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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Foad Aodi (Amsi): “Delibera che valorizza la professionalità più della natura del passaporto”

19 gennaio - "Ringrazio la Regione Lazio , il Presidente Zingaretti e l'Assessore alla Sanità Alessio D'amato per questo passo in avanti e importante a favore del rispetto dei diritti e per la delibera regionale che sdogana un concetto di principio e il rispetto dell'artico 38 per l'impiego pubblico e considerare i medici stranieri tutti di seria A sia quando si parla di diritti che quando si parla di doveri. Con la Regione Lazio abbiamo una storica collaborazione dal 2000 e sempre in modo costruttivo e per l'interesse di tutti. Ci siamo confrontati con l'Assessore d'Amato con grande disponibilità e responsabilità per arrivare ad una delibera utile per tutti”. Così Foad Aodi presidente dell'associazione medici di origine straniera in Italia(Amsi) commenta la delibera regionale sul reclutamento dei medici stranieri nel Lazio.

L’auspicio di Aodi è che “adesso si arrivi ad un inserimento nella Milleproroghe come abbiamo chiesto giorni fa e una legge nazionale. Inoltre no ad interpretazioni individuali e guerre tra poveri e di continuare ad ostacolarci nella nostra attività a favore della sanità italiana. Inoltre ringraziamo la Consigliera Regionale Marietta Tidei per il suo impegno dimostrato a favore dell'integrazione dei medici stranieri nella Regione Lazio e in Italia”ha detto Aodi. La delibera di Giunta, infatti, recepisce anche una mozione votata in Consiglio regionale la cui prima firmataria è la consigliera Marietta Tidei.


Ecco la proposta Amsi da inserire nella milleproroghe e in un decreto di legge nazionale:

- di confermare l’applicazione da parte degli organi della pubblica amministrazione di quanto già disposto dall’art. 38 c. 3-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall’art. 7 c. 1 l. b della legge 6 agosto, che prevede che possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell'interesse nazionale, anche i cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello stato di protezione sussidiaria;

- di incaricare, a seguito di quanto sopra, il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome a provvedere all’applicazione delle misure di potenziamento del S.S.N. conseguenti all’emergenza epidemiologica da Covid-19 previste dall’art. 13 c. 1, circa “l’esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero”;

-di incaricare il Ministro della Salute di vigilare sull’applicazione da parte del Ministero della Salute, delle Regioni e delle Province Autonome delle disposizioni legislative sopra riportate relativamente all’ammissione ai pubblici concorsi di medici e professionisti sanitari abilitati a esercitare in Italia, a prescindere dal possesso della cittadinanza italiana.
19 gennaio 2022
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