toggle menu
QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lettere al Direttore

“I have a dream”: che il covid ci riconsegni un’umanità progredita

di Maria Puddu
7 luglio - Gentile Direttore,
la catastrofe umanitaria covid ha proiettato l’Italia in uno scenario da incubo di società distopica che ha superato di gran lunga le nostre peggiori fantasie e quelle della literary finction di genere. Cionondimeno, è innegabile che gli italiani sebbene impauriti e smarriti ne hanno retto l’urto. Nei mesi del lockdown draconiano hanno tenuto comportamenti responsabili, facendo giustizia dei luoghi comuni che da sempre accompagnano gli italiani. I sacrifici ed il gran cuore dei medici e degli infermieri ha fatto la differenza sull’esito della tragedia ed ha dimostrato l’imprescindibilità di avere una sanità pubblica di qualità e che la nostra non può più essere rabberciata.
La pandemia ha evidenziato le luci della nostra società ma anche le sue ombre e così ha infranto molte illusioni e dato una sonora lezione. Come un potente stress test ha stimato la scarsa solidità del sistema Italia mettendo a nudo - in modo straordinariamente efficace - le falle, l’arretratezza, i dislivelli, le povertà, le manchevolezze, la pochezza di certa classe dirigente, la corruzione e la mafia che impietose non si sono fermate neppure dinanzi a questa tragedia.

Il covid ha principalmente messo in evidenza in modo lapidario come l’Italia sia rotta. Rotta in 20 pezzi diversi. Sanità compresa.

In definitiva, ha messo sotto gli occhi il “frutto” della traiettoria che l’Italia ha seguito in questi anni. Ci ha restituito la fotografia impietosa del paese che ne certifica la fragilità e che rende incomprimibile l’esigenza di rilanciarne il futuro. E’ necessario fare un’analisi e mettere in fila i torti, i peccati fatti per interesse, gli errori dovuti all’ignoranza, in modo da comprendere fino in fondo le cause che hanno conciato l’Italia così a mal partito.

Dopo la lamentela sui mali dell’Italia, si avanza una giaculatoria come contributo personale alla riflessione per venir fuori da questa condizione che richiede un cambio di rotta veloce e radicale. La preghiera va dritta al cuore della questione e identifica tre misure di sistema che più incidono sui muri portanti della società e da cui si deve inaugurare l’opera di rilancio. Le misure si propongono di condurre verso la maturità intellettuale coloro che saranno gli uomini di domani per renderli migliori, a partire dalla verde età. L’accompagnamento deve avvenire attraverso una progettualità personalizzata e di qualità. E’ da qui che è indispensabile iniziare se si vuole avere la speranza di una società migliore.

La prima misura, è quella che si propone di individuare precocemente le vocazioni e i talenti sul singolo individuo, da sviluppare e trasformare in competenze specifiche che, tuttavia, devono essere embricate in una cultura di rango superiore, dove come prima cosa si allena l’individuo al pensiero logico e critico (slow thinking, direbbe il Nobel Kahneman nel bel libro “Pensieri lenti e veloci”) e non cadere nelle distorsioni cognitive dovuti a bias ed euristiche (fast thinking). La capacità raziocinante deve essere corroborata da una solida cultura di stampo umanistico. Con questa seconda misura si consegnano i mezzi per forgiare una mente più razionale e libera che permette di comprendere meglio il mondo cui abita.

La terza è quella che educa la persona ad una condotta sociale etica, ossia un modo di vivere che rispetta i principi condivisi a sostegno della vita collettiva, attraverso l’assunzione del sistema valoriale che regola i rapporti umani e sociali. Tenendo conto che, se è vero che l’etica può essere una disposizione dell’animo, è anche vero che può essere imparata. Ne aveva scritto per primo Platone nel Timeo affrontando il tema delle virtù.

Al trittico - Cultura, Competenza, Etica - spetta il riconoscimento della sua suprema importanza e in virtù di ciò è nell’interesse del paese mettere l’Istituzione Scuola al centro delle politiche - dalla materna all’Università - affinché diventi patrimonio di tutti. In altre parole, la Cultura, la Competenza e l’Etica - variabili inseparabili - devono rappresentare le coordinate che tracceranno la traiettoria del futuro, la cui cifra sarà quella di ritenere che il profitto culturale e sociale producono ricchezza più dell’economia. Avere cittadini istruiti, avvezzi all’uso del raziocinio, abili a fare e che adottano una condotta etica, oltre che essere la strada maestra per far progredire la società, è anche la maniera per tenerla assieme e praticare il riavvicinamento sociale. Un investimento utile per superare gli squilibri sociali e territoriali, un vaccino contro i vizi che affliggono l’Italia, quali il nepotismo, il sistema clientelare, la corruzione che hanno generano mediocrità e impoverito la società. Pratiche presenti in molti ambiti della pubblica amministrazione, della politica ed anche della sanità.

“I have a dream” che l’anno 2020 sia ricordato non solo come l’anno della pandemia, ma anche l’anno dell’alba del nuovo mondo levigato da un’umanità progredita.

Maria Puddu
Scienze Cognitive e Processi Decisionali
7 luglio 2020
© QS Edizioni - Riproduzione riservata