No alla modifica delle linee di indirizzo ministeriali sull’interruzione volontaria di gravidanza. E’ quanto chiede il presidente dell'Ordine dei Medici di Torino,
Guido Giustetto, che, in qualità di presidente dell’Ordine, che è “ente sussidiario dello Stato”, è intervenuto stamani sull’ipotesi di modifica allo studio della Giunta, “sulla base dei documenti prodotti dalle società scientifiche di Ostetricia e Ginecologia, a livello nazionale e internazionale”, ha scritto al presidente della Regione Piemonte
Alberto Cirio.
"L'assunzione delle prostaglandine senza necessità di ricovero in ospedale è da tempo permessa in molti paesi d'Europa (Regno Unito, Svezia, Francia, Austria) oltre che negli Usa”, ricorda Giustetto nella lettera.
Il presidente Omceo evidenzia ancora come “la scelta di permettere l'aborto farmacologico fino a 63 giorni in regime di Day Hospital oppure in strutture del territorio, opportunamente attrezzate e con una rete organizzativa che ne garantisca l'effettiva attuazione, si adegua a pratiche sicure, sperimentate a livello internazionale”.
Per questo, conclude Giustetto rivolto a Cirio, “confido, illustre Presidente, che le evidenze scientifiche sopra rappresentate rafforzino il Suo convincimento a non modificare quanto indicato dalle recenti linee di indirizzo ministeriali e approvato dalle Società scientifiche nazionali e internazionali".