la conservazione della connessione tra ospedale e territorio.

Un accento è stato posto anche sul ruolo dei privati nel rapporto con la sanità pubblica regionale e sul fatto che in altre regioni vicine l'esternalizzazione del servizio abbia numeri significativamente più alti. “Nell'ottica di rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini - ha detto Riccardi - l'opzione della collaborazione con i privati è una strada alla quale bisogna guardare senza riserve ideologiche”.
26 ottobre 2018
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