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QS Edizioni - giovedì 18 aprile 2024

Lettere al Direttore

Riforma 118 Toscano. Una sciagura la riduzione del personale a bordo. La Regione ci ascolti

di L. Sgherri, A. Lambardi, L. Preziuso, J. Scala
26 novembre - Gentile Direttore,
dopo che lo scorso aprile il Presidente della regione Toscana Enrico Rossi aveva garantito che di una eventuale discussione in merito alla nuova legge 25 della Regione Toscana, si sarebbe occupata la nuova legislatura, dopo che l'assessore Stefania Saccardi aveva garantito una fattiva partecipazione dei medici e infermieri del 118 toscano, Snami, Cimo, Cobas, Fismu credevamo non ci sarebbe stato spazio per ulteriori surrettizi tentativi di stravolgere l'attuale assetto del Sistema 118 della Regione, certamente non prima che si fosse ascoltato il parere di chi quel sistema così importante per la salute dei cittadini, costituisce in modo essenziale.

La riforma così come viene nuovamente proposta oggi, da domani manderà nelle nostre case a soccorrere i nostri cari, due soli soccorritori anziché i 3 di oggi, di cui magari un settantenne in aiuto del solo medico o del solo infermiere, già sovraccarichi di strumentazione, magari impegnati in difficili e talvolta eroiche manovre di stabilizzazione dei cittadini, nelle nostre case come sulle nostre strade. Una scellerata decurtazione del personale di soccorso in aiuto ai medici e agli infermieri, che certamente ricadrà sui pazienti, specie i più deboli, specialmente quelli di più difficile gestione.

Anche la Federazione Toscana degli Ordini dei Medici già schieratasi con i 400 Sanitari la scorsa primavera, sostiene ancora oggi l’azione dei medici e degli Infermieri del 118 toscano, condividendone le ragioni e le preoccupazioni, costantemente impegnata per sviluppare interlocuzioni specifiche con la Regione.

É del tutto inaccettabile una riforma che potrebbe trasformare le automediche aziendali che oggi funzionano perfettamente, costano non più di 10.000 euro all’anno al contribuente, e che da domani costeranno quasi 10 volte tanto alle tasche dei cittadini quando a stento non si trovano soldi per rendere identici in tutta la Regione le attrezzature, i farmaci, i presidi medici per i nostri pazienti, e un paziente di Firenze non è trattato come un paziente di Grosseto, o Livorno.

Sono altresì inaccettabili soluzioni ibride che prevedono la presenza di personale del volontariato alla guida di automediche aziendali: sarebbe un costo aggiuntivo senza che vi possa essere un controllo aziendale su questo personale in termini di idoneità, formazione, e turni di lavoro con possibili conseguenze sulla sicurezza. Tale proposta è assolutamente strumentale dato che verrebbe corrisposto un cospicuo rimborso alle associazioni per questo personale, mentre viceversa si vorrebbe ridurre il personale sulle ambulanze con sanitario a bordo ovviamente senza decurtazione della cifra per lo "stand by" che le associazioni di volontariato ricevono, adducendo motivi di carenza di personale. Non accetteremo che si arrivi a questa soluzione. La riforma della Legge sul 118 toscano cova strisciante oggi, per esser nuovamente approvata senza un confronto reale con gli attori del Sistema 118 che l'Assessore Saccardi aveva promesso, e oggi elude completamente.

Chi ha fatto questo? In subordine a quali interessi certamente particolari si cerca ancora una volta di esautorare i sanitari 118 da un confronto che persino lo stesso Assessore Saccardi aveva, seppur tardivamente, definito come necessario coi medici e gli infermieri del 118, i Sindacati, gli Ordini delle Professioni infermieristiche, gli Ordini dei Medici toscani?

Snami, Cobas, Cimo e Fismu, che rappresentano la maggioranza assoluta dei medici e degli infermieri del settore 118 toscano, chiedendo a gran voce di essere ascoltati con urgenza dal Presidente Enrico Rossi, faranno ogni cosa possibile per contrastare l'approvazione di una legge che apra ad inaccettabili regalie al privato, e che esporrà i sanitari del sistema ed i cittadini, ad inaccettabili rischi e intollerabili criticità.

Preghiamo gli Ordini dei Medici e degli Infermieri come Enti sussidiari dello Stato, di agire prontamente per garantire che i servizi essenziali al cittadino non siano minimamente lambiti da una riforma sanitaria del 118 che se così approvata, sarebbe una vera e propria sciagura per i nostri pazienti, e per i medici ed infermieri del 118 toscano.

Lorenzo Sgherri
infermiere, COBAS Firenze


Alessio Lambardi
medico, SNAMI Toscana

Lorenzo Preziuso
medico, Vice segretario CIMO Toscana

Jacopo Scala
medico, FISMU
26 novembre 2019
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