Duro attacco dell’Anaao Piemonte contro l’Unità di crisi regionale. Cosa non va il sindacato lo spiega in due parole: “Non funziona”. E così “le maschere scarseggiano”. Mancano anche “i caschi Cpap” e “i ventilatori”. Eppure, riferisce l’Anaao Piemonte, “ci risulta che un privato del Vercellese abbia acquistato numerose mascherine e alcuni caschi per Cpap, che sta distribuendo ai sanitari. E come lui altri generosi donatori. Come possono i comuni cittadini arrivare laddove non riesce la Regione?”.
Per l’Anaao uno dei problemi risiede nel fatto che “ci sono troppi vincoli burocratici per i rifornimenti, troppe regole di acquisto, assenza di lista fornitori condivisa”. La proposta del sindacato è che “si deve immediatamente derogare al pagamento a 180 giorni della Regione. Che salti tutta la burocrazia, subito”.
Per l’Anaao “è indispensabile che chi lavorava agli uffici acquisti sia operativo 7/7 , che agisca con urgenza, non come se dovesse acquistare i toner per le fotocopiatrici”. E “la distribuzione delle scorte acquistate dalla Protezione Civile nazionale deve essere più agile, non perdersi in lungaggini”. Perché “intanto noi ci stiamo ammalando e non abbiamo i mezzi per curare adeguatamente i pazienti”.
“Il Sistema sanitario - conclude l’Anaao Piemonte - ha bisogno di truppe numerose, preparate, motivate e protette. Noi ci siamo . E la Regione?”.