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QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Governo e Parlamento

Cefalea cronica. Approvata la legge che la riconosce come “malattia sociale”. Arriva il via libera definitivo dal  Senato

immagine 8 luglio - L'articolo unico del testo è stato approvato con 235 pareri favorevoli e 2 contrari. Nel testo si prevede che, con decreto del Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, saranno individuati progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea. IL TESTO
 
È stato approvato in via definitiva dal Senato, con 235 pareri favorevoli e 2 contrari, il testo unificato del disegno di legge per il riconoscimento della cefalea cronica come malattia invalidante.

Il testo punta innanzitutto a riconoscere la cefalea cronica come malattia sociale quando si presenta nella seguenti forme:
a) emicrania cronica e ad alta frequenza;
b) cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici;
c) cefalea a grappolo cronica;
d) emicrania parossistica cronica;
e) cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione;
f) emicrania continua.

Inoltre si prevede che, con decreto del Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, saranno individuati progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea. 
 
“Oggi il Senato approva in via definitiva il testo unificato di due proposte, una della Lega e una del Pd, provenienti dalla Camera, che ha due obiettivi primari: includere la cefalea primaria cronica tra le malattie sociali e individuare metodi innovativi da sperimentare per contrastare questa penosa condizione. La cefalea non è un mal di testa passeggero, ma una tra le malattie più invalidanti, con alti costi sociali ed economici. Con questa legge chi ne soffre potrà godere di tutele sociali e lavorative”. Questo il commento di Paola Boldrini, capogruppo dem in commissione Sanità e firmataria di uno dei ddl.

“Nel mondo il 12% delle persone soffre di cefalea cronica, in Italia parliamo di 8 milioni di persone, in prevalenza donne – spiega Boldrini - Chi ne soffre ha una vita molto complicata, spesso non viene creduto e deve ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo, con un costo annuo calcolato in 2 mila e 600 euro a paziente, con gravi difficoltà personali e professionali. Con questa legge la patologia avrà un riconoscimento a livello nazionale, un passaggio obbligato per una diagnosi corretta, attraverso il coinvolgimento dei centri specializzati che stanno sorgendo un po’ dappertutto. Il passo successivo dovrà essere l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza, perché il Ssn sia in grado di garantire su tutto il territorio nazionale diagnosi precoci efficaci, cure e attività di prevenzione e di sensibilizzazione”.
 
“La cefalea primaria cronica, come patologia invalidante riconosciuta, refrattaria alla terapia, è in grado di limitare o compromettere gravemente e in maniera cronica, la capacità di far fronte agli impegni di famiglia e di lavoro coinvolgendo in questi casi, indirettamente, anche tutta la filiera lavorativa. Cardine del provvedimento in esame è il riconoscimento della patologia come malattia sociale. La politica, pur nella molteplicità delle posizioni diverse e delle differenti sensibilità, deve, su certe problematiche, trovare e fornire una risposta unitaria, superando le divisioni, per offrire ai cittadini le giuste, opportune e necessarie risposte, capaci di migliorare la loro qualità di vita, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e relazionale. Su certe problematiche insomma vi deve essere la più ampia convergenza e le malattie riconosciute come sociali rappresentano uno di questi casi. Il MoVimento 5 Stelle ha fatto dei bisogni e della risoluzione delle problematiche dei cittadini il suo principio fondante e non può che dare a questo provvedimento un voto favorevole per il dovuto rispetto e riconoscimento a chi veramente soffre e la cui vita è fortemente segnata da questa patologia”. Così, intervenendo nell’aula di Palazzo Madama, il senatore del MoVimento 5 Stelle Raffaele Mautone, componente della Commissione Sanità. 
 
G.R.
8 luglio 2020
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