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QS Edizioni - martedì 23 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Medici sanità privata in sciopero nelle strutture Aiop. Cimop: “Non ci sentiamo di serie B”

immagine 2 luglio - Mobilitazione oggi del sindacato dopo che la preintesa sul rinnovo del contratto è stata firmata da Aris e non sa Aiop. De Rango: “Abbiamo veicolato la nostra problematica alle più alte cariche italiane, politiche e religiose. Lo stesso faremo in sede europea, consci che una beffa del genere i medici non se la meritano: elogiati per l'immane sforzo compiuto sotto Covid ma oggi ingannati con una retromarcia sul contratto che lascia molto amaro in bocca”.
Grande mobilitazione per lo sciopero proclamato oggi dalla Cimop nelle strutture Aiop per il no delle parti datoriali alla firma dell'ipotesi di intesa del nuovo ccnl, dopo 15 anni di attesa. I vertici della Cimop hanno dato vita ad una piazza virtuale per analizzare la situazione contrattuale in cui oltre alla sgradevole marcia indietro di Aiop spicca il sì di Aris, che ha mostrato buon senso di responsabilità e spirito di collaborazione.
 
Sono giunti inoltre i contributi di appoggio all'iniziativa da parte di una serie di soggetti istituzionali, come l'on. Rossana Boldi (Lega) vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, l'on. Vito De Filippo responsabile sanità di ItaliaViva e il dott. Guido Quici, Presidente Nazionale della Cimo-Fesmed e del Patto Federativo per la professione medica Cimo-Fesmed-Cimop-Anpo-Ascoti-Fials Medici.
 
"Qualcuno ha voluto considerarci medici di Serie B – osserva il Segretario Nazionale della Cimop, dott.ssa Carmela De Rango – ma dignità e professionalità non sono per noi valori negoziabili. Ringrazio tutti i segretari regionali e gli esponenti del mondo istituzionale che hanno preso parte alla nostra mobilitazione in rete o che ci hanno fatto pervenire il loro sostegno, segno che la nostra battaglia non è strumentale o figlia di una posizione precostituita, ma piuttosto dettata da un diritto che ad oggi è stato reiteratemente calpestato dall'Aiop. Abbiamo veicolato la nostra problematica alle più alte cariche italiane, politiche e religiose. Lo stesso faremo in sede europea, consci che una beffa del genere i medici non se la meritano: elogiati per l'immane sforzo compiuto sotto Covid ma oggi ingannati con una retromarcia sul contratto che lascia molto amaro in bocca".
2 luglio 2020
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