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QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Governo e Parlamento

Diagnostica negli studi di medici di famiglia e pediatri. Speranza firma il decreto: ecco come dovranno essere utilizzati i 235 mln. Il testo

di Luciano Fassari
immagine 30 gennaio - Come già anticipato è pronto il provvedimento del Ministero della Salute che disciplina come dotare mmg e pediatri di apparecchiature diagnostiche di primo livello (ad esempio Ecg, spirometro, Holter pressorio, EcoFast). Al momento si prevede che le Regioni mettano a punto dei Piani regionali per l’utilizzo delle risorse (235 mln di euro) che dovranno poi essere approvati per poter accedere ai finanziamenti e fare le gare d’acquisto. Prevista anche la possibilità per i medici di dotarsi autonomamente di apparecchiature. IL TESTO
Piani regionali per l’utilizzo delle risorse da emanare entro 2 mesi per poter accedere ai finanziamenti e fare le gare d'acquisto e poi la formazione per il personale. Ma anche possibilità per i medici di dotarsi autonomamente dei dispositivi. Sono questi i punti fermi del Decreto attuativo firmato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, della misura contenuta in Legge di Bilancio (stanziati 235 mln) che prevede la possibilità per medici di famiglia e pediatri di dotarsi di strumenti di diagnostica di primo livello (ad esempio Ecg, spirometro, Holter pressorio, EcoFast). Tutte prestazioni gratuite (niente ticket) a disposizione dei pazienti che potranno usufruire di nuovi servizi dal proprio medico di fiducia. Ora il testo dovrà essere approvato in Conferenza Stato-Regioni.

“E’ stato firmato, il 28 gennaio, il decreto attuativo per il finanziamento di 235 milioni, stanziati in finanziaria, per dotare i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta di strumenti diagnostici di base”. Ha confermato Speranza, nel corso dell’incontro organizzato oggi a Roma della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) per conclusione della campagna nazionale ‘Adesso Basta’.

Il decreto rende concreta “la promessa fatta nella legge di Bilancio per portare concretamente la strumentazione diagnostica al cittadino sul territorio. Ora passo la palla alle Regione”, ha detto Speranza. “E credo che la sensibilità dimostrata gia’ con il Patto per la Salute, ci sia.  Sono sicuro che questo provvedimento fa bene al Paese”.
 
Ma veniamo al decreto. Il primo step per le Regioni prevede, entro 60 giorni dall’ok in Stato-Regioni, la stesura di un piano dei fabbisogni per l’utilizzo delle risorse assegnate (vedi tabella riparto in fondo all’articolo) da  presentare al Ministero della Salute.
 
Nei piani regionali si dovranno prevedere:
- l’elenco delle apparecchiature sanitarie per la diagnostica di primo livello che si intendono acquisire, comprensivo di descrizione della tecnologia, dei costi di acquisto e di installazione ai fini del collaudo, anche prevedendo l’utilizzo di strumenti di telemedicina e delle relative piattaforme, finalizzati alla second opinion, supportato da apposita relazione, utilizzata per la definizione delle specifiche tecniche e dell’impiego clinico dei dispositivi medici, quali parte integrante della documentazione di gara,  realizzata da un gruppo di esperti nell’ambito del quale è garantita una rappresentanza di medici di medicina generale, di pediatri di libera scelta e di  specialisti di settore;

- una relazione sulle modalità di impiego delle apparecchiature sanitarie e sull’assetto organizzativo che si intende adottare ai fini dell’erogazione delle prestazioni assistenziali, tenendo conto delle diverse forme organizzative in cui operano i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e degli specifici Accordi in sede regionale nonché delle indicazioni dei Comitati regionali previsti dagli AA.CC.NN. della Medicina Generale e della Pediatria di libera scelta;

- i tempi di acquisizione e di messa in funzione e collaudo delle apparecchiature sanitarie;

- un piano di manutenzione, assistenza e aggiornamento, comprensivo anche delle modalità di fornitura e smaltimento dei consumabili necessari per il funzionamento dei dispositivi di proprietà delle aziende sanitarie che si intendono adottare sulle apparecchiature sanitarie;

- l’individuazione di specifici indicatori di processo e di risultato attraverso i quali le aziende sanitarie procedono a misurare l’attività svolta, secondo quanto previsto dagli AA.CC.NN. della Medicina Generale e della Pediatria di libera scelta.
 
Nel momento in cui il Piano riceverà l’approvazione le Regioni potranno presentare richiesta di accesso al finanziamento e poi espletare le gare.
 
Le Regioni, poi nell’ambito degli Accordi integrativi regionali, definiscono le attività assistenziali all’interno delle quali saranno utilizzati i dispositivi medici di supporto, tenendo conto anche degli obiettivi prioritari di politica sanitaria nazionale privilegiando le “attività volte a garantire la appropriata presa in carico delle persone affette da patologie croniche e da fragilità e la pronta erogazione delle attività diagnostiche connesse ai piani assistenziali, al fine di favorire lo sviluppo di un modello di prossimità dell’assistenza idoneo a prevenire gli accessi impropri al Pronto soccorso e a contribuire al contrasto delle liste di attesa”.

Inoltre, le Regioni provvederanno anche all’interno dei piani di formazione, ad individuare specifici obiettivi formativi per medici di famiglia e pediatri finalizzati all’utilizzo delle apparecchiature. 
 
Nel tentativo di snellire l’iter burocratico si prevede che laddove i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta già contribuiscono o vogliano contribuire con propri dispositivi al raggiungimento degli obiettivi assistenziali individuati dagli Accordi integrativi, le Regioni “possono orientare le risorse del presente decreto per una implementazione tecnologica a maggiore intensità assistenziale”.
 
Come abbiamo già scritto l’iter burocratico molto complesso e il rischio di creare disuguaglianze è certamente dietro l’angolo. Certamente l’aver inserito, rispetto alle prime bozze circolate, la possibilità per i medici di dotarsi autonomamente di apparecchiature potrà garantire un po’ più di velocità, ma di fondo permane la sensazione che la strada per la piena attuazione della riforma è tutta in salita.
 
TABELLA RIPARTO

Luciano Fassari
30 gennaio 2020
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