Procedono le discussioni sul Patto per la Salute che come annunciato ieri nell’accordo tra Governo e Regioni, sarà chiuso entro il 31 dicembre. Le Regioni, ricordiamo, la scorsa settimana avevano inviato al Ministero le loro controproposte alle schede di Lungotevere Ripa (
Vedi il documento anticipato da Qs), in cui tra l’altro chiedevano di rimuovere l’incompatibilità tra il presidente della Regione e il commissario ad acta per la sanità, di rivedere i tetti di spesa per la farmaceutica e i documenti sulla governance di farmaci e dispositivi medici. Ma non solo gli enti locali chiedevano anche di valutare bene le ricadute finanziarie della riforma dei ticket e l’abolizione del superticket, che non dovrà essere a carico del Fondo sanitario. Infine avevano chiesto anche di rendere più flessibili i tetti per gli acquisti di prestazioni dal privato.
Le proposte, come confermato da fonti ministeriali e regionali, sono ora al vaglio della Salute e del Mef, ma i tecnici dell’Economia, su alcuni punti, a quanto si apprende, avrebbero manifestato più di una perplessità. Nello specifico, a non convincere i tecnici di via XX Settembre (che hanno però ceduto sulla cancellazione della clausola di salvaguardia ndr.) sarebbe soprattutto la parte che riguarda la riforma dei commissariamenti che rischierebbe di allentare i controlli sulle Regioni con il rischio di vanificare il controllo della spesa che faticosamente negli ultimi 10 anni è stata tenuta a bada. Altra nota critica riguarderebbe invece l’introduzione di meccanismi di flessibilità dei tetti spesa per il personale e sugli acquisti dal settore privato.
Insomma, se il quadro politico sembra essere molto favorevole, a livello tecnico invece alcuni nodi andranno risolti nei prossimi mesi per chiudere definitivamente la telenovela.
Luciano Fassari