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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Aggressione ai medici. Consulcesi lancia il “Telefono rosso” per i dottori vittima di violenza

immagine 5 dicembre - Attivato un nuovo servizio supporto umano e legale alle vittime. Tortorella, Presidente Consulcesi: “Il caso della dottoressa di Crotone è solo l’ultimo di una lunga serie di violenze fisiche, verbali e anche sui social network dove il pericolo non va sottovalutato”.
Per aiutare i medici vittime di aggressione Consulcesi ha deciso di lanciare il ‘telefono rosso’, un pronto soccorso telefonico per la violenza in corsia. Chiamando gratuitamente il numero 800620525 attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, i camici bianchi che si sentono in pericolo o hanno subìto aggressioni e minacce, anche tramite social network, potranno trovare supporto umano e legale, con la possibilità di rimanere del tutto anonimi.
 
“Il caso della dottoressa di Crotone – si legge in una nota di Consulcesi - brutalmente aggredita a colpi di cacciavite dovrebbe essere un episodio eclatante, e invece è solo l’ennesimo caso di cronaca dell’inarrestabile scia di violenze nei confronti degli operatori sanitari. Sono migliaia ogni anno i medici che vengono insultati e aggrediti dai pazienti o dai loro familiari, ma è difficile quantificare con precisione l’entità del fenomeno: secondo dati FIASO (Federazione di Asl e Ospedali) in 2 casi su 3 non viene presentata alcuna denuncia. Spesso per paura di ritorsioni, ma anche a causa del senso di sfiducia e rassegnazione ormai generalizzato negli operatori sanitari costretti a lavorare praticamente in trincea”.
 
“Gli ospedali italiani sono ormai un vero e proprio Far West, i nostri medici non sono più al sicuro -  così Massimo Tortorella, Presidente del Gruppo Consulcesi. “Da mesi – spiega Tortorella – siamo impegnati in numerose campagne di sensibilizzazione e informazione per denunciare la gravità della situazione, attraverso statistiche, corsi di formazione e approfondimenti legali, rivolgendoci anche alle strutture sanitarie affinché si dotino delle adeguate misure per proteggere l’incolumità dei propri dipendenti”.
 
“La dottoressa di Crotone, come tanti suoi colleghi, non è stata vittima dell’imprevedibilità di uno scatto d’ira – continua Tortorella – ma di un desolante contesto dove i medici sono lasciati soli e inascoltati. Proprio per questo, abbiamo deciso di lanciare il ‘telefono rosso’, un pronto soccorso telefonico per la violenza in corsia. Chiamando gratuitamente il numero 800620525 attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, i camici bianchi che si sentono in pericolo o hanno subìto aggressioni e minacce, anche tramite social network, potranno trovare supporto umano e legale, con la possibilità di rimanere del tutto anonimi. A fianco del Tribunale del Malato, - conclude Massimo Tortorella - è il momento di istituire un vero e proprio Tribunale del Medico perché le vittime delle inefficienze del Sistema Sanitario Nazionale non sono solo i pazienti, ma anche chi è costretto a lavorare in condizioni di disagio, sovraffollamento, mancanza di personale e senza le misure minime necessarie per la sicurezza”.
5 dicembre 2018
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