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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Governo e Parlamento

Patto per la Salute. Le risorse sono al sicuro ma dubbi dal MEF su riforma commissariamenti e flessibilità tetti di spesa personale  

di Luciano Fassari
immagine 11 ottobre - Con l’accordo raggiunto ieri dal Governo con le Regioni sono stati confermati gli aumenti al Fsn (2 mld per il 2020 e 1,5 mld per il 2021) e si è spostata la dead line per la chiusura del Patto al 31 dicembre. Nel frattempo proseguono i lavori dei tecnici sulle schede ministeriali dopo le controproposte delle Regioni. Ma dall’Economia ci sono alcune perplessità.
Procedono le discussioni sul Patto per la Salute che come annunciato ieri nell’accordo tra Governo e Regioni, sarà chiuso entro il 31 dicembre. Le Regioni, ricordiamo, la scorsa settimana avevano inviato al Ministero le loro controproposte alle schede di Lungotevere Ripa (Vedi il documento anticipato da Qs), in cui tra l’altro chiedevano di rimuovere l’incompatibilità tra il presidente della Regione e il commissario ad acta per la sanità, di rivedere i tetti di spesa per la farmaceutica e i documenti sulla governance di farmaci e dispositivi medici. Ma non solo gli enti locali chiedevano anche di valutare bene le ricadute finanziarie della riforma dei ticket e l’abolizione del superticket, che non dovrà essere a carico del Fondo sanitario. Infine avevano chiesto anche di rendere più flessibili i tetti per gli acquisti di prestazioni dal privato.
 
Le proposte, come confermato da fonti ministeriali e regionali, sono ora al vaglio della Salute e del Mef, ma i tecnici dell’Economia, su alcuni punti, a quanto si apprende, avrebbero manifestato più di una perplessità. Nello specifico, a non convincere i tecnici di via XX Settembre (che hanno però ceduto sulla cancellazione della clausola di salvaguardia ndr.) sarebbe soprattutto la parte che riguarda la riforma dei commissariamenti che rischierebbe di allentare i controlli sulle Regioni con il rischio di vanificare il controllo della spesa che faticosamente negli ultimi 10 anni è stata tenuta a bada. Altra nota critica riguarderebbe invece l’introduzione di meccanismi di flessibilità dei tetti spesa per il personale e sugli acquisti dal settore privato.
 
Insomma, se il quadro politico sembra essere molto favorevole, a livello tecnico invece alcuni nodi andranno risolti nei prossimi mesi per chiudere definitivamente la telenovela.
 
Luciano Fassari
11 ottobre 2019
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