toggle menu
QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Lavoro e Professioni - Puglia

Dopo l’ennesima aggressione. Balzanelli (Sis 118): “Basta ‘schiaffi’ ai medici del 118, serve subito una riforma del sistema”

immagine 17 ottobre - Così il presidente nazionale Mario Balzanelli denuncia l'aggressione subita ieri a Foggia da un medico del 118, Giuseppina Gentile, presa a schiaffi sulla faccia, mentre si trovava a prestare soccorso sulla scena di un incidente stradale, per aver comunicato agli astanti un ritardo per l'arrivo della ambulanza. "Chiedo, pertanto, a chi di competenza, di anteporre, sulla base della graduazione delle priorità di governo, la riforma del Sistema 118 ad altre questioni". 
"Sconcerto e profonda irritazione per l'ennesima aggressione subita ieri a Foggia da un medico del 118, la collega Giuseppina Gentile, presa letteralmente a schiaffi sulla faccia, mentre si trovava a prestare soccorso sulla scena di un incidente stradale, per aver comunicato agli astanti un ritardo per l'arrivo della ambulanza, pare dovuto alla momentanea indisponibilità dei mezzi. L'episodio, che fa puntualmente seguito ad una serie incalzante e disgustosa di episodi simili e che vediamo ripetersi, con andamento in evidente crescendo, sempre a danno degli operatori del 118, in numerose regioni del Paese, pone l'accenno sulla necessità di riforma più urgente ed ormai indifferibile del Sistema 118". Questa la denuncia in una nota stampa del Presidente Nazionale del Sis 118, Mario Balzanelli
 
"Le brutali aggressioni cui sono sempre più soggetti gli operatori, e particolarmente i medici del 118, rappresentano l'espressione della più esplosiva ed incontrollata contestazione da parte dell'utenza, che avverte significative disfunzioni della risposta istituzionale tempo dipendente del Sistema a situazioni di gravità clinica, dovute a malore e/ o trauma, obiettiva o percepita soggettivamente come tale. Per stare realmente negli standard legislativi temporali di arrivo sulle scene dei vari eventi da parte dei mezzi del 118, rispetto a quando la chiamata di richiesta di soccorso giunga alla Centrale Operativa, sia nelle aree urbane (8 minuti dalla chiamata in CO118) che extraurbane (20 minuti dalla chiamata in CO118), occorre calcolare preventivamente il numero dei mezzi di soccorso da impiegare rispetto ai terrirori da coprire ma poi bisogna effettivamente schierare in operatività questi mezzi nelle proporzioni funzionali appropriate", prosegue la nota.
 
"Perché il paziente in pericolo di perdere la vita, evidente imminente (codice rosso) o potenziale (codice giallo), possa essere realmente soccorso, nei tempi previsti, da equipaggi sanitari medico - infermieristici in grado di fare diagnosi e terapia potenzialmente salvavita, occorre intanto prevedere piante organiche adeguate e dedicate medico-infermieristiche del Set118, ma poi bisogna attivare concretamente, da parte degli organi istituzionali competenti, nazionali e regionali, tutte le misure, a partire dagli adeguamenti, dalle valorizzazioni, dalle stabilizzazioni contrattuali, perché poi questi medici e questi infermieri ci siano davvero, in servizio a bordo dei mezzi di soccorso, e non risultando chimere, vaghe astrazioni bene auguranti. Sino ad oggi i livelli governativi nazionali hanno trascurato di rinforzare il Sistema 118 nazionale, non calibrando le problematiche gravissime del servizio cui far fronte, e quindi, negli ultimi anni, hanno addirittura dato il colpo di grazia al Sistema, con irrazionali e soprattutto immotivati provvedimenti demolitivi e nettamente depotenzianti il Sistema", aggiunge il presidente del Sis 118.
 
"Chiedo, pertanto, a chi di competenza, di anteporre, sulla base della graduazione delle priorità di governo, la riforma del Sistema 118 ad altre questioni che non vertono, di certo, il pericolo di perdere la vita, e quindi di morire, in tempi gestionali rapidissimi, richiedenti, di conseguenza, prestazioni assistenziali di Sistema necessariamente all'altezza, inevitabilmente di eccellenza, che devono essere garantite, su tutto il territorio nazionale, a 60 milioni di italiani. Sino a quando vedremo medici e operatori del 118 essere maltrattati e percossi nell'adempimento del loro dovere quando le motivazioni innescanti tali rabbiose manifestazioni di protesta non dipendono affatto da loro e vedono loro stessi costretti a subire impotenti? Alla collega Giuseppina Gentile la viva solidarietà personale e della Sis 118”, conclude Balzanelli.
17 ottobre 2018
© QS Edizioni - Riproduzione riservata