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QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Regioni e Asl

Diabete. La Sicilia amplia l’accesso gratuito ai sistemi di monitoraggio del glucosio con sensori

immagine 29 novembre - Grazie ad una delibera i sensori saranno disponibili anche per i pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento con insulina. È la prima Regione in Italia.

Con la Delibera dell’Assessorato della Salute n. 36715 “Dispositivi di monitoraggio del glucosio con sistema Flash Glucose Monitoring (FGM). Estensione delle indicazioni”, la Regione Siciliana ha deciso di ampliare l’accesso gratuito ai sistemi innovativi di automonitoraggio della glicemia. Per la prima volta in Italia anche i pazienti con diabete Tipo 2 in trattamento insulinico non intensivo, da solo o in associazione con farmaci non insulinici orali o iniettivi, pazienti con storia di ipoglicemia severa, donne con diabete in gravidanza, soggetti con patologie che determinano ipoglicemie clinicamente significative, potranno accedere gratuitamente alla nuova tecnologia Flash di monitoraggio del glucosio.

Nel resto d’Italia il sistema è prescrivibile e rimborsabile solo a pazienti diabetici di tipo 1 e diabetici di tipo 2 in trattamento con terapia insulinica multi iniettiva secondo quanto previsto dai criteri adottati dai Sistemi sanitari regionali.

La scelta della Regione, apripista a livello nazionale, si basa sulla considerazione che i dispositivi di monitoraggio del glucosio con sensori hanno un rapporto costo-beneficio favorevole in quanto aiutano in modo molto più affidabile il medico e le persone con diabete ad interpretare meglio l’andamento delle glicemie con un impatto positivo sugli esiti clinici, gli eventi acuti e le ospedalizzazioni che comportano costi elevati, diretti e indiretti.

Grande soddisfazione per questo primato regionale è stata espressa da Carla Giordano, Consigliere regionale della Società Italiana di Endocrinologia. Alla luce dei dati che ci dicono che “entro il 2030 supereremo i 750 milioni di persone con diabete nel mondo, serve il monitoraggio glicemico perché è la misura più importante per il paziente sia che si tratti di diabete tipo 1 che di tipo 2”, ha sottolineato l’esperta. Il valore di questa nuova tecnologia si può misurare facilmente pensando a due fattori fondamentali: la praticità di utilizzo e il rapporto costo-beneficio.

“Prima facevamo determinare al paziente il valore glicemico pungendo il dito”, ha ricordato infatti Giordano. Oggi, “questi accessori impiantabili nel paziente permettono di controllare i valori glicemici in più momenti della giornata”, in modo del tutto automatico e indolore. L’aver adottato “questo sistema a basso costo ci ha permesso davvero di poterlo offrire al paziente”, ha concluso Giordano ricordando anche come con questa delibera la regione Sicilia si pone tra le “poche regioni non solo a livello italiano ma anche a livello europeo ad aver fatto questo”.

Il diabete in Italia e in Sicilia

Secondo l’ultimo Report dell’Italian Diabetes Barometer 2022, in Italia si stimano circa 3,5 milioni di persone con diabete (il 5,9% della popolazione, mentre in Sicilia l’incidenza è del 20% superiore alla media nazionale). Circa 1-1,5 milioni di persone non sa di avere il diabete e 4 milioni sono ad alto rischio di sviluppare la malattia diabetica.

In Sicilia si stimano circa “338mila persone affette da diabete”, ha fatto il punto Felicia Maria Pantò, Presidente della Società Italiana di Diabetologia Sicilia. Stiamo parlando quindi del 7 per cento della popolazione. “Questa prevalenza cresce fondamentalmente nell'età tra i 50 e i 65 anni e oltre, raddoppiando addirittura oltre i 75 anni”. Non solo: “La Sicilia è una delle regioni dove si registra il più alto tasso di obesità infantile e nello stesso tempo abbiamo dei tassi di diabete superiori alla media nazionale”, ha proseguito l’esperta che ha precisato anche come questa aumentata incidenza vada necessariamente ad influire sulle complicanze da diabete sia da un punto di vista economico che da un punto di vista di qualità della vita e di mortalità.

“Il diabete – ha detto Pantò - aumenta di quattro volte il rischio di ictus, del 100% il rischio di infarto, di due volte il rischio di cecità, di quattro volte il rischio di malattia cardiovascolare e di malattia renale e, essendo anche la causa principale di amputazione non traumatica degli arti inferiori, è sicuramente una patologia che va attenzionata precocemente proprio per evitare questi numeri, che poi ricadono anche sulla mortalità”. La Sicilia ha anche un alto tasso di mortalità rispetto alla media nazionale: “Abbiamo un 4,6 per centro di mortalità contro il 3 per cento della media nazionale”. Dai dati infatti, “nel 2019 si sono calcolati circa 2.667 decessi per quanto riguarda le patologie diabetiche”, ha proseguito Pantò. Una vera e propria epidemia silenziosa e in costante crescita, con costi assistenziali da non sottovalutare e che sono arrivati al 10% dell’intera spesa sanitaria pubblica e che rischiano di diventare insostenibili.

Nella partita del diabete il medico di medicina generale gioca un ruolo fondamentale. “Il medico di famiglia ha un ruolo importante in quanto è il primo che individua il paziente diabetico, il primo che inizia una terapia, ma soprattutto è la figura che si occupa in maniera importante anche dell'educazione sanitaria, dell'educazione terapeutica e della gestione del paziente stesso”, ha sottolineato Cristiano Crisafulli, Vicepresidente dell’Associazione Medici Diabetologi Sicilia.

“Queste nuove tecnologie ci consentono, oltre a una valutazione diversa dal punto di vista prettamente scientifico della gestione del paziente diabetico, anche il controllo da remoto dei vari pazienti e questo consente inoltre di condividere in maniera attiva e proattiva il paziente con gli specialisti, quindi con i centri di secondo livello”. Innovazione quindi non solo per il paziente che si trova a gestire la propria patologia con più facilità, ma anche innovazione per i medici che possono condividere le informazioni del paziente e a interagire tra loro. Di questo ne è fermamente convinto Crisafulli che ha infine precisato proprio come “questa accelerazione tecnologica consentirà una più accurata e più precisa gestione del paziente diabetico”.

La tecnologia di monitoraggio

Con il sistema di monitoraggio Flash del glucosio, realizzato da Abbott, è possibile leggere in modo intuitivo i livelli di glucosio grazie ad un piccolo sensore che si applica facilmente sulla parte posteriore del braccio. La lettura dei dati può avvenire semplicemente avvicinando il proprio cellulare al sensore eliminando così la necessità di dover pungere il dito. Il sistema inoltre offre allarmi personalizzabili e opzionali che avvertono quando i valori sono troppo bassi o troppo alti. Con una rapida occhiata al cellulare, anche le persone con diabete Tipo 2, che sono generalmente più anziane, possono prendere decisioni più informate e più velocemente, apportando modifiche allo stile di vita o alle terapie, ed evitare episodi di ipoglicemia. Le letture possono inoltre essere condivise con i propri familiari o con il medico. Con questa tecnologia le persone con diabete acquisiscono maggiore consapevolezza e, avendo un miglior controllo dei loro livelli glicemici, possono gestire meglio la malattia.

A parlare dei vantaggi di questa tecnologia è anche uno studio condotto in Sicilia grazie a fondi dell’Assessorato alla salute della regione che ha coinvolto nove province ed è durato 3 mesi. Con questo lavoro, “Abbiamo verificato che le persone che utilizzavano il sistema di monitoraggio del glucosio facevano nel tempo più controlli della glicemia e quindi ciò permetteva un abbattimento della glicata intorno allo 0.8%”, ha detto Vincenzo Provenzano, Presidente della Società Italiana Metabolismo, Diabete, Obesità. “Quindi possiamo dire che un sistema di monitoraggio continuo funziona di più di un farmaco per la cura del diabete”, con notevoli miglioramenti in termini di qualità di vita. Altro aspetto fondamentale riscontrato è che grazie all’utilizzo di questo dispositivo vi era una “diminuzione della variabilità glicemica”. Non solo. Dal punto di vista economico, rispetto alla spesa per l’utilizzo dei presidi “tradizionali” di monitoraggio come pungi-dito e strisce, “il sistema era economicamente più vantaggioso certamente per i tipi 1”. In conclusione quindi “l’utilizzo del sistema di monitoraggio continuo riduce notevolmente i costi tanto nell’immediato ma certamente nel futuro riducendo le complicanze a lungo termine”, ha concluso Provenzano.

29 novembre 2022
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