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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lavoro e Professioni

Prestazioni veterinarie rese da aziende mangimistiche, la Fnovi scrive al Ministro Grillo

immagine 13 giugno - I veterinari denunciano le frequenti le segnalazioni di erogazioni di prestazioni professionali rese da aziende mangimistiche, ma anche di aziende produttrici di farmaci, integratori, seme congelato e via discorrendo. Queste prestazioni avrebbero la finalità di incentivare l’acquisto del mangime. A questo riguardo la Fnovi scrive al Ministro Giulia Grillo richiedendone un intervento
Raggiunto frequentemente da segnalazioni che riferiscono dell’erogazione di prestazioni professionali rese da aziende mangimistiche - ma anche aziende produttrici di farmaci, integratori e seme congelato, ecc. - fornite dalle stesse come “bonus” o “incentivo” sull’acquisto del mangime: prestazioni che attengono non già e non solo alla consulenza in tema di alimentazione (o del settore di riferimento), ma riguardano attività cliniche a tutto tondo, ovviamente sottratte all’obbligo di fatturazione che è invece collegato ad ogni prestazione del libero professionista, Gaetano Penocchio, presidente della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi) ha richiesto l’intervento del Dicastero vigilante.

La condotta descritta sarebbe illegittima e, oltre ad apparire idonea ad integrare il reato di esercizio abusivo della professione, contribuisce realizzarsi di una condotta idonea a configurare ipotese di violazioni delle norme che disciplinano la concorrenza, l’evasione fiscale e previdenziale.
A parere della Federazione, quanto prospettato potrebbe anche essere oggetto di una segnalazione all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato (Agcom) per indurla ad accertare se si è al cospetto di pratiche commerciali scorrette, compiute anche con il ricorso a pubblicità ingannevoli sulla vendita di beni o servizi.

La Fnovi ha quindi richiesto un intervento puntuale del Ministero della Salute per “evitare che la professione medico veterinaria possa essere assoggettata alla pura logica di impresa commerciale, perdendo la sua connotazione di indipendenza ed autonomia”.
13 giugno 2018
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