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QS Edizioni - sabato 20 aprile 2024

Regioni e Asl - Puglia

Assegni di cura: assessore al Welfare incontra le associazioni. Verso soluzioni condivise. Ma servono altre risorse

immagine 14 febbraio - Nelle scorse settimane le Asl erano state autorizzate ad anticipare con risorse proprie gli arretrati del 2017 agli aventi diritto. Ora si va verso una soluzione strutturale che prevede la riclassificazione della condizione di non autosufficienza, la semplificazione delle modalità di accertamento della disabilità e l’erogazione immediata dell’assegno ai richiedenti già ammessi al beneficio.
 
Un documento unitario condiviso dalle associazioni che richiede la riclassificazione della condizione di non autosufficienza; l’erogazione immediata dell’assegno ai richiedenti già “ammessi a beneficio”; semplificazione delle modalità di accertamento della condizione di gravissima disabilità; presa d’atto della necessità di reperire risorse aggiuntive per finanziare il servizio.

Sono questi i punti fermi usciti da un incontro sull’assegno di cura che ha visto confrontarsi l’assessore al Welfare della Regione Puglia Salvatore Ruggeri con i referenti delle associazioni dei pazienti A.MA.RE Puglia, ANFFAS Puglia, ANMIL Puglia, Associazione Paraplegici Puglia, AISLA Puglia, Comitato 16 novembre, Uniti per i risvegli Puglia, Viva la Vita Onlus Italia.

Quello dell’assegno di cura è un argomento da tempo sul tavolo della Regione; nelle scorse settimane le Asl erano state autorizzate ad anticipare con risorse proprie gli arretrati del 2017 (5 mesi e mezzo), ma soltanto a una fetta limitata di potenziali beneficiari.
Ora si va verso una soluzione strutturale.

Per cominciare l’assessore al Welfare pugliese ha assicurato che saranno soddisfatte le istanze evidenziate dalle associazioni in un documento condiviso presentato nel corso dell’incontro. In particolare, come richiesto dalle associazioni, è stata assicurata la riclassificazione della condizione di non autosufficienza in base alle scale di valutazione previste dal Decreto FNA 2016 di tutti i potenziali beneficiari del contributo già in carico e conosciuti ai servizi sanitari territoriali dei DSS per l’elevato grado di complessità delle cure e dell’assistenza, ivi compresi i gravissimi non autosufficienti già percettori del precedente Assegno di Cura (ex DGR n. 2530/2013). La riclassificazione, già in corso, sarà conclusa a cura delle Asl nel termine di 7 giorni lavorativi.
In questi casi, l’erogazione dell’assegno ai richiedenti “ammessi a beneficio” sarà disposta immediatamente, seppur nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e secondo i criteri dell’Avviso Pubblico.

Diverso è il caso dei cittadini non in carico ai servizi richiedenti l’assegno di cura e che non possono essere riclassificati: in tal caso dovranno essere valutati al fine di accertare la sussistenza dei requisiti di gravissima disabilità secondo i criteri previsti dal Decreto FNA 2016 e recepiti integralmente dall’Avviso Pubblico.

Su questo fronte, in una riunione tenutasi lo scorso 12 febbraio tra l’assessore al Welfare e i direttori generali delle Asl, questi hanno convenuto che, laddove la valutazione della condizione di gravissima disabilità possa essere inequivocabilmente accertata attraverso valutazione sanitaria a cura del DSS con il supporto dello specialista di riferimento, la convocazione della Unità di Valutazione Multidimensionale, non è indispensabile ai fini del completamento dell’istruttoria della domanda di accesso all’assegno di cura.
Per i casi sui quali risulta necessaria la valutazione multidimensionale a cura dell’UVM distrettuale, sarà definito, da parte di ciascuna Asl, un dettagliato cronoprogramma delle attività distrettuali e la calendarizzazione delle sedute. Il cronoprogramma sarà approntato entro 30 giorni dalla conclusione delle attività di riclassificazione.

Altro tema sul piatto quello delle risorse: Ruggeri ha ammesso che le risorse finanziarie attualmente allocate sull’Avviso potrebbero non essere sufficienti a soddisfare tutti i richiedenti in possesso dei requisiti di accesso al beneficio. Perciò si è impegnato a reperire risorse finanziarie aggiuntive la cui quantificazione dipende dalla valutazione numero dei disabili gravissimi della Puglia.

“La Regione Puglia – ha sottolineato l’assessore al Welfare – ha allocato su questa misura un quantitativo di risorse consistente se confrontato con quello di altre Regioni, come la Lombardia che può contare su circa 50 milioni di euro di risorse finanziarie a fronte di una popolazione pari al doppio di quella della Puglia”.

Infine, per prevenire ritardi nel prossimo anno, l’assessore ha annunciato la volontà di procedere sin da subito alla predisposizione di un nuovo Avviso con decorrenza luglio 2018 chiedendo alle associazioni di elaborare proposte univoche da condividere con gli uffici dell’assessorato.
14 febbraio 2018
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