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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Lettere al Direttore

Chi sono gli infermieri per i medici?

di Ivan Favarin
10 marzo - Gentile Direttore,
Appena terminato il primo congresso FNOPI, sono scaturiti su questa testata vari interessanti articoli sugli infermieri e sul loro sviluppo professionale.
 
Un grande filone riguarda l’ipotesi di prescrizione (o dispensazione- comunque limitata) di farmaci e presidi da parte degli infermieri. Su questo punto, al di là delle resistenze che non si sono fatte attendere da parte dei medici, questa testata ha pubblicato una serie di interessanti lettere che ampliano la prospettiva e spingono tutti i professionisti coinvolti a riflettere su questa opportunità. Non posso che sottoscrivere la proposta di elevata qualità data dal collega Falli che ha perfettamente sintetizzato così: occorre una svolta culturale e anche formativa, com’è avvenuto già altrove.
 
Un altro filone di discussione scaturito nel post-congresso FNOPI è quello della conoscenza/gradimento della figura dell’infermiere presso l’utenza. Le statistiche pubblicate corroborano l’importanza della figura dell’infermiere perché riconosciuta e sancita dagli intervistati.
 
E i medici, che con noi e storicamente prima di noi sono i principali attori in sanità, cosa sanno e pensano di noi infermieri? Sono curioso di saperlo. Per esperienza io, come ogni collega, ha una sua percezione. Ma sarei lieto di vedere le stesse domande rivolte al medico. Quanta consapevolezza vera ha della formazione e delle competenza dell’infermiere oggi? Spero con questo di stimolare una ricerca.
 
Al di là delle risposte dei singoli rappresentanti di questa o quella sigla di categoria, sarei curioso di estendere l’indagine a tanti medici (anche studenti o specializzando, perché no?) che, silenziosamente, avranno maturato una loro visione dell’altro professionista. Insomma per un campione rappresentativo di medici, cosa siamo noi infermieri? Cosa pensano che possiamo o dovremmo fare? Quali punti di forza e debolezza vedono in noi? Quali opportunità o minacce vengono da noi? 
 
Chiudo con un punto a cui tengo molto: mi rendo conto che l’infermiere viene temuto come “usurpatore” non solo dai medici ma anche da altri professionisti sanitari. Io dico invece che l’infermiere, se mai è davvero sancito come protagonista, lo è “Primus inter pares”.
 
L’infermiere occupa e gestisce gran parte dell’assistenza per sua natura e formazione e non per brama di trovare occupazione: noi infermieri abbiamo già abbastanza da fare, e i numeri ci dicono che non bastiamo. Non me ne vogliano altri professionisti sanitari che stimo e con i quali collaboro da anni, ma qui siamo ancora nel solco del succitato congresso FNOPI: a seguire, ogni professione avrà certamente importanti istanze che non mancheranno di farsi vive.

Ivan Favarin
Infermiere 
10 marzo 2018
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