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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Puglia

Ilva. I genitori di Taranto a Grillo: “Da Governi precedenti insana gara per tenere viva una fabbrica ormai morta e che provoca morti”

immagine 29 agosto - I genitori chiedono un incontro urgente al ministro della Salute: “I nostri referenti non sono i tecnici dell’acciaieria, ma i medici e i pediatri” e “il piombo nel sangue dei bambini, gli inquietanti e sospetti disturbi del neurosviluppo nei bambini che vivono nei quartieri a ridosso della zona industriale, e il naftalene nelle urine delle donne di Taranto sono solo alcuni esempi che dovrebbero fare agire il Governo italiano, del quale lei è parte attiva, senza perdite di tempo”. LA LETTERA
“Un’insana gara ha visto i governi degli ultimi anni affannarsi per inventarsi decreti legge su decreti legge pur di ottenere un unico obiettivo: tenere viva una produzione considerata ‘strategica’ in una fabbrica ormai morta; dare ossigeno ad un cadavere, togliendolo ai vivi, fino ad annullare le libertà fondamentali e i diritti inalienabili dei cittadini per favorire un’attività ad altissimo ed insopportabile tasso di inquinamento letale”. È questo uno dei passaggi della lettera che i genitori di Taranto hanno scritto al ministro della Salute, Giulia Grillo, per chiedere un incontro urgente sul caso Ilva.

Nella lettera, pubblicata dal Corriere di Taranto, i genitori tarantini osservano che “come in una vittoria di Pirro, la produzione ‘strategica’ di acciaio procura danni all’ambiente e alle persone, con costi talmente alti da considerarli un deficit incolmabile sia a livello di giustizia, democrazia e libertà, sia per quanto riguarda quel P.I.L. tanto decantato quanto falso, prodotto da fonti altamente inquinanti. Quanto costa un chilo di acciaio prodotto a Taranto, al netto delle spese vive? Quanto costa in vite umane? Quanto in malattie e spese sanitarie? Quanto in tumori in ogni parte del corpo, senza distinzione di sesso e età? Quanto in gravi patologie cardiovascolari? Quanto in quelle respiratorie? Quanto in viaggi della speranza, quasi sempre diventata disperazione? Quanto in casi di depressione? Quanto in casi di infertilità maschile e femminile? Quanto in bambini nati già malati, nati morti o mai nati? Quanto in offese alle tombe dei nostri morti, deturpate dall’infinita impronta del rosso-ruggine maledetto? Quanto in diritti negati, soprattutto ai bambini? Quanto in territorio offeso? Quanto in giovani che partono per colpa di un’industria che crea disoccupazione? Quanto in agricoltura e allevamento negati? Quanto in mare violentato? Quanto in inquinamento che toglie il respiro? Quanto in futuro negato ad un’intera provincia di questa nazione? Quanto in sfregi alla bellezza e alla Storia? Quanto costa in tradimenti della Costituzione della Repubblica italiana?”, chiedono i genitori invitando a riflettere sui diversi aspetti della questione.

Per i genitori, “il piombo nel sangue dei bambini, gli inquietanti e sospetti disturbi del neurosviluppo nei bambini che vivono nei quartieri a ridosso della zona industriale, e il naftalene nelle urine delle donne di Taranto sono solo alcuni esempi che dovrebbero fare agire il Governo italiano, del quale lei è parte attiva, senza perdite di tempo”.

“I nostri referenti non sono i tecnici dell’acciaieria, ma i medici e i pediatri”, conclude la lettera, “e proprio accompagnati da una delegazione di medici, vorremmo incontrarLa con urgenza, sollecitandoLe una risposta in tempi brevi”.
29 agosto 2018
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