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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Marche

Autonomia delle Regioni. Marini (Umbria), Ceriscioli (Marche) e Toma (Molise) incontrano Stefani

immagine 30 luglio - Per Marini “il Governo italiano deve credere pienamente nella capacità dei territori di pensare il proprio sviluppo”. Umbria e Marche porteranno avanti un percorso comune verso l’indipendenza. Una scelta che “nasce da una antica e positiva cooperazione che le due Regioni hanno maturato in vari settori”. Da Toma “apprezzamento” per “l’atteggiamento della ministra”.
Fiduciosi sul percorso istituzionale di maggiore autonomia differenziata. Questa, in sintesi, l’opinione dei presidenti Catiuscia Marini (Umbria), Luca Ceriscioli (Marche) e Donato Toma (Molise) dopo l’incontro dei giorni scorsi con la ministra per gli affari regionali, Erika Stefani.

“Un’autonomia organizzativa e finanziaria consentirà di aiutare il nostro territorio in termini di sviluppo, di opportunità economiche e anche in termini di crescita”, ha affermato la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, secondo la quale “il Governo italiano deve credere pienamente nella capacità dei territori di pensare il proprio sviluppo”.

La presidente ha spiegato poi che l’Umbria porterà avanti il suo percorso verso l’indipendenza con un’iniziativa congiunta insieme alle Marche. Una scelta che “nasce da una antica e positiva cooperazione che le due Regioni hanno maturato in vari settori”.

Nell’incontro con il ministro, ha spiegato il presidente delle Marche, Luca Ceriscioli, “ci siamo soffermati sull'elenco dei temi sui quali si chiede l'autonomia, in particolare beni culturali, protezione civile e sanità. È stata accolta la proposta di firmare un accordo preliminare per lavorare su tavoli di lavoro su temi specifici e abbiamo accolto anche la disponibilità del ministro per una visita nelle due regioni”.

Il presidente del Molise, Donato Toma, ha riferito che “con i colleghi delle altre regioni meridionali abbiamo condiviso l’imprescindibilità del finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni nelle regioni con minore capacità fiscale. Ciò al fine di assicurare un corretto funzionamento del sistema di redistribuzione interregionale delle risorse ed evitare un decentramento che vada ulteriormente ad accentuare il divario tra Regioni. In caso contrario, ci troveremmo di fonte alla negazione non solo del principio di unitarietà e coesione sociale dello Stato, ma anche del concetto stesso di federalismo. Sono molto soddisfatto, perché il documento elaborato ha recepito quanto da me espresso in precedenti riunioni”.

“Con la ministra – prosegue Toma – ci siamo confrontati sul ruolo strategico che le Regioni hanno nel processo di definizione dei nuovi assetti istituzionali e, in particolare, sulle forme di autonomia differenziata da attuare sulla base dell’art.116, comma III della Costituzione. Ho rappresentato alla Stefani la necessità, per una piccola regione come il Molise, che vengano assicurate azioni improntate alla adeguatezza e alla sussidiarietà, in ossequio ai principi costituzionali di solidarietà economica e sociale,  dignità e uguaglianza”.

Ho apprezzato molto – conclude il governatore del Molise – l’atteggiamento della ministra, la quale ha mostrato apertura e disponibilità rispetto alle questioni poste alla sua attenzione”.
30 luglio 2018
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