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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Coronavirus. Sale a 46 il numero di medici deceduti. Sul sito Fnomceo l’elenco delle vittime

immagine 27 marzo - Roberto Stella, Giuseppe Lanati, Giuseppe Borghi... ed altri 43 medici che dall'11 marzo ad oggi hanno perso la vita nel corso dell'emergenza coronavirus. Medici ospedalieri, di famiglia, odontoiatri e oculisti, impegnati fino all’ultimo momento ad assistere i loro pazienti. I loro nomi sono elencati, uno ad uno, sul sito della Fnomceo, in memoria, ma anche come “un monito, una lezione per tutti”, spiega la Federazione. Iniziative anche sul territorio, per onorare i colleghi ma anche chiedere più tutele. La Fimmg Bari lancia la campagna “Medici, non eroi” per invitare i cittadini al distanziamento sociale.
Il mondo medico non si tira indietro davanti all’emergenza coronavirus. Ma intanto piange i suoi morti. Quarantasei, ad oggi, secondo il bilancio della Fnomceo, che sul proprio sito internet elenca ad uno ad uno i loro nomi e l'ambito professionale a cui hanno dedicato tutta la vita. Medici ospedalieri, medici di famiglia, odontoiatri, oculisti, psicologi, presidenti di Ordini... per la maggior parte in prima linea per far fronte all'emergenza coronavirus e che probabilmente sono stati contagiati proprio mentre portavano avanti la loro missione di assistenza alle persone. “Da oggi, riporteremo i loro nomi qui, sul Portale FNOMCeO, che resterà listato a lutto in loro memoria, in un triste elenco che verrà via via aggiornato. Un monito, una lezione per tutti”, spiega la Fnomceo, evidenziando come in molti casi la causa della morte dei medici non sia neanche direttamente riconducibile al virus, “perché il tampone non viene effettuato”.
 
Da giorni la Fnomceo continua a chiedere che ai professionisti sanitari siano garantite maggiori tutele. Invece i presidi di protezione individuale continuano a scarseggiare. Così come troppi sono i medici non sottoposti ai test per individuare l'eventuale contagio.
 
Se a guidare la protesta è la Fnomceo, numerose sono anche le iniziative sul territorio da parte dei Ordini professionali o delle associazioni di categoria. Dagli Omceo che vestono a lutto, all’Omceo Torino che di propria iniziativa compra 60mila mascherine chirurgiche da distribuire ai medic, fino alla Fimmg Bari, che lancia la campagna “Medici, non eroi” per invitare i cittadini al distanziamento sociale.
 
“I Medici e gli operatori sanitari tutti stanno fornendo un contributo enorme di vite lacerate o stroncate per sempre dal contagio, mentre viene, con l'impegno di ogni giorno, testimoniata la nostra straordinaria professione di cura e di solidarietà. Quotidianamente infatti” c’è “un elenco impietosamente sempre più lungo di Medici morti ‘sul campo’” che “rappresenta un dolore infinito e una perdita incolmabile per tutti”, afferma il presidente dell’Omceo di Legge, Donato De Giorgi, annunciando che da oggi i medici di Lecce e provincia apporranno un fiocco nero sui camici. Un altro sarà posto sul sito istituzionale dell'Ordine dei Medici di Lecce. “E’ il modo per ricordare il nostro dolore, la nostra vicinanza alle famiglie, la dignitosa compattezza della nostra comunità, risorsa decisiva nell'attuale dramma epocale”, afferma De Giorgi.
 
Anche il sito dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Perugia sarà listato a lutto per ricordare i 40 medici che finora hanno perso la vita a causa del Coronavirus. “Decine di morti, centinaia di ricoverati in ospedale o rianimazione, migliaia in isolamento. Un contagiato su 10 è un sanitario. Di fronte a questi numeri di colleghi si fa strada una domanda. Ma non era tutto sotto controllo ed eravamo la nazione che aveva adottato le misure più severe per il contagio? Dobbiamo purtroppo constatare che dopo un mese ancora mancano mascherine e dispositivi di protezione. Pressoché assenti nel territorio, inadeguati e insufficienti negli ospedali. Eroi o carne da macello?”, si domanda l’Omceo di Perugia, che chiede di “sbloccare immediatamente e senza ritardi le forniture di dispositivi di protezione individuale ma anche di eseguire test di screening a risposta rapida in maniera sistematica" agli operatori sanitari.

L’Omceo di Torino ha deciso di are da solo per quanto concerne le mascherine e annuncia di avere proceduto a un primo acquisto di 60.000 mascherine chirurgiche 3 strati che arriveranno nel corso della prossima settimana. “Ancora una volta dobbiamo denunciare come la carenza di dispositivi di protezione individuale stia facendo ammalare molti medici e molti operatori sanitari: continuano a mancare mascherine, guanti, camici monouso, strumenti di protezione necessari a tutelare la salute di chi dovrebbe curare i pazienti – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, Guido Giustetto -. Sappiamo che nelle ultime ore sono arrivate due milioni di mascherine ordinate dalla Regione: si proceda velocemente alla distribuzione a cominciare dalle realtà dove c’è maggiore bisogno”.
 
L’Omceo Torino fa sapere che in meno di una settimana la raccolta fondi “Proteggi chi ti cura per proteggere te stesso” degli Ordini dei medici del Piemonte ha superato la quota di 75.000 euro raccolti (parte dei quali già utilizzati per l’acquisto delle mascherine), inclusa una somma di 15.000 euro versata direttamente da Omceo Torino. I proventi serviranno integralmente ad acquistare dispositivi di protezione individuale da donare al personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid-19 e sprovvisto di sufficienti tutele.
 
Dalla Fimmg Puglia, invece, parte la campagna Medici, non eroi”, per invitare i cittadini al distanziamento sociale. Nei poster e banner della campagna si mostrano medici sfiniti, accasciati sulle scrivanie. Medici che esibiscono sul volto i segni rossi lasciati dalle mascherine. Medici che affrontano l’epidemia in prima linea, spesso senza protezioni. “In questo periodo sono tante le immagini degli operatori sanitari in trincea nella lotta all’epidemia che sono circolate sui media”. Ispirandosi a quelle immagini la Fimmg Bari ha deciso di lanciare la campagna, il cui messaggio è chiaro: “Resta a casa. Proteggi i medici, il personale sanitario e te stesso. Se hai sintomi, chiama il tuo medico”, è l’invito del payoff rivolto ai cittadini che devono responsabilmente fare la propria parte rimanendo a casa.
 
“Stiamo vivendo un’emergenza sanitaria senza precedenti, che in alcune regioni ha messo in crisi il sistema sanitario. In questo contesto, in Puglia noi medici di medicina generale al momento non abbiamo dispositivi di protezione individuali e non possiamo quindi visitare i cittadini. Per tutelare noi stessi ma anche i pazienti. Possiamo però continuare ad essere un punto di riferimento, lavorando in condizioni di sicurezza e mantenendo il contatto con i nostri pazienti. - afferma in una nota Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari - Soprattutto, possiamo continuare a svolgere un ruolo della medicina generale che è fondamentale per tutto il sistema: possiamo fare prevenzione primaria, facendo in modo che i cittadini stiano a casa. L’obiettivo è convincere gli italiani che solo il distanziamento sociale può risolvere l’emergenza in tempi più brevi e contenere l’intensità dei suoi effetti. Per questo abbiamo deciso come Fimmg Bari di lanciare la campagna “Medici, non eroi. Proteggili tu, stai a casa”, che chiama i cittadini al senso di responsabilità e alla condivisione di sacrifici a vantaggio di tutta la collettività”.
 
Lucia Conti



 

27 marzo 2020
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