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QS Edizioni - martedì 16 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Sciopero medici sanità privata: “Inaccettabile che Aiop non firmi il contratto scaduto da 15 anni”

immagine 28 gennaio - I medici incrociano le braccia contro il mancato rinnovo contrattuale da parte di Aiop. Cimop: “Aiop pensa di negare un'evidenza oggettiva: la parificazione nelle mansioni non è controbilanciata da una pari retribuzione e un pari stato”. Cgil Medici: “Indecente che si crei una disuguaglianza retributiva e contrattuale”.
“Sanità privata senza contratto e prigioniera dei profitti di Aiop: ecco perché Cimop sciopera”. Così il Segretario Nazionale della Cimop, dott.ssa Carmela De Rango, spiega le ragioni che hanno costretto il sindacato a proclamare una giornata di sciopero.
 
Il nodo del contendere è relativo al contratto della sanità privata rinnovato solo da Aris, che ha mostrato una genuina disponibilità assieme ad una spiccata sensibilità, mentre Aiop lo ha negato, spingendo i medici che operano nel settore privato nel baratro della disparità, valoriale e materiale.
 
“Con tale condotta, Aiop pensa di negare un'evidenza oggettiva: la parificazione nelle mansioni non è controbilanciata da una pari retribuzione e un pari stato. Osservo che quelle stesse aziende che ci negano un sacrosanto diritto continuano a godere delle convenzioni, mentre al contempo squalificano professionalmente e socialmente i medici, con anche un'appendice per così dire di forma, precisa la dott.ssa Carmela De Rango - Infatti vedo in questo la violazione dell’articolo 36 della Costituzione, in quanto, a parità di condizioni lavorative (quantità e qualità di lavoro), e di settore di appartenenza (sanità privata accreditata SSN), la retribuzione dei lavoratori delle aziende sanitarie associate AIOP è inferiore del 30% rispetto a quella di cui oggi godono i medici delle aziende sanitarie associate Aris”.
 
E aggiunge: “In questo modo si corre il rischio di esacerbare anche una serie di discriminazioni tra ospedali, tanto da poter configurare una condizione di concorrenza sleale tra aziende ospedaliere AIOP e aziende ARIS, perché entrambe percepiscono gli stessi DRG e le stesse tariffe dallo Stato ma, quelle AIOP conseguono un maggiore profitto in quanto, a seguito del mancato rinnovo contrattuale, hanno minori costi del personale medico del 30% rispetto alle aziende sanitarie ARIS. Cimop è inorridita per una deriva cotanto lesiva della dignità dei medici.”
 
“Non si mercanteggia, e tantomeno nel modo scandaloso di Aiop, con la professionalità e la vita lavorativa dei medici”, commenta Guido Quici, presidente del Patto per la Professione Medica, cui aderiscono CIMO-FESMED, ANPO-ASCOTI-FIALS Medici e la stessa Cimop. “Siamo indignati che AIOP possa ostinatamente continuare a perseverare nel suo atteggiamento ostativo e persecutorio nei confronti dei soli medici che lavorano nelle strutture private, non riconoscendo i loro diritti, in un contesto di evidente disparità di trattamento rispetto altre figure professionali. Esprimiamo il nostro pieno sostegno alle ragioni dello sciopero e della coraggiosa battaglia di Cimop per il riconoscimento di condizioni di equità, giacché siamo di fronte ad una sperequazione inaccettabile e insostenibile, da troppo tempo in atto.”
 
"Oggi i medici delle strutture sanitarie private aderenti Aiop scioperano per protestare contro l'indegno comportamento dei proprietari delle cliniche che, dopo aver fatto profitti per anni con le convenzioni sanitarie pubbliche, si rifiutano senza alcun motivo di sottoscrivere dopo 15 anni un contratto che hanno pure contribuito a costruire". Lo afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi.
 
"Indecente - prosegue - che si crei una disuguaglianza retributiva e contrattuale tra i medici che avranno gli aumenti e verranno finalmente inquadrati nel ruolo di dirigenti, quelli delle strutture di Aris che invece hanno sottoscritto, e i medici di Aiop che hanno solo la sfortuna di avere datori di lavoro che pensano solo ai profitti. Intervengano le Regioni immediatamente sospendendo le convenzioni alle strutture che non valorizzano i professionisti. Ora basta con un sistema che produce profitti sulle spalle dei lavoratori a danno della salute dei cittadini", conclude Filippi.
28 gennaio 2021
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