toggle menu
QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Lettere al Direttore

Contratto comparto sanità. La valorizzazione delle competenze resta solo sulla carta

di Maria Gabriella De Togni
14 marzo - Gentile Direttore,
sembra incredibile come si possano trasformare in positivo atti che sono enormemente negativi e penalizzanti, per chi li subisce, e addirittura gioirne. L’articolo del Dott. Proia del 12 Marzo, che inneggia alla siglatura dell’Ipotesi di Contratto 2016/2018 in merito alle competenze avanzate ed agli incarichi organizzativi e professionali, non risulta comprensibile dato che la valorizzazione ipotizzata resta solo sulla carta. La realtà è scritta negli articoli dell’Ipotesi di Contratto successivi a quelli richiamati dal dott. Proia, e da lui non citati, che annullano il significato di quanto scritto in precedenza.

Gli Incarichi organizzativi e professionali, per loro natura, si dotano necessariamente di competenze avanzate per la rapida evoluzione e incremento dei bisogni di salute dei cittadini e dei bisogni di organizzazione e gestione da parte delle strutture sanitarie dato l’evolversi ineludibile del progresso tecnico e scientifico: bisogni ai quali i professionisti coordinatori e specialisti fanno fronte, per quanto spetta loro, oltre che con competenze sempre più avanzate, con l’esperienza sempre più approfondita e la formazione continua sul campo e di aula.

Bene, per questi specialisti e coordinatori, e non solo, ma anche per tutti coloro che hanno incarichi di organizzazione o professionali appartenenti a tutte le professioni sanitarie del comparto, è stabilito che dopo 10 anni di attività lavorativa pur avendo raggiunto il massimo della qualificazione, ricevuto sempre valutazione positiva e permanendo il bisogno della medesima professionalità da parte dell’Azienda sanitaria, decadranno inesorabilmente “L’incarico è a termine. L’Azienda o Ente sulla base delle proprie esigenze organizzative ne determina la durata tra un minimo di tre anni e un massimo di cinque anni. Gli incarichi possono essere rinnovati, previa valutazione positiva, senza attivare la procedura e di cui al comma 3, per una durata massima complessiva di 10 anni” (art.19 c.5), e verranno “ restituiti alle funzioni del profilo di appartenenza con corresponsione del relativo trattamento economico” art. 19 c.7: si è così, torneranno alle funzioni esercitate dieci anni prima e perderanno qualsiasi emolumento che in quei dieci anni avranno percepito per la loro attività organizzativa e specialistica esercitata. Ma non solo, la spada di Damocle della revoca dell’incarico sarà possibile anche da subito, quando il contratto andrà in vigore (si veda l’articolo 22 c.1 ) e poi in qualsiasi momento l’azienda lo ritenga opportuno in rapporto alla sua organizzazione (art. 19 comma 6).
 
Se queste sono le conquiste e la carriera dei professionisti sanitari del comparto c’è da esserne veramente orgogliosi!

Certo è che chi subisce tale trattamento non si spiega queste disposizioni illogiche che penalizzano in modo così imponente le professioni sanitarie del comparto!

Lei stesso, Direttore, ha avuto occasione di conoscere le nostre responsabilità operative per aver magistralmente moderato l’evento del 2016, in casa Ministero della Salute, organizzato in collaborazione con il dott. Proia, che allora pensava in modo del tutto diverso e riteneva negativa la revoca dell’incarico non solo per il senso di precarietà indotto nel professionista ma per le competenze acquisite e ampliate nel tempo che, con la revoca, si vanno a disperdere con grave nocumento alla organizzazione sanitaria ed ai fruitori delle prestazioni assistenziali.

E’ in corso la raccolta di firme per manifestare la protesta alle Istituzioni referenti, le stesse che erano presenti al convegno sopra menzionato e che si erano espresse in modo diverso: vogliamo credere che si possa ancora correggere l’Ipotesi di CCNL prima della firma definitiva.
Per conoscenza le allego la lettera da sottoscrivere augurandoci che chi ci legge nel suo Quotidiano della Sanità possa esprimere la sua solidarietà.
 
Maria Gabriella De Togni
Presidente Coordinamento nazionale caposala
14 marzo 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata