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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl

Presentato il “Passaporto di Roma Città per camminare e della Salute”

immagine 21 marzo - Il nostro corpo è strutturato per percorrere 30 km al giorno, ma ne camminiamo solo due. La sedentarietà ha innescato una vera e propria emergenza sociale con numerose problematiche per la salute. A Roma il mondo scientifico, quello sportivo e le istituzioni capitoline si alleano per promuovere l’attività fisica dei cittadini, elisir di benessere ma anche leva economica per la comunità
Camminare e correre sono attività naturali per l’uomo, da sempre. Il nostro corpo è, infatti, strutturato per percorrere 30 km al giorno, come facevano i nostri progenitori, per procurarsi cibo e acqua. Oggi camminiamo per più o meno un paio di chilometri al giorno e stiamo perdendo l’abitudine a trovare giusti stimoli a muoverci. La sedentarietà ha innescato una vera e propria emergenza sociale; sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, l’obesità e le conseguenze dell’inattività fisica peggiorano, infatti, la qualità di vita quotidiana delle persone, fanno impennare i costi della sanità pubblica e causano milioni di morti ogni anno.

“Le città stanno diventando sempre di più ambienti obesiogeni, ovvero luoghi dove l’urbanizzazione favorisce l’aumento di sovrappeso e obesità e di conseguenza di molte malattie croniche non trasmissibili quali il diabete tipo 2, le malattie cardiovascolari, le malattie neurodegenerative, le malattie respiratorie e i tumori. Oltre 3 miliardi di persone vivono nel mondo oggi in città metropolitane e megalopoli. Una decina di anni fa, per la prima volta nella storia, la popolazione mondiale che vive nelle città ha superato il 50% e questa percentuale è in crescita, come ci dicono le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nel 2050, 7 persone su 10 vivranno nei grandi agglomerati urbani”. Così  Andrea Lenzi, Presidente di Health City Institute e del Comitato Nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
Siamo di fronte a una tendenza che, di fatto, negli ultimi 50 anni ha cambiato il volto del nostro Pianeta e che va valutata in tutta la sua complessità. Una strategia possibile, per affrontarla, è quella di riscoprire la Città quale palestra naturale e promuovere attraverso di essa il concetto di Urban Health, di Salute urbana: uno degli obiettivi, questo, del progetto “Città per Camminare e della Salute” promosso in collaborazione tra Scuola del cammino, Federazione italiana di atletica leggera (Fidal), Health City Institute e Cities Changing Diabetes.

“Bisogna tornare a concepire le Città come territori vivibili, permettendo ai cittadini di disporre di vere e proprie “palestre a cielo aperto”, quali parchi e percorsi che favoriscono il trekking urbano. Il progetto nasce con l’idea di unire in rete quelle città dove è possibile trovare spazi e situazioni per camminare. Si va dai percorsi tipicamente urbani e turistici dedicati alla visita a piedi di centri storici o aree specifiche della città, a percorsi che coinvolgono il territorio cittadino più allargato, alle proposte naturalistiche e ambientali, sino ai percorsi più decisamente sportivi. Il tutto con un occhio alla salute, che trova nel cammino l’attività di prevenzione primaria e a basso costo per malattie quali l’obesità, il diabete e quelle cardiovascolari”, spiega il pluricampione olimpico di marcia Maurizio Damilano, uno degli ideatori del progetto, illustrato oggi a Roma in Campidoglio, in occasione della presentazione del “Passaporto di Roma Città per Camminare e della Salute” strumento al quale hanno contribuito anche Amd, Sid, Aniad e Cittadinanzattiva.

“Il Passaporto è una guida dal formato tascabile contenente itinerari dove camminare nella capitale, che vuole stimolare i cittadini romani e i turisti a riscoprire Roma attraverso quasi 100 Km di percorsi di walking urbano, promuovendo così la cultura del movimento”, dice ancora Damilano. Peculiarità della guida, denominata passaporto dall’idea del documento che apre le frontiere, in questo caso dell’attività fisica e della salute, è stato proprio guardare al rapporto tra Roma, ambiente, territorio, cittadino e qualità di vita, con la salute come grande obiettivo.

Come puntualizzato dall’Assessore allo sport e politiche giovanili del Comune di Roma, Daniele Frongia, nella sua prefazione, il Passaporto: “fa di Roma la prima “Walking City” a livello Europeo, città dove è possibile trovare spazi per camminare con lo sviluppo di 50 percorsi suggeriti per una pratica sportiva e salutistica che toccherà gli oltre 320 Km dell’area metropolitana. I percorsi suggeriti sono stati scelti sia pensando ai cittadini e alla loro quotidianità di utilizzo sia ai turisti impegnati nella visita della Città. Roma e i suoi luoghi simbolo, ma anche la scoperta di parti meno note con altrettanto fascino e bellezza, includendo percorsi di tipo naturalistico, ambientale o più decisamente sportivo. Il “Passaporto di Roma Città per Camminare e della Salute” non è solo uno strumento tecnico, ma risulta eccezionale per l’ampiezza della documentazione contenuta, per le informazioni che offre e per contribuire così a un volto diverso e più sano della Città e del suo territorio metropolitano, sia nelle aree a maggior impatto turistico che nelle periferie. Attraverso il passaporto si è cercato di dare una visione diversa della città dal suo consueto utilizzo motorizzato: una metropoli quindi che presenta tante occasioni per essere vissuta a piedi, per essere “riconquistata” dall’uomo nella sua primordiale locomozione: camminando”.

“Come presidente dell'Atletica Italiana credo sia nostro dovere educare all’attività sportiva e al movimento: si tratta di una vera e propria assicurazione sulla nostra vita e su quella dei nostri figli”, dichiara Alfio Giomi, Presidente Fidal. “Per questo da alcuni anni Fidal ha scelto di portare avanti, oltre all’attività agonistica di alto e altissimo livello, anche un ampio programma di educazione a stili di vita sani e all’insegna del benessere. Lavoriamo affinché nelle città siano sempre più diffuse le palestre naturali e i percorsi dedicati al cammino e alla corsa, e perché l’attività sportiva torni ad essere parte della quotidianità di tutti, e soprattutto dei nostri ragazzi. Per questo sono particolarmente fiero di questo “Passaporto di Roma - Città per il cammino e della salute”, che, grazie al prezioso lavoro del campione olimpico di marcia Maurizio Damilano, ha sviluppato 50 percorsi camminabili per un totale di ben 320 Km”.

Il Passaporto, come tutto il progetto “Città per Camminare e della Salute”, è accompagnato da una app scaricabile gratuitamente sulle piattaforme iOS, Android e Windows Phone, per smartphone e tablet, che offre informazioni sui percorsi, ma anche indicazioni sul proprio stato di forma fisica, sul consumo energetico, sul contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso il camminare e la pratica dell’attività motoria. Ognuno, inoltre, può diventare protagonista del progetto, ma soprattutto del proprio benessere, proponendo uno o più percorsi e partecipando ad una “sfida” virtuosa tra utenti. L’applicazione è, infatti, integrata di una parte social che mette in relazione l’un l’altro e permette di lanciare sfide virtuali ad amici, conoscenti o semplici membri della community.

“Stimolare l’interazione tra cittadini e città attraverso un maggiore e più mirato uso del cammino può dar vita ad un circolo virtuoso: camminare migliora la salute dei cittadini, con una conseguente riduzione della spesa sanitaria, un miglioramento della qualità ambientale, della vivibilità della Città”, dice Roberto Pella, Vicepresidente vicario di Anci, Associazione nazionale comuni d’Italia. “Il progetto permette, non solo a Roma, di realizzare un sistema aggregativo forte nel quale la Città è al centro, dando consistenza a quanto espresso dalla letteratura scientifica che mostra come le politiche di promozione dell’attività fisica a scopo salutare abbiano effetti di costo-efficacia e di costo-beneficio vantaggiosi, creano quindi ricchezza e benessere per le comunità che le adottano”, conclude Pella.
21 marzo 2018
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