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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl

Sardegna. Arru contestato in Consiglio. Strappo in maggioranza. L’assessore evita la sfiducia ma passano due mozioni

immagine 3 agosto - Approvata la mozione del Partito dei sardi, sottoscritta da opposizione e maggioranza, contro la mancata applicazione della rete ospedaliera e quella dei Riformatori sullo stesso tema. Respinta la mozione di Forza Italia che, incentrata sui pazenti diabetici, chiedeva “la immediata rimozione dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale”. Ad attendere Arru fuori dal Consiglio i manifestanti della vertenza Aias.
In Sardegna seduta del Consiglio faticosa ieri, soprattutto per l’assessore alla Salute Luigi Arru, che si è dovuto difendere dall’opposizione ma non solo. Tre le mozioni discusse, una delle quali, respinta, chiedeva l’immediata rimozione dell’assessore (a presentarla il consigliere Marco Tedde, di Forza Italia). Passano però le mozioni che chiedono ad Arru conto sulla mancata applicazione della rete ospedaliera, una a firma di Michele Cossa (Riformatori Sardi per l’Europa) e l’altra, sottoscritta dalla opposizione e dalla maggioranza, che vede primo firmatario Augusto Cherchi (Partito dei Sardi).

Illustrando la mozione, Cherchi (PdS) ha sostneuto che nella sanità sarda regna “confusione, disordine organizzativo, malcontento generale” tra medici e pazienti, con ripercussioni sulla qualità dei servizi sanitari offerti. Cherchi si è poi soffermato sul tema dei malati diabetici che non avrebbero ricevuto il dispositivo per il controllo della glicemia come promesso dall’assessore. Il primo firmatario della mozione, infine, ha dichiarato che l’attività dell’assessore Arru è “politicamente censurabile” e ha annunciato un ordine del giorno di censura politica dell’operato dell’assessore della Sanità.

Illustrando l’altra mozione, Cossa si è dettto convinto che l’assessore non sia la causa della situazione attuale e che sia in perfetta buona fede, “ma dopo 4 anni e mezzo di Giunta però siamo arrivati a una situazione mai vista e ci sono responsabilità politiche”.

Tedde (FI) ha evidenzia come contro Arru ci fosse una mozione di sfiducia e una mozione di censura che sarà seguita da un ordine del giorno censorio che arriva da un gruppo di maggioranza. “E’ un fatto di un peso politico straordinario. Assessore Arru ne deve prendere atto”. Per il consigliere di Forza Italia c’è “una gestione complessiva della sanità sarda non dignitosa: lo dice anche una parte della maggioranza, lo dicono le associazioni degli ammalati, i medici e non”. Tedde ha esortato l’assessore a un atto di responsabilità: “Se si dimette ora avrà il nostro ringraziamento e di tutta la sanità sarda e dei pazienti sardi”.

Nella replica, l’assessore alla Sanità Arru ha spiegato che “la riforma era necessaria perché i conti della sanità sarda erano fuori controllo e il Mef chiedeva un intervento. La Rete ospedaliera è una norma, ma è vero che il Mef ci ha chiesto documenti per capire se rispondeva ai Lea. Ci hanno fatto osservazioni per capire se si garantivano alcune prescrizioni del Dm70”.  L’assessore ha poi difeso l’operato della Giunta elencando una serie di interventi finalizzati a porre rimedio a una situazione di inefficienza che si trascina da anni: “La Riforma era necessaria perché avevamo un disavanzo di 400 milioni di euro. Oggi stiamo resistendo al tentativo di altre regioni speciali di farci entrare in un piano di rientro formale. Noi abbiamo resistito, perché questo avrebbe bloccato il turnover e comportato il ricorso ai ticket. Il disavanzo non è comunque aumentato”.

Sul problema della mancata distribuzione dei micro diffusori ai diabetici, Arru ha ammesso le  difficoltà nell’applicazione della delibera, ma ha ricordato “il giudizio dato da un istituto di monitoraggio secondo il quale la rete sarda è una delle migliori a livello nazionali”.

L’assessore infine ha parlato dei risultati ottenuti con l’avvio dell’elisoccorso e della riorganizzazione della rete oncologica. “Ci sono problemi e non l’abbiamo negato , sulle liste d’attesa dovuto in gran parte alla presenza di tanti lavoratori a tempo. Un problema che stiamo risolvendo con 500 stabilizzazioni e 500 nuove assunzioni”. Sul Mater Olbia l’assessore ha spiegato che "in due mesi è stato fatto ciò che non si è fatto in 10 anni: “Non è responsabilità nostra se sono stati cambiati tre partner scientifici”.

Per quanto riguarda la vicenda Aias, Arru ha ribadito che la Regione ha sempre messo i soldi a disposizione. “La stessa Aias dichiara di aver ricevuto 150 milioni in questa legislatura. Non c’è correlazione tra il mancato pagamento degli stipendi e i ritardi nelle erogazioni. Il contenzioso riguardava 42 milioni. Poi sono diventati  15 milioni sui quali abbiamo chiesto una fideiussione. Le famiglie sono alla fame non per colpa della Regione”.

Passati ai voti, è stata approvata con 45 sì su 45 votanti la mozione n. 424 (Cherchi e più) che impregna il presidente Pigliaru e l’assessore Arru “a riferire in Aula in ordine alle problematiche sopra esposte e sugli specifici atti di organizzazione e amministrativi adottati dalle aziende sanitarie regionali in contrasto con il documento di ridefinizione della rete ospedaliera approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017; e ad assumere ogni iniziativa necessaria al fine di ricondurre l'attività delle aziende sanitarie regionali nell'alveo della legittimità e della conformità alle norme legislative e ai documenti approvati dal Consiglio regionale in materia”.

Approvata (42 sì su 43 votanti) anche la mozione n. 427 (Cossa e più) che impegna presidente e assessore a riferire in Aula su: “1) sulla vigenza o meno del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dal Consiglio regionale in data 25 ottobre 2017; 2) sulla veridicità delle notizie di stampa secondo cui il Ministero della salute avrebbe richiesto molteplici chiarimenti di merito sul provvedimento; 3) su quali siano, in particolare, gli aspetti del provvedimento che necessitano di approfondimenti e di chiarimenti e che stanno ritardando la conclusione della verifica di coerenza ai sensi della legge n. 164 del 2014 da parte del Ministero della salute; 4) su quali siano i tempi previsti e concordati per il completamento della fase di verifica da parte del Ministero della salute; 5) su quali siano le azioni che la Regione sta eventualmente ponendo in essere per accelerare tale verifica di coerenza da parte del Ministero; 6) su quale sia l'attività di monitoraggio regionale e quale sia il risultato del monitoraggio stesso in merito alla coerenza degli atti assunti dai direttori generali delle aziende rispetto ai contenuti del piano; 7) su quali siano le azioni che la Giunta regionale intende porre in essere per rafforzare il filtro della sanità territoriale, potenziando la medicina d'iniziativa e il sistema della presa in carico della cronicità; 8) su quali siano le attività di riorganizzazione del sistema della continuità assistenziale e dell'emergenza urgenza, per adeguarli alle nuove esigenze sanitarie della popolazione; 9) su quale sia la progettualità dell'AREUS; 10) sul ruolo dell'ATS nelle attività di committenza e nella centralizzazione dei servizi”.

Respinta, invece, la mozione di Tedde.
3 agosto 2018
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