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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl - Puglia

Lecce. Lite tra medici al Fazzi. L’Omceo smentisce: “Nessun ha mai chiesto trattamenti preferenziali”

immagine 2 agosto - Ascoltati ieri all’Ordine i medici presenti al Pronto Soccorso al momento dell’arrivo dell’assessore Rita Miglietta, coinvolta in un incidente stradale. “L’Omceo di Lecce non ha alcuna intenzione di tacere o ignorare comportamenti che abbiano potuto ledere la professionalità, la deontologia, l’immagine, l’autonomia decisionale medica”, precisa l’Ordine che però chiarisce: “La paziente non ha mai ricevuto ‘trattamenti preferenziali’, né da alcuno sono stati mai sollecitati”.
Nessun favoritismo né nessuna pressione da parte di alcuno affinché fossero messi in atto trattamenti preferenziali. Così l’Omceo di Lecce liquida il caso denunciato dalla stampa, e su cui anche la Asl di Lecce ha avviato accertamenti, in merito a quanto avvenuto al pronto soccorso del Fazzi al momento dell’arrivo dell’assessore all'Urbanistica Rita Miglietta, coinvolta in un incidente stradale. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, infatti, un medico di reparto, nonché assessore comunale a sua volta, sarebbe sceso al Pronto Soccorso per fare pressioni sulla collega di Pronto Soccorso affinché disponesse approfondimenti in tempi più celeri su Miglietta e scoppia la tensione. Sulla questione l’Omceo ha deciso di convocare i medici coinvolti.

Dal vertice di ieri all’Omceo di Lecce tra i vertici ordinistici e i medici del Fazzi è emerso che “la paziente R.M., cui porgiamo gli auguri di una pronta guarigione, si è rivolta al P.S. di Lecce, (dopo aver rifiutato il percorso diagnostico e terapeutico proposto dal 118, prontamente accorso sulla scena dell’incidente automobilistico), ricevendo qui tutti i trattamenti che il caso richiedeva nei tempi e nei modi dovuti con efficacia e professionalità da parte di tutti gli operatori sanitari intervenuti, cui va senz’altro il nostro riconoscente ringraziamento”, riferisce l’Omceo di Lecce.

In particolare l’Omceo precisa che “la paziente non ha mai ricevuto ‘trattamenti preferenziali’, né da alcuno sono stati mai sollecitati, ma si sono adottati correttamente tutti i protocolli previsti dalla codificazione attribuita al triage. La carica pubblica rivestita dalla paziente, infatti, non ha evidentemente e giustamente in nulla interagito con il percorso di cura adottato”.

Per l’Omceo di Lecce “queste siano le notizie di gran lunga più rilevanti a fronte di un ingiustificato significato mediatico che si è dato all’episodio, alimentato anche da “retro pensieri”, pregiudizi immotivati e artatamente diffusi nella pubblica opinione”.

Quanto alle difficoltà vissute nei Pronto Soccorso di tutta Italia, “Le cifre del tracollo sono sotto gli occhi di tutti, come i motivi: il cattivo utilizzo del sistema (anche indotto dal contenzioso legale), la carenza delle risorse e soprattutto dei Medici, spesso – quelli rimasti - in fuga dagli ospedali; ciò ha fatto superare ampiamente il ‘livello di guardia’, mentre purtroppo le previsioni per il futuro sono ancora peggiori, avviati come siamo al completo collasso del sistema”, osserva l’Omceo di Lecce.
 
“In questo contesto di disagio grave e ingravescente in cui ci troviamo a lavorare – prosegue l’Ordine dei medici leccese -, aver trattato efficacemente, in tempi rapidi, ma assolutamente senza riservare alcun “privilegio” se non quello dovuto alla fragilità di una paziente, nel P.S. di Lecce rappresenta senz’altro una buona notizia”.

“Naturalmente l’Omceo di Lecce – evidenzia l’Ordine - non ha alcuna intenzione di tacere o ignorare comportamenti, che abbiano potuto ledere la professionalità, la deontologia, l’immagine, l’autonomia decisionale medica e che possano comunque configurarsi come atteggiamenti aggressivi: siamo pronti a denunciarli sempre e comunque, ma certamente divengono insopportabili, se ad assumerli fossero addirittura del Colleghi. La serietà, la serenità, ma anche – se sarà necessario - la severità con le quali affronteremo episodi incresciosi, rappresentano la vera opportunità per affermare credibilità e autorevolezza della Comunità Medica leccese, che non ha paura di se stessa, ma è tesa ad uno sforzo – che a volte appare titanico - per riannodare un rapporto fiduciario e di servizio con il cittadino”.
2 agosto 2018
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