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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Governo e Parlamento

Covid. Von der Leyen (Ue): “Abbiamo dato metà dei nostri vaccini ai Paesi più poveri. Ma non basta”. E poi annuncia l’arrivo altri 50 mld per sostenere il progetto dell’UE della Salute

immagine 15 settembre - “Siamo stati gli unici a condividere la metà della nostra produzione di vaccini con il resto del mondo. Abbiamo consegnato più di 700 milioni di dosi agli europei e più di 700 milioni di dosi al resto del mondo, in più di 130 paesi. Siamo l'unica regione al mondo ad aver raggiunto questo risultato. Ma se si considera che nel mondo meno dell'1% delle dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito, si coglie in modo evidente la portata dell'ingiustizia e il livello dell'urgenza”. IL DISCORSO INTEGRALE
“L'anno scorso ho dichiarato che era giunto il momento di l'Unione europea della salute. Oggi teniamo fede al nostro impegno: con la nostra proposta rendiamo operativa l'autorità HERA. La HERA rappresenterà una risorsa enorme per far fronte alle future risorse sanitarie più rapidamente e in modo migliore. Disponiamo delle capacità di innovazione e delle capacità scientifiche, delle conoscenze del settore privato e di autorità nazionali competenti. Ora non ci resta che far interagire queste risorse, con un contributo significativo di finanziamenti. Propongo quindi una nuova missione di preparazione e resilienza sanitaria a livello di UE . E propongo che sia sostenuto da un investimento pari a 50 miliardi di euro entro il 2027. Per garantire che mai più nessun virus trasformi un'epidemia locale in una pandemia globale. Non si può immaginare un rendimento del capitale investito migliore di questo”. È quanto ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula Von der leyen durante il suo discorso sullo stato dell’Unione.
 
La presidente ha parlato anche di Covid. “Sono molte le persone che hanno l'impressione che la loro vita abbia subito una battuta d'arresto mentre il mondo intorno si muoveva a velocità accelerata. La velocità degli eventi e l'enormità delle sfide sono difficili da afferrare. Questo è stato anche un periodo di ricerca e introspezione. Le persone hanno potuto fare un bilancio delle loro vite e hanno partecipato agli ampi dibattiti sulla condivisione dei vaccini e sui valori condivisi. Ma se volgo lo sguardo all'anno che è trascorso e se osservo lo stato dell'Unione attuale, vedo un'anima forte in tutto quello che facciamo”.
 
Von der leyen ha precisato però che “la pandemia non è ancora del tutto superata e c'è ancora sofferenza nella nostra società. Ci sono che non potranno mai essere guariti, il cui corso è stato interrotto per sempre e c'è il tempo perduto dolori che non più ristabilire ai nostri giovani. Ci troviamo ad affrontare nuove e durature, in un mondo che si riprende - e che si incrina - in modo diseguale. Non ci sono dubbi: anche il prossimo anno la nostra forza di carattere sarà messa a dura prova. Ma sono convinta che sia proprio nel momento in cui siamo messi alla prova che il nostro spirito - la nostra anima - esprime tutta la sua forza luminosa. Osservando la nostra Unione, sono cera che l'Europa supererà questa prova”.
 
Un riferimento anche alla campagna vaccinale. “Nell'UE, più del 70% degli adulti ha ricevuto una vaccinazione completa. Siamo stati gli unici a condividere la metà della nostra produzione di vaccini con il resto del mondo. Abbiamo consegnato più di 700 milioni di dosi agli europei e più di 700 milioni di dosi al resto del mondo, in più di 130 paesi. Siamo l'unica regione al mondo ad aver raggiunto questo risultato. Una pandemia è una maratona, non una gara di velocità. Abbiamo seguito la scienza. Abbiamo mantenuto gli impegni a livello europeo. Abbiamo mantenuto gli impegni a livello mondiale. L'abbiamo fatto nel modo giusto , perché l'abbiamo fatto all'europea . E ha funzionato”.
 
“Ma – ha rimarcato Von der leyen - se ci sono tutti i motivi per essere fiduciosi, non abbiamo nessun motivo per riposare sugli allori. La nostra prima - e più urgente - priorità consiste nell'accelerare la vaccinazione a livello mondiale. Se si considera che, nel mondo, meno dell'1% delle dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito, si coglie in modo evidente la portata dell'ingiustizia e il livello dell'urgenza. Si tratta di uno dei principali problemi geopolitici del nostro tempo. Il Team Europa sta investendo un miliardo di euro per rafforzare la capacità di produrre vaccini a mRNA in Africa. Ci siamo già impegnati a condividere 250 milioni di dosi. E oggi posso annunciare che la Commissione aggiungerà una nuova donazione di altre 200 milioni di dosi entro la metà del prossimo anno. È un investimento nella solidarietà - ma anche nella salute mondiale”.
 
E ancora la presidente ha sottolineato come “la seconda priorità consiste nel proseguire i nostri sforzi qui in Europa. Le differenze tra i tassi di vaccinazione nella nostra Unione sono preoccupanti. Quindi dobbiamo tenere lo slancio. E l'Europa è pronta. Disponiamo di 1,8 miliardi di dosi supplementari. Cerchiamo di fare il possibile per garantire che la pandemia non si trasformi in una pandemia dei non vaccinati”.
 

 
 
15 settembre 2021
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