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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

La Sis 118 esprime “sconcerto”. Chiesto l’intervento della Regione

21 ottobre - “Desta sconcerto e preoccupazione quanto sta accadendo, in questi giorni, al Sistema di Emergenza Territoriale 118 (SET 118) del Friuli-Venezia-Giulia. Dai dati di cronaca, emerge, quale tema di fondo, una situazione oggettiva che definisce un  impressionante “vacuum” gestionale, se non addirittura interpretativo “di base”, rispetto a ciò che invece di essere considerato un moderno “Sistema” complesso in Sanità pare venga scambiato, o comunque di fatto considerato, fenomeno che al momento si registra solo in qualche regione del nord Italia, per un mero servizio di taxi sanitario, stile anni 80”. Ad affermarlo, in una nota, è Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società Italiana Sistema 118 (SIS 118), in riferimento alla crisi del 118 in Friuli Venezia Giulia.

“La gestione apicale politica e sanitaria regionale - prosegue Balzanelli nella nota - vede, infatti, realizzarsi una anomalia, assai rilevante, che assume carattere assolutamente inedito, mai registrato sino ad ora, a livello nazionale:  32 infermieri su 35, in servizio presso la Centrale Operativa del Sistema di Emergenza Sanitaria Regionale, impropriamente definita agli atti regionali “Sala Operativa”, in quanto la stessa è strutturalmente – come sottolinea chiaramente la legislazione nazionale – il centro di responsabilità e di comando-controllo- coordinamento di tutto il Sistema  e non, invece, un mero “call center” telefonico, hanno chiesto la mobilità mentre, contemporaneamente, il Direttore del Sistema, il collega Vittorio Antonaglia, ha chiesto – improvvisamente - di andare in pensione”.

“Si registra, quindi, di fatto, in FVG una incredibile fuga, inattesa, generalizzata e sincrona, dal comando generale del Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale (SET) di quasi tutti i suoi operatori, di tutti i livelli strategici, gli infermieri operatori ed il loro direttore, che rischia, obiettivamente, di configurare, senza alcuna ombra di dubbio, situazione definibile quale fattore di alto rischio indipendente riguardo l’appropriatezza prestazionale complessiva dello stesso Sistema nei confronti del bacino di utenza regionale afferente”, prosegue il presidente nazionale della Società Italiana Sistema 118.

Per Balzanelli “ancora più sconcertante pare la soluzione adottata, sempre a livello regionale, per sopperire a tale carenza: affidare la delicatissima ed ipercomplessa conduzione delle attività plurali che caratterizzano l’infermiere di Centrale Operativa del SET, richiedendo al posto degli infermieri operatori di Centrale, esperti del ruolo e sovente di ruolo, periodicamente e continuamente formati, addestrati e certificati in tema di gestione delle tematiche specifiche afferenti alla medicina di emergenza sanitaria territoriale, personale infermieristico richiesto al momento ad una agenzia interinale per il lavoro denominata “GiGroup”, definendo il ruolo di impiego quale caratterizzato in termini di ‘funzioni di back office e di smistamento di ambulanze tramite centralino”’.

“Così, coerentemente con tale visione - prosegue Balzanelli -, in FVG il Sistema di Emergenza Sanitaria Territoriale cambia sostanza nel momento in cui pare che cambi solo forma: la Centrale Operativa diventa una Sala Operativa, quindi il centro direzionale di attività sanitaria complessa diventa un mero call center telefonico, mentre la professionalità insostituibile ed esperta dell’infermiere di Centrale Operativa, che il DPR fondante il 118 del 27/3/1992, richiedeva espressamente dover addirittura provenire da reparti ospedalieri di Area Critica viene concepita come tranquillamente sostituibile con personale cui si richieda, quale specifica connotazione di competenza, la mera funzione di “smistamento ambulanze tramite centralino”, definizione che potrebbe assimilarsi, in chiave allegorica, ad una semplice azione di smistamento del traffico veicolare in transito o, a seconda delle ottiche, a mero portierato d’albergo tra flussi in entrata ed in uscita”.

Balzanelli condivide, pertanto, “pienamente”,
la preoccupazione espressa dai sindacati e dagli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) di Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine, "per tale situazione evidentemente anomala e, sostanzialmente, in ambito tecnico manageriale, irricevibile, porgendo, al contempo, la più decisa e convinta solidarietà della SIS 118 al collega Vittorio Antonaglia, peraltro Presidente Regionale SIS 118 del FVG”.

Da Balzanelli appello alla regione FVG – “fornendo eventuale massima disponibilità di collaborazione in merito” – per un “drastico ripensamento riguardo al modello strategico del Sistema 118 regionale attualmente posto in essere, invocando apertamente il rispetto, in attesa del sempre più auspicato varo di una riforma legislativa nazionale del SET 118, di quanto sancito, in merito alla struttura del Sistema ed ai ruoli specifici operativi del personale sanitario, considerando in primis degli infermieri operatori di Centrale Operativa, dalla legislazione nazionale, ad indubbio, prioritario e documentabile beneficio della popolazione regionale tutta”.
21 ottobre 2019
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