Sono notizie “destituite di ogni fondamento” e per questo “la Direzione Aziendale della Asl di Rieti ha dato mandato ai propri legali di avviare tutte le azioni a tutela dell’Azienda e del servizio sanitario regionale, vista la rilevanza sia penale che civile, individuabile nelle dichiarazioni rese a Il
Messaggero, cronaca di Rieti, dalla persona ricoverata presso il nostro Pronto Soccorso e pubblicate dal quotidiano in data 12 dicembre 2018”.
Il riferimento è alla vicenda raccontata da un uomo che afferma, come si legge sul giornale online, “di essere rimasto bloccato 18 ore al pronto soccorso del de Lellis con una tibia fratturata” e che, “per farsi curare”, sarebbe stato “costretto a pagare un’ambulanza e andare a Roma”.
“La decisione – spiega la Asl - è stata assunta per tutelare il buon nome dell’Azienda e dell’operato dei professionisti del Pronto Soccorso dell’Ospedale de’ Lellis. Pertanto, verrà attivata una denuncia presso l’Autorità Giudiziaria per diffamazione e danno d’immagine alla Asl di Rieti.
L’appello della direzione aziendale della Asl è quindi rivolta alla stampa. “Quando si diffondono tali notizie, si compie un danno in primo luogo ai cittadini, verso i quali si promana un clima di sfiducia nei confronti dei Servizi e delle Strutture sanitarie. Per questo motivo ci appelliamo agli Organi di Stampa, affinché si effettuino le dovute verifiche e si consultino tutte le fonti prima di pubblicare notizie, come nel caso in oggetto, palesemente false, come dimostrato dalla documentazione a disposizione dell’Ospedale de’ Lellis di Rieti, che finiscono per minare la credibilità e l’affidabilità di un valore fondamentale della nostra società, qual è il nostro sistema sanitario pubblico ed in particolare, il sistema dell’emergenza sanitaria”.